KHL: tutto quello che c’è da sapere sulla eastern conference

L'esterno dell'Arena Omsk, dichiarata inagibile per la nuova stagione

L’esterno dell’Arena Omsk, dichiarata inagibile per la nuova stagione

di Gabriele Morganti

La KHL è iniziata, la super sfida inaugurale di ieri a Kazan, valida per la conquista della Opening Cup, ha visto uno SKA devastante avere la meglio dei padroni di casa con il punteggio finale di 6 a 1. Gusev raggiante, Yakupov buona la prima e Hersley dominatore della difesa rossoblu, il San Pietroburgo ha vinto la sua seconda Opening Cup della sua storia, dopo quella dello scorso anno, si tratta questo del primo trofeo dell’era Vorobyov.

La preview eastern conference

I campioni in carica proveranno a ripetersi

Non si può che partire dal Kazan quando si parla di est, la squadra più titolata nella storia della KHL, tre Gagarin Cup in bacheca trofei, con l’ultima arrivata l’annata passata, il Bars in questa stagione è ovviamente chiamato a difendere il trono. Il campionato non è decisamente iniziato come si pensava, la squadra contro lo SKA, seppur spinta da un agguerrito pubblico di casa, è apparsa decisamente ferma sulle gambe, e il risultato finale ne è una dimostrazione. Fatto sta che la compagine di coach Bilyaletdinov nel corso dell’estate ha cambiato veramente poco: via Tokranov finito proprio a giocare con i rivali dello SKA, e via Ohtamaa tornato in Finlandia. Gli innesti in rosa sono stati pochi: i due difensori Postma e Pedan, il primo canadese dalla NHL, il secondo russo dall’AHL; e soprattutto Pavel Padaikin, uno dei giocatori migliori della scorsa KHL, lasciato però in tribuna in occasione dell’Opening Cup. Le alchimie di gioco dovrebbero dunque essere rimaste le stesse della vincente annata passata, quello che evidentemente mancava nella serata di ieri erano le gambe, sarà un ritardo nella preparazione, o chissà cosa, ma ieri i giocatori in maglia verde sono apparsi in affanno dall’inizio alla fine del match. Coach Zinetula avrà sicuramente da lavorare nei prossimi giorni, la stagione è appena cominciata, il cammino non è lungo, ma bensì lunghissimo, e il Kazan non può che essere tra i favoriti al titolo finale anche per quest’anno.

Salavat Yulaev il favorito dell’est

Il nuovo Salavat di coach Tsulygin è lo SKA dell’est. Una squadra che già lo scorso anno aveva i numeri e i mezzi per poter fare faville, ma la mancanza di continuità durante la stagione è stata la vera causa per la quale la compagine di Ufa non è riuscita a brillare come effettivamente poteva. A difendere la porta del Salavat quest’anno ci sarà Metsola, chiamato a rimpiazzare l’altalenante Scrivens della stagione scorsa. Metsola è senza dubbio simbolo di sicurezza. Per il resto i nuovi innesti sono stati, in attacco: Khokhryakov e il funambolo Kugryshev dall’Avangard, Zharkov dal CSKA, Osnovin dal Sibir e Kadeikin dalla Loko; in difesa invece sono giunti: Tereschenko dal Magnitka e Sergeyev dal CSKA. I verdeblu hanno comunque perso Lisin, Goncharov, Zubov e Loginov, ma tirando le somme, a conti fatti, la rosa in seguito al mercato sembrerebbe più che rinforzata. L’Ufa dispone difatti di giocatori rapidissimi in grado di saltare l’uomo avversario con estrema facilità, ma anche di giocatori dotati di una particolare prestanza fisica come ad esempio Hartikainen, sarà proprio lui, insieme a Kemmpainen e soprattutto ad Omark, a guidare l’attacco del Salavat Yulaev anche per quest’anno.

