HC Aosta Gladiators: i match report del weekend 17-18 marzo

U13_Chiasso_18Mar2018

(comun. stampa HC Aosta Gladiators) –

Under 13, Torneo Internazionale, Chiasso (Svizzera), Sabato 17/Domenica 18 marzo 2018

Girone
HC Lugano – HC Aosta Gladiators                 1-0 / 0-2
La Chaux de Fonds – HC Aosta Gladiators    0-4 / 0-3
Power Girls – HC Aosta Gladiators                 1-2 / 0-1
HC Ascomaggia – HC Aosta Gladiators         1-1 / 3-0

Gara 5°/6° posto
HC Bozen Fox – HC Aosta Gladiators            1-1 / 1-0

Piazzamento finale HC Aosta Gladiators: sesti(su 10 squadre).

HC Aosta Gladiators: Simone Cosentino, Lorenzo Lamberti, Mattia Agazzini, Alessandro De Santi, Alessia Terranova, Edoardo Muraro, Brendon Dedja, Marta Mazzocchi, Marco Cosentino, Matteo Giacometto, Loris Mattioli, Julien Diemoz, Benjamin Jordaney, Michel Campier, Matteo Mazzocchi, Sebastiano Madaschi, Giorgio Blanchet, Luca Reale, Mattia Lenta. Coach: Luca Giovinazzo.

Nei tornei c’è sempre una percentuale di aleatorietà che può modificare il corso delle cose, nonostante tu ci abbia messo il massimo impegno. A volte si manifesta, altre no. Nel torneo internazionale di Chiasso di questo fine settimana, per i Gladiators ha assunto le sembianze dell’HC Lugano, che – nella mattinata di oggi – ha vinto entrambi i tempi della partita di girone che ancora gli mancava (i nostri avevano già concluso), salendo in vetta e spingendo l’Ascomaggia al secondo posto, a pari punti con i valdostani, ma con una miglior differenza reti.

I Gladiatori, dopo un girone non semplice, vissuto però in modo combattivo (con cinque drittel sugli otto disputati vinti, uno pareggiato e due persi), si sono così trovati terzi e, di conseguenza, relegati alla gara per il 5°/6° posto. Avversario, in quello che è quindi diventato un derby in terra elvetica, il Bolzano Foxes, I valdostani hanno assalito all’arma bianca, pareggiando il primo drittel 1-1 (rete di Alessia Terranova), ma il goal preso nel secondo (senza farne) ha dato la vittoria ai bolzanini, facendo chiudere i Gladiators in sesta posizione.

Certo, se Lugano non avesse fatto l’en plein nell’ultimo scontro di oggi, facilmente sarebbe stata la semi-finale. Inutile, tuttavia, ragionare con i “se” e con i “ma”, anche perché questa competizione (cui partecipavano nove compagini, oltre alla nostra) aveva per coach Giovinazzo un significato ben preciso: portare a Chiasso una compagine interamente composta da giocatori della nostra società, senza “rinforzi” da altre realtà come a volte avviene in caso di tornei internazionali, per vedere cosa potesse significare, in un contesto del genere, il livello espresso dai Gladiatori nelle fasi finali dell’U13 italiana.

Ecco, non solo il ranking conclusivo dice, vista la levatura degli avversari, che non è basso, ma l’altro aspetto interessante è che a Chiasso, coach Giovinazzo ha spedito costantemente sul ghiaccio anche le linee che (giocoforza, vista la necessità di fare il massimo risultato), avevano trovato meno spazio nei match delle finali U13 nazionali. Un bel week-end di hockey per tutti, insomma, chiuso con una prova di qualità. Bravi Gladiators!

Mario Guichardaz

Il cordoglio per la scomparsa di Mario Guichardaz

L’hockey non vive solo di giocatori che attaccano, difendono e parano. Esiste perché ci sono coloro che rendono possibile ogni partita, dai cronometristi agli addetti ai tabellone, passando per gli arbitri. Il mondo del ghiaccio, negli ultimi giorni, ha perso una delle figure più autorevoli che abbiano fatto parte della categoria. Un “fischietto” che ha iniziato il suo cammino proprio da Aosta, dov’era nato nel settembre 1944. Mario Guichardaz era attualmente Presidente della Commissione di Disciplina del Gruppo Arbitri Hockey Ghiaccio della Federazione, ma il ricordo estremamente nitido di molti dei tecnici e dirigenti dell’HC Aosta Gladiators è quello dei primi minuti di punizione ricevuti in carriera, alla patinoire di Aosta. Se le regole hanno un senso (e nell’hockey eccome se ce l’hanno), quelle penalità, che Mario assegnava con il rigore e il buon senso che gli hanno consentito una carriera di quarant’anni nel mondo arbitrale, hanno formato numerosi giocatori tanto quanto gli allenamenti cui si sottoponevano, insegnando loro di fatto cosa volesse dire la nostra disciplina e perché fosse diversa da altre, La notizia della sua morte è giunta come un pugno nello stomaco, ma sono riaffiorati anche tutti quei souvenir, grazie ai quali la testimonianza di Mario Guichardaz continuerà a vivere. L’HC Aosta Gladiators si stringe alla famiglia tutta, in particolare ai figli Michel e André (goalie della nostra formazione Senior), in un affettuoso abbraccio. A Mario, ovunque si trovi ora, ma siamo certi che avrà i pattini ai piedi, un sentito “grazie!” per gli insegnamenti che hanno reso chi l’ha conosciuto un atleta migliore.

 

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