La meraviglia dell’hockey downunder in quel di Adelaide

di Miki Faella

È un po’ come una festa: ci si trova nel parcheggio del palaghiaccio, si scambian due chiacchere perché ci si conosce un po’ tutti e si fa conoscenza coi tifosi avversari tra una birra, pie ed hot dog finendo a parlare dei team locale di football australiano prima di entrare all’IceArena.

Lo spettacolo (ovviamente) non sarà per palati fini oppure quelli un po’ elitari come alle latitudini europee però l’atmosfera è elettrizzante ugualmente.
C’è il ghiaccio tirato a lucido dalla Zamboni, la musica carica sparata dagli altoparlanti mentre le tribune vanno a riempirsi; ad Adelaide scendono i campioni australiani in carica dei CRB Brave, team molto solido e compatto con alcune conoscenze anche in Europa, come il rossocrociato Camenzind (ex Davos, Kloten e Langnau) oppure canadese Draper (gioca in Francia) in attesa dell’arrivo dell’ex NHLer e backup dello Jesenice Matt Climie, con mezzo roster che gioca stabilmente anche nella nazionale australiana (i Mighty Roos).
Il team di casa, gli Adelaide Agile Adrenaline, sono una di famiglia sul ghiaccio e fuori, con molti giocatori che condividono la passione per questo sport senza compenso, pagandosi l’attrezzatura e sobbarcandosi (anche grazie ad alcuni sponsor) il prezzo delle trasferte con un gruppo coeso formato da molti ragazzi dalle selezioni minori locali, veterani ed un paio di canadesi con trascorsi in leghe minori ed università. Tra le sue fila c’è Joe Rezek, capitano e recente top scorer in nazionale ai mondiali di categoria, è un po’ il simbolo del gruppo; dalla Repubblica Ceca ha scelto il South Australia come casa ed una volta ottenuta la cittadinanza ha continuato a seguire la sua passione sul ghiaccio per poi avvicinarsi prima e gestire poi il team femminile locale (le Adelaide Rush) diventandone presidente ed allenatore (in foto sotto).

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Dopo la prima uscita di ieri (vittoria degli ospiti per 6-3) nel primo drittel c’è storia,  i Brave mettono subito la freccia (0-3) con belle giocate e ritmi molto alti nonostante una interruzione per riparazione del plexiglas con i giocatori a scambiare due chiacchere ed il pubblico a rilassarsi tra birra e della musica. Più equilibrio nel secondo drittel ma Adelaide non approfitta di ben 3 penalità consecutive  prendendo confidenza col terzo avversario ed arrivando a trovare una bella rete in percussione del giovane McGuinness. La stanchezza si fa sentire negli ultimi 20’ (i primi due tempi sono da 15’) e Canberra affonda il colpo sin dagli inizi e la rete del giovane Riley fa felice un po’ tutti, ma alla fine il divario si fa vedere, con i Brave a vincere 6-2.

Prima di salutare, i giocatori scambian due chiacchere e selfie coi relativi fan ma alla fine un po’ tutti aspettano il ragazzo di casa che gioca nella Capitale, il figliol prodigo Wehebe Darge (in foto, al centro).

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Il 27enne ala destra, ha avuto esperienze in passato e lasciato buoni ricordi in leghe secondarie nordamericane, in Europa (Belgio, Francia ed Inghilterra) tornando ogni stagione invernale australe a casa, prima in Adelaide (ben 7 stagioni) per poi accasarsi a Canberra nelle ultime due.
Proprio con Wehebe abbiamo scambiato due chiacchiere a fine incontro:
HWS: bentornato a casa Wehebe, come procede la tua carriera hockeistica?
Wehebe: Bene! Sempre bello giocare contro gli Adrenaline, quest’anno niente Europa, solo Australia ma il prossimo anno, chissà?!
HWS: come ti trovi coi Brave? Pensato di tornare a giocare ad Adelaide?
Wehebe: il gruppo è forte ed ho scelto di continuare a Canberra anche se sarebbe bello tornare; decisione difficile ma qui (Adelaide) è sempre casa.
Ci si scambia i relativi saluti ed alla fine si parte per la volta di Canberra mentre i volontari che aiutano durante i weekend sistemano un po’ la pista di casa, con la passione hockeystica ad entusiasmarci anche quaggiù, dove il tutto è fantastico nella sua semplicità.

Ringraziamo per le foto Frank Kutsche, la disponibilità degli Adelaide Agile Adrenaline e Wehebe Darge.

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