Avangard lontano da Omsk

L’Avangard è senza ombra di dubbio una squadra dello stesso livello del Salavat, ma ha come discrimante l’arena di gioco. I tifosi della città di Omsk sono tra i più calorosi della Lega, ma quest’anno, causa inagibilità della Omsk Arena, l’Avangard è stato costretto a spostarsi a Balashikha, città dove giocherà le sue partite casalinghe, e città che dista ben due mila e seicento chilometri dalla vera casa dei Falchi, il risultato di tutto ciò è che ovviamente l’Avangard potrà contare meno sul fattore campo in confronto ai suoi rivali. I rossoneri comunque nel corso di questo mercato si sono assicurati moltissimi pezzi pregiati: Desharneis, Talbot e Versteeg è il nuovo trio canadese che farà innamorare i tifosi di Omsk; come se non bastasse alla corte di coach Hartley è arrivato anche uno dei giovani che più si è messo in vista nella passata stagione, Denis Zernov; mentre è tornato a vestire rossonero Sergei Shirokov. Ville Pokka e Pivtsakin sono stati invece i nuovi innesti difensivi. Insomma l’unico punto debole della squadra sembrerebbe proprio essere solamente il non poter contare appieno sul supporto del proprio caloroso pubblico. Roster alla mano questa è una squadra da top tre dell’est.

Koshechkin in porta per il Magnitka

Koshechkin in porta per il Magnitka

Magnitogorsk: squadra rinnovata

Annata ricca di alti e bassi quella appena passata per il Magnitka che è ora però pronto a rilanciarsi. Per farlo la dirigenza ha chiamato alla guida tecnica l’ex allenatore della Repubblica Ceca, Jozef Jandac; ed ha inoltre fatto tornare nella sua nativa Magnitogorsk, il 32enne attaccante Kulyomin, il quale in carriera conta 669 gettoni in NHL. Il nuovo coach del club ha potuto poi abbracciare gli arrivi di Antipin, al rientro anche lui con la maglia del Magnitka dopo un anno passato a Buffalo con i Sabres; del finlandese Liro Pakarinen, lo scorso anno 40 presenze con gli Oilers condite solamente però da due gol ed un assist; dello svedese Rasmussen, anche lui ex NHL; di Nikita Yazkov, ex Kazan; di Roman Lyubimov, un altro ex NHL, che arriva però dal CSKA; e di Pavel Varfolomoyev, una delle pochissime note positive dello Yugra della stagione scorsa. Una compagine decisamente rinnovata in tutto e per tutto, che dovrà questa volta fare a meno di Jan Kovar andato in NHL, e che una volta trovata la giusta quadratura, potrà impensierire le tre di sopra, le quali però, almeno sulla carta, partiranno con una marcia in più.

Il mercato dell’Avto è da 10 

L’Avtomobilist ha concluso alcuni dei colpi più importanti di tutto il mercato: Dawes, Da Costa e Sexton sono i tre top player che in estate hanno deciso di andare a giocare ai piedi degli Urali. Lo Yekaterinburg è ricco di talento, coach Martemyanov può contare, oltre che su i tre sopracitati, su: Golyshev, giocatore dalla classe sopraffine, ma spesso nervoso in campo; Gareyev, Kucheryavenko, Parè; con in più Tryamkin e Vasilevsky per quanto riguarda invece la difesa. Mentre in porta c’è il ceco Jakub Kovar. Insomma l’Avto è una squadra che anno dopo anno si sta sempre più confermando club d’alta classifica e questa potrebbe finalmente essere la stagione in cui a Yekaterinburg riusciranno a spingersi oltre i quarti di finale di conference.

