Inline – Riki Tessari: “Il vivaio cresce, ringrazio le famiglie dei ragazzi”

(comun. stampa HC Milano Quanta) – Il lavoro paga. A volte non subito, ma certamente a medio-lungo termine. L’hockey non sfugge alla regola, a tutti i livelli, in special modo nel settore giovanile. Bambini da ‘svezzare’ con i primi approcci sui pattini, ragazzi da sviluppare nella tecnica, nella tattica e nella preparazione atletica: ci vogliono anni, ci vuole impegno, ci vuole soprattutto una società organizzata, che decida di investire tempo, uomini e una parte del proprio budget nel vivaio.

“E noi da questo punto di vista – spiega il Direttore Tecnico del Milano Quanta Riki Tessari – quest’anno abbiamo voluto cambiare marcia. Grazie al programma stilato e condotto da Mattia Mai, nostro responsabile del settore giovanile, e con il lavoro sul campo di coach Juraj Franko, stiamo riscontrando i primi miglioramenti a tutti i livelli”.

A cosa ti riferisci?

“I numeri nelle varie categorie che copriamo (avviamento, under 12, under 14, under 16, ndr) sono in crescita sia in termini di praticanti che di risultati. Tutto ciò non sarebbe possibile senza il fondamentale coinvolgimento delle famiglie dei ragazzi, genitori che svolgono a titolo volontario attività chiave dell’organizzazione come dirigenti accompagnatori, cronometristi, addetti agli arbitri e ovviamente tifosi. I loro sacrifici meritano di essere ripagati con un’offerta agonistica di alto livello”.

L’obiettivo di tutti è quello di vestire un giorno la maglia dei Rinoceronti in serie A.

“Chi gioca da noi ha la grande fortuna di poter toccare con mano la massima espressione dell’hockey inline italiano. I più piccoli sognano ad occhi aperti quando vedono i vari Ferrari, Banchero e Mai in pista. I più grandi sanno che le porte della prima squadra non sono chiuse: alcuni di loro hanno già giocato e segnato tra i big”.

L’obiettivo della società invece qual è?

“Nel giro di due/tre anni, inserire stabilmente in prima squadra almeno tre elementi usciti dalla cantera. E in massimo cinque/sei anni disputare la categoria Elite con prospettive di alta classifica”

Modelli da seguire?

“Cito volentieri i Ghosts Padova come paradigma di come si debba lavorare con impegno e continuità a livello giovanile. Di esempi virtuosi ce ne sono, lavoriamo quotidianamente per diventare presto anche noi un punto di riferimento. A tal proposito, colgo l’occasione per ricordare le prove gratuite che offriamo ogni sabato mattina (ore 9, ndr) per bambini a partire dai 4 anni intenzionati ad avvicinarsi all’hockey. Pensiamo a tutto noi, attrezzatura compresa”.

Foto Luca Cantù

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