Lugano: il weekend perfetto

(da hclugano.ch) – La fondamentale vittoria per 1-0 a Davos, la prima in trasferta dal 22 ottobre, figlia della voglia di sacrificarsi l’uno per l’altro e di proteggere un portiere in grande spolvero. Il successo con punteggio tennistico per 6-2 nel terzo derby casalingo della regular season contro l’Ambrì, maturato grazie ad un crescendo di ritmo, aggressività nelle zone chiave della pista e intensità che hanno piegato la velleità dei cugini biancoblù.
In otto giorni la dimensione sportiva dell’Hockey Club Lugano si è rovesciata come un calzino.

Certo, non è il caso di montarsi la testa. Ma, una volta di più, lo sport ha ribadito la sua imprevedibilità e l’importanza di quei fattori mentali come la fiducia e la convinzione nei propri mezzi che dieci giorni fa sembravano parole in arabo nelle teste di Chiesa e compagni e che oggi sono tornati concetti ben chiari. E così, Furrer, Hirschi e Hofmann hanno scagliato tre tiri precisi verso Descloux che, forse, la settimana scorsa, neppure avrebbero avuto il coraggio di provare. E così, i tanto vituperati Martensson e Zackrisson hanno firmato tre gol “sporchi” in barba a chi sostiene che gli svedesi non sanno segnare alla canadese. Un’altra osservazione. Contro un Ambrì reduce da otto giorni di riposo, lo staff tecnico ha ruotato intelligentemente le quattro linee d’attacco per tutta la gara, distribuendo così le forze in modo ottimale, tanto è vero che il terzetto Reuille, Gardner, Morini è stato sul ghiaccio dieci minuti.

Un plauso infine a chi ideato e partecipato alla splendida coreografia a tutta pista d’inizio derby. Lo spettacolo per i 7488 spettatori presenti è stato di grande effetto ed ha sicuramente dato la carica alla squadra.

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