Krasikov, portiere del Sibir

Krasikov, portiere del Sibir

Il Sibir pesca in Liiga e vuole i playoff

Bertrand, Junttila e Peltola, i tre ex Liiga sui quali il Sibir ha deciso di puntare per quest’anno: i primi due sono freschi campioni con la maglia del Karpat, il terzo viene invece dai vincenti del Tappara. Tre acquisti che a Novosibirsk muoiono dalla voglia di vedere all’opera sui ghiacci di tutta Russia, con Junttila che è probabilmente quello che più ispira curiosità: 27enne, la passata stagione 13 gol e 39 assist in 53 presenze, giocatore dinamico, frizzante e molto abile nel controllo del disco. A Novosibirsk è giunto anche Emmerton, ex Ambrì, e Lisin ex Salavat. In porta è tornato a difendere i pali dei siberiani Danny Taylor; mentre nel reparto arretrato due grandissimi colpi sono stati messi a segno: si tratta di Loginov e Piganovich. Il Sibir, nel caso in cui i nuovi arrivi, in riferimento soprattutto ai tre ex Liiga, dovessero effettivamente rispettare le aspettative, potrebbe essere la sorpresa di questo anno di KHL.

Traktor e Barys

Traktor e Barys due squadre che hanno passato una stagione, la scorsa, del tutto differente, la prima ha potuto sognare la finale di Gagarin Cup fino all’ultimo, visto che è stata eliminata in finale di conference dal Kazan; la seconda è risultata invece non pervenuta. Quelli di Chelyabinsk quest’anno hanno dovuto cambiare allenatore, Gatiyatullin è finito a fare l’assistente allenatore allo SKA, e Titov è così arrivato al Traktor per sostituirlo. Lapenkov, Stoa, Glinkin e Bergstrom saranno i nuovo attaccanti; mentre per la porta Sudnitsin farà coppia con Demchenko, ora che Francouz è partito destinazione Nord America. Il Traktor in questo campionato dovrà contare molto sulle giocate del giovane fenomeno Kravtsov, il quale dopo i playoff da favola dello scorso anno, è chiamato alla conferma. Il Barys invece dal canto suo è chiamato al riscatto della stagione scorsa, decisamente povera di risultati. Il nuovo allenatore del team è Skabelka, ex guida di Avangard, senza troppa fortuna, e Sibir. Il bielorusso come regalo migliore dalla sua nuova dirigenza ha ricevuto Andre Petterson, lo svedese che l’annata passata, proprio fino a quando Skabelka è rimasto sul pancone di Omsk, ha fatto faville, un acquisto questo che potrà dare sicuramente più peso offensivo ad un Astana che per tanti anni è stato in un certo qual modo Dawes dipendente, ora che il numero 9 giocherà con quelli di Yekaterinburg. Blacker è arrivato per la difesa, Hrachovina in porta a dar man forte a Hellberg, i due canadesi Valk e Cormier per l’attacco, Bochenski che è tornato dal ritiro: il Barys quest’anno è nuovamente squadra da playoff che parte anche con qualcosa in più in confronto al Traktor.

Litovchenko con la maglia dell'Amur, ora giocatore dell'Avto

Litovchenko con la maglia dell’Amur, ora giocatore dell’Avto

Kunlun, Neftekhimik, Amur e Admiral

Per finire, appaiono più indietro in confronto a tutte le altre Kunlun, Neftekhimik, Amur e Admiral. I cinesi come al solito disporranno di una rosa particolarmente multi nazionale, e le frecce più buone dell’arco saranno quelle di: Savinainen, Palola, Fontaine, Ticar, Kane, Lajunen e Kundratek, non sarà però ovviamente facile gestire un gruppo così variegato ed in questo senso Tapola avrà di certo i suoi grattacapi. Il Red Star lotterà comunque per un posto in postseason. Storia invece diversa per il Neftekhimik che con le cessioni di Everberg, Filatov, Sexton, Hanzl e Piganovich appare decisamente ridimensionato in confronto allo scorso anno. Discorso simile per l’Amur che in estate ha perso Metsola, Li, Byvaltsev, Litovchenko e per contro ha accolto in rosa Filippi. Infine c’è l’Admiral che ha cambiato molto in estate ed ha perso praticamente tutti i suoi pezzi più pregiati: Kazakov, Zhafyarov, Zemchyonok, Mnatsyan e tutti gli altri andati via a stagione ancora in corso come ad esempio Nalimov, Tkachyov e Sayustov; gli arrivi più importanti per la compagine di Vladivostok sono stati quelli di Konkov, Chernikov e Mereskin.

 

 

 

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