Guida alla EBEL 2017-2018

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di Lorenzo De Vidovich

Si riparte: dopo un countdown scandito anche tramite i social attraverso il profilo Instragram, la EBEL apre i battenti per la stagione 2017-2018. I saluti finali completavano una stagione che ha visto il vero e proprio trionfo del Vienna Capitals, campione in 4 gare e miglior team dall’inizio alla fine. Sul fronte Bolzano, si riparte da una grande presentazione, e da cammino che finì proprio contro la corazzata giallonera, in semifinale, dopo una coraggiosa eliminazione del Linz, grande delusione dell’anno scorso. Si riparte dal Salisburgo che abdica ma resta pur sempre tra i leader, sebbene anche quest’anno stia soffrendo la fase estiva della CHL. Si riparte dalla sorpresa Innsbruck che vuole centrare ancora i playoff, così come Graz e Znojmo, e dalla voglia di rivalsa del Villach, altro rimandato dell’anno scorso. In più, ci sarà una novità: la Croazia al posto della Slovenia. Il Medvescak Zagabria ha di fatto sostituito l’Olimpija Lubiana, sceso in AlpsHL dopo una delle sue migliori stagioni in EBEL. Torna invece “sulla terra” lo Zagabria dopo il grande palcoscenico della KHL, ma di certo non vorrà prendere le parti della tutto sommato squadra materasso slovena degli ultimi. La guida alla EBEL 2017-2018 comincia proprio dal ritrovato team croato: acquisti, novità e panoramica dei 12 team del secondo campionato di marca alpina.

Medvescak_ZagrebMedveščak Zagabria
A poco servirebbe valutare la differenza col team dello scorso anno. Con il ritornato Zagabria il discorso riparte da zero, da un lato riavvolgendo il nastro da dove i croati erano rimasti in questo campionato, e in secondo luogo cercando di capire quali misure prendere e quali obiettivi intraprendere, dopo una spedizione russa durata quattro edizioni con una sola qualificazione ai playoff, nel primo anno (2013-14). La squadra sarà in mano al giovane Connor Cameron, assistant coach all’Ambrì Piotta sino a questo febbraio, e già passato da Zagabria lo stesso anno. La squadra è ovviamente nuova: 22 arrivi, che si possono così suddividere: 4 talentuosi croati, 3 validi sloveni (Rajsar dal Jesenice, Cepon dall’Olimpija Lubiana, il goalie Kroselj dalla Allsvenskan e dalle giovanili svedesi il giovane Simsic) e il parco stranieri, 5 tra canadesi e americani (dove spiccano l’esperienza in difesa di Boivin e le scommesse in attacco MorleyAviani), 3 finlandesi dalla Liiga (ci si aspetta punti da Koskiranta), lo svedese Deutsch e il norvegese Olden, in cerca di riscatto. C’è anche l’oriundo David Brine, ex Valpe, con passaporto croato. Se la squadra si assembla bene e trova un’intesa già durante la regular season, potrebbe raggiungere i playoff già tramite il master round.

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Vienna Capitals

Si ricomincia da campioni. Il percorso nel girone di CHL si sta rivelando tutt’altro che facile, come ormai da copione per i team di EBEL. La squadra allenata da Serge Aubin ha cambiato pochissimi elementi, secondo il detto “squadra che vince non si cambia”. Sconfitta l’egemonia del Salisburgo e ottenuto il titolo di campioni dopo una stagione 2016/17 letteralmente dominata, ora è tempo di replicare, avversarie permettendo. Tra i partenti, il goalie Kickert si gioca una maglia da titolare al Villach, ed il back-up di Lamoreux, ad oggi, è il giovanissimo Matthias Tschrepitsch. Ferland è andato in Inghilterra, Bowman ancora a spasso. Solo due new entry: il difensore trentunenne Kyle Klubertanz, che si è fatto notare ai playoff coi Linz, e l’attaccante canadese Jerome Samson, ala destra, centro all’occorrenza, reduce da due stagioni in DEL. Conta 44 presenze in NHL con i Carolina Hurricanes. Troppi pochi movimenti per chi punta al secondo titolo? No, la conferma della rivelazione Riley Holzapfel e del difensore Jamie Fraser, valgono come due grandi acquisti.

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Klagenfurter AC
I carinziani hanno ritrovato la posizione che gli compete, ora bisogna mantenerla. La finale sembrava impensabile durante la regular season, invece le “giacche rosse” si sono fatte valere nei playoff, sino all’eliminazione dei Red Bull, traguardo che è quasi valso una stagione. In finale, non c’è stato nulla da fare, il Vienna era già proiettato verso il trofeo. Resta però il gran lavoro del nuovo coach Steve Walker, ovviamente confermato sul pancone, mentre sul fronte mercato, anche qui si è puntato sulle conferme, con qualche movimento di prestito, uno su tutti il goalie Thomas Stroj, back-up a Dornibrn con ascensore per Bregenzerwald in AlpsHL. Pesano gli addii di Pance, anch’egli emigrato nella Voralberg e Hurtbise, in Danimarca al Frederikshavn. I goalie saranno ancora Duba, Madlener e Dechel, starter nel team II, in AlpsHL, e le tre new-entry sono di spessore: Richie Regehr è campione DEL col Monaco e assicura solidità in difesa, l’ala John Rheault è reduce da un triennio a Mannheim con ultima stagione a Visp in NLB, e il centrale-ala sinistra Julian Talbot cerca in Carinzia nuovi stimoli dopo 6 anni a Berlino. La squadra può ancora puntare in alto, anche perché Ganahl, i fratelli Geier, e i canadesi Lundmark + Neal, garantiscono punti e gioco. Basta non scomporsi come in altri anni recenti. In Europa la squadra può ancora puntare al passaggio del turno, ma se la gioca con lo Zurigo, avversario difficilissimo sulla carta.

ec_red_bull_salzburg-svgEC Red Bull Salisburgo
Tutti i cicli finiscono, ma forse per i Red Bull è ancora presto di parlare di ciclo al tramonto. In CHL, per un altro anno, il team fa fatica, e in campionato è chiamato al riscatto dopo aver abdicato in semifinale. Confermato Gregg Poss come allenatore e l’intero staff a supportarlo, la dirigenza ha messo alle risorse finanziarie rinnovando parecchio il parco stranieri. 6 partenze e 5 arrivi sono il resoconto di un mercato che accoglie il talento Mario Huber, che si è ben fatto valere a Innsbruck e ora cerca il salto. Le novità straniere che rimpiazzano i vari Sondell, Flood, Roy, Olson, arrivano con numeri niente male: Matt Generous è un enforcer in arrivo da Helsinki (fronte HIFK) per arricchire la difesa di mani pesanti, Brant Harris un’ala destra reduce da una stagione da 93 punti totali (!) in ECHL ai Florida Everblades, dove è stato anche capitano quest’anno. Alex Aleardi arriva da due anni formativi in Svezia e punta a fare un bottino alla voce scoring, mentre il quebecoise Julien Brouillette, passato in NHL dai Capitals e dai Jets tra il 2013 e il 2015, darà manforte in difesa al neo-compagno Generous, insieme possono creare un muro. Se il Red Bull ritrovasse non la finale, non ci sarebbe da stupirsi.

logo_hcbHCB Alto Adige Alperia
“Abbiamo aumentato il budget del 7-8% […] Siamo l’unica squadra che può schierare tre stranieri in quarta linea”. Così ha dichiarato Knoll alla presentazione ufficiale dei Foxes pochi giorni fa. Il roster allestito gli dà ragione, i risultati del pre-campionato