Merzlikins ed il coraggio di crederci, Sempre!

di Miki Faella

A guardare le stats viene da impallidire, specialmente quelle da inizio anno solare che raccontano 12 vittorie, una media di parate stratosferica attorno al 95% persino in NHL e la bellezza di 5 shutouts.

Ma nella magia delle stats spesso e volentieri c’è nascosto ben altro, fattori che nemmeno chi mastica Hockey (proprio quello con la H maiuscola) riesce a capire e cercare; gli americani lo definiscono momentum, ovvero sia quel periodo dove tutte le cose vanno bene ed inanelli prestazioni su prestazioni da favola da segnare nel diario del tempo ben evidenziato.
A me piace pensarla in maniera diametralmente opposta e cogliere quelle piccole sfumature che rendono infinitamente splendido (e magico) il nostro sport, fatto di sacrifici e bocconi amari che spesso devono essere buttati giù se si è alle prime armi.

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L’arrivo di Elvis in National Hockey League direttamente dalla ‘nostra’ Lugano non è stato facile per niente, partite disastrose, un team che bazzicava i piani bassi della Lega e quel maledetto calendario a mettere Pittsburgh, Chicago e Winnipeg che a scorer hanno solo l’imbarazzo della scelta a ledere anche l’animo più forte che si possa immaginare; si scende persino nelle minors a rimboccarsi guantoni e pinze per ritrovare principalmente se stessi e confidenza nelle proprie armi.

Torna la chiamata ai piani alti, il vulcanico Tortorella sa tirare (sempre) fuori il meglio da ogni suo giocatore, non le manda a dire ne dietro il pancone ne in conferenza stampa e se qualcosa non gli va a genio non ci sono mezze misure che tengano ed allora ti guarda negli occhi per un momento infinitamente grande, ti prende e butta nella mischia e devi essere pronto quando anche il destino ci mette mano e lo starter designato (Korpisalo) finisce KO.
Le attese non sono state vane, forse nemmeno i tentennamenti, le frustrazioni ed inizi ad acquisire energie e fiducia in te stesso, i tuoi teammate ti proteggono alla grandissima e parata dopo parata torna il sorriso e le esultanze che caratterizzano ogni vittoria.

Alla fine quello che conta è crederci e continuare a lavorare, persino nell’ombra e lontano dai clamori, anche quando quei maledetti puck sfuggono dalle prese più facili e sanno fare male però ti rialzi, stringi forte i lacci gambali, ti sistemi nello slot e ricomincia la battaglia, quella più bella e difficile con se stessi ed il mondo ha appena iniziato a conoscere un nuovo The King, Elvis Merzlikins!

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