Lugano: il fascino e la pazzia dello sport

(da hclugano.ch) – Venerdì 2 dicembre 2016, ore 22.00 PostFinance Arena di Berna. Il Lugano esce sconfitto per 5-0 contro i campioni svizzeri dopo essere stato sul ghiaccio l’immagine dell’impotenza. Per chi scrive, a pochi metri dalla panchina, l’impegno da parte di tutti è lì da vedere. Ma ogni gesto è figlio della mancanza di fiducia e di convinzione. L’avversario pensa e agisce con quell’istante di anticipo che nello sport è decisivo.

Sabato 3 dicembre 2016, pista della Resega, ore 21.00 circa. Si è chiuso il secondo periodo della gara tra Lugano e Friborgo e i bianconeri conducono 8-0. La partita finirà 8-1. In pista Chiesa e compagni hanno ritrovato il piacere di tentare anche le giocate più difficili. Luca Fazzini ha firmato la sua prima tripletta in National League, Il powerplay ha prodotto sei reti. Anche gli svedesi hanno timbrato il cartellino con addirittura quattro punti nella bacheca personale di Tony Martensson. A caracollare sul ghiaccio frustrati e in palese ritardo in ogni situazione di gioco sono questa volta i burgundi di Huras, altra compagine che sta vivendo un autunno di crisi.

È questione di testa, il famoso maledetto “mentale”. Quando le cose si mettono bene, tutto diventa facile. Quando le cose si mettono male, tutto diventa maledettamente difficile. Ma è anche vero che il destino e l’inerzia di una partita bisogna saperli forzare, la fortuna bisogna conquistarsela.

Il fascino e la pazzia dello sport. “Un luogo magico dove può succedere tutto e il contrario di tutto” ama dire Armando Ceroni nelle sue cronache televisive. Un luogo dove nessuno, neanche il più Illuminato dei dirigenti o dei giornalisti può prevedere cosa succederà il giorno dopo…

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