Stanley Cup Finals: Tampa (resta) sul tetto del mondo!

di Marcello Savastano

Alla fine ce l’hanno fatta!
I Lightning, questa notte, sono riusciti a sollevare per la seconda volta in 10 mesi la Stanley Cup vincendo 4-1 una finale che ai più era sembrata sbilanciata non appena Montreal si era riuscita a qualificare battendo, meritatamente, Vegas. I canadesi arrivavano a questa serie sulle ali dell’entusiasmo dopo essersi qualificati per il rotto della cuffia (16esimo record in regular season) per poi esplodere nei Playoffs dove sono riusciti ad eliminare Winnipeg, Toronto ed appunto i Golden Knights. L’impressione è che una volta arrivati all’ultimo atto la pressione che precedentemente era sempre sulle avversarie li abbia schiacciati rendendo ancor più difficile l’impresa per la quale gran parte del Canada tifava: riportare la coppa entro i propri confini.

Per quanto riguarda Tampa Bay, al netto delle sterili polemiche riguardo il salary cap, la profondità e la qualità del roster hanno fatto sì che anche questa volta la cenerentola della post-season si sia dovuta arrendere lasciando quasi credere che la debacle in gara 4 sia stata volontaria per poter festeggiare la vittoria in uno stadio pieno, il proprio.
Per gli appassionati disinteressati, forse, il peccato è non essere riusciti a vedere in finale uno scontro tra titani in queste due edizioni che sono state particolari per i noti motivi… ma siamo sicuri che ai tifosi di Tampa Bay questo interessi meno di zero.

IMG-20210708-WA0003
La gara è stata comunque molto bella e combattuta nonostante sia stata quasi priva dello spettacolo dei goal grazie ai due portieri in grande serata (tanto da ispirare una memorabile conferenza stampa post-vittoria da parte di Kucherov che lo ha visto esaltare il proprio portiere).

Il primo periodo vede subito i Lightning premere grazie anche agli special teams che riescono ad impegnare Price sia in superiorità numerica che sotto di un uomo, ma il portierone si fa trovare sempre pronto. Lo stesso vale per il suo corrispettivo Vasilevskiy che, anche se meno sollecitato, riesce a sventare un pericolo enorme quando Point devia con il pattino un disco verso la propria porta.
Al rientro sul ghiaccio però i Canadiens si fanno più intraprendenti e ci vuole un Vasilevskiy super reattivo per sventare la doppia minaccia portata prima da Chiarot poi da Lehkonen.
Tampa invece cerca di costruire una azione fotocopia di quella che ha portato al gol in gara 4 ma Maroon non riesce a servire Gaudreau grazie ad un disperato intervento in scivolata di Romanov.

La parte centrale del periodo è più a tinte rosso-blu e Caufield sfiora il vantaggio quando, in powerplay, colpisce la traversa. La gara prende la via verso la Florida a 6 minuti dalla fine del periodo grazie a Colton che riesce a deviare in rete uno spettacolare passaggio di Savard. Lekhonen proverà una giocata molto simile verso fine periodo ma Vasilevskiy gli impedirà il pareggio.

Il terzo ed ultimo periodo vede entrambe le squadre provarci, anche se l’impressione è sempre quella che ci sia un minimo di timore nelle giocate, ma è soprattutto il portiere di Tampa a completare una grande gara respingendo le occasioni create da Montreal che non saranno numerosissime ma molto pericolose come nel caso del contropiede di Anderson che viene ipnotizzato dallo stesso Vasilevskiy ed un paio di tiri successivi di Armia e Toffoli che vengono parati nel finale.
Un finale di gara che rende onore a Tampa Bay ed al portiere russo che piazza uno shutout nella gara più importante e permette alla sua squadra di alzare la Stanley Cup al cielo per la seconda volta consecutiva proclamandosi, come piace fare agli americani, “campione del mondo .

About the Author