CHL Final: Il Frolunda completa l’Hat Trick

Posted On 05 Feb 2019
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di Emanuele Badessi

Ancora una volta la Svezia, ancora una volta il Frolunda sul tetto d’Europa: sono gli Scandinavi infatti che, davanti ad una Frölundaborg Arena pienissima conquistano il terzo titolo continentale in 4 anni dopo l’intervallo dello scorso anno con l’affermazione dei Finlandesi dello Jyp. A contare in una partita intensa ma non bella, l’esperienza di Lundqvist e compagni, abituati alla pressione di una finale continentale. Il Monaco non è stato a guardare ma un po’ l’inesperienza di  un palcoscenico come quello della finale, un po’ il troppo egoismo di alcuni giocatori hanno fatto propendere la bilancia del match per i padroni di casa più cinici e concreti con le occasioni avute. Prova ne sono le tre realizzazioni del Frolunda, arrivate nei primi 3 power play concessi dal Monaco e trasformati in sequenza da Fagemo, 19enne terribile che ha sbloccato il risultato nel primo periodo con una fucilata dalla blu,

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(Foto: Frölunda Indians)

Lasch che nel secondo periodo ha preso il disco sul cerchio d’ingaggio alla sinistra di un comunque ottimo ed attento  aus den Birken infilandolo poi nel five-hole e dopo 10 minuti  Ponthus Westerholm che devia un tiro dalla media distanza di Simon Hjalmarsson. In tutto questo il Monaco non è stato certo a guardare ma come detto, almeno nei primi 2 periodi la squadra guidata in panca da coach Don Jackson ha mantenuto un predominio territoriale e nella statistica relativa ai tiri ma senza impenserire veramente Johan Gustafsson che ha comunque risposto sempre presente quando chiamato in causa dei tentativi dei teutonici. Il Monaco ha tentato la riscossa nel terzo periodo riuscendo per lunghi periodi a tenere i padroni di casa nella loro metà campo ma è sempre mancato l’ultimo guizzo. Almeno fino ad 8 minuti e mezzo dalla sirena finale quando dopo uno scambio di vedute poco ortodosso tra Hager e Roselli-Olsen con entrambi spediti dagli arbitri a sbollire in panca puniti, Ehliz, complice un perfetto screen davanti a Gustafsson, riesce a spedire il disco alle spalle del goalie svedese sul suo palo, ridando una flebile speranza ai tifosi accorsi a Goteborg dalla Germania.

CHL Final 2019

(Foto: Red Bull Munich)

Purtroppo per Wolf e soci però, la reazione tardiva non basta ed il forcing finale, sebbene metta un bel po’ di apprensione ai tifosi di casa ed ai giocatori in rosso sul ghiaccio, non porta ad ulteriori segnature anche per il riaffacciarsi nelle file dei bianchi tedeschi di quell’egoismo ne aveva limitato l’efficacia nei quaranta minuti precedenti. Gli arbitri tentano poi di metterci del loro fischiando in maniera quantomeno discutibile in alcune circostanze ma il tabellino non cambia fino al tripudio finale dei tifosi in rossoverde che iniziano la festa ben prima della sirena finale, a dispetto dei disperati quanto caotici arrembaggi dei giocatori del Monaco con coach Jackson che negli ultimi minuti tenta anche la carta della disperazione togliendo il goalie per il sesto uomo di movimento ma senza riuscire a cambiare le sorti della contesa. Alla sirena finale esplode l’entusiasmo in panchina e sul ghiaccio per il terzo titolo conquistato.

(Foto: Frölunda Indians)

(Foto: Frölunda Indians)

A margine della premiazione finale poi, è stato annunciato l’MVP del torneo: il premio come miglior giocatore della manifestazione continentale è andato a Trevor Parkes dei Red Bull Munich che ha superato la concorrenza del goalie dei Red Bull Salisburgo Stephen Michalek e dell’attacante del Pilsen  Milan Gulaš.

 

Frölunda Indians – Red Bull Munich 3-1 (1-0, 2-0, 0-1)

Reti: 10’32” (1-0) Samuel Fagemo (Chay Genoway, Max Friberg) PP1; 24’16” (2-0) Ryan Lasch (Joel Lundqvist ,Simon Hjalmarsson) PP1; 34’27” (3-0) Ponthus Westerholm (Simon Hjalmarsson ,Joel Lundqvist) PP1; 51’29” (3-1) Yasin Ehliz assisted (Yannic Seidenberg ,Mark Voakes) PP1

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