Swiss League: tutte le novità in vista della prossima stagione

di Marco Meneghetti

Arrivederci Lega Nazionale B, benvenuta Swiss League. Nel corso dei numerosi movimenti di rinnovamento messi in atto dalla federazione svizzera, i due principali livelli dell’hockey professionistico elvetico cambiano nome, assumendo a partire dalla stagione 2017/18 i nomi di National League e Swiss League. Quest’ultima, erede della LNB, si giocherà a undici squadre dopo che il Red Ice Martigny è stato costretto a dare forfait nonostante il proprio ricorso giudiziario, nell’impossibilità di raccogliere la somma di denaro necessaria alla propria reiscrizione nella serie cadetta.

Come già in uso nella National League, anche in Swiss League le penalità non verranno più chiamate sul ghiaccio; inoltre, non vi sarà cambio campo in caso di overtime e tutte le coach challenge e i replay verranno mostrati sul maxischermo delle arene, a disposizione del pubblico. Aumentano anche le pause tra un periodo e l’altro, che passeranno da 15 a 18 minuti.

La presunta “americanizzazione” di nomi e loghi ha fatto già storcere il naso ad alcuni tifosi e addetti ai lavori, che temono una crescente confusione nel classificare i singoli campionati (ai primi due si aggiunge la MySports League, in precedenza nota come Prima Lega).

Sul fronte del mercato, il goalie Joel Aebi passa dallo Zurigo al Visp, mentre lo svedese Philip Rondahl approda allo Zug Academy. Il connazionale Henrik Eriksson viene ceduto al Fredrikshavn, e l’elvetico Fabio Högger firma per il Frauenfeld dopo aver vestito la maglia dei GCK Lions. Infine, il difensore canadese Curtis Gedig, già capitano della Ohio University in NCAA, firma per lo Stavanger dopo la stagione passata a Olten, foriera di 37 punti.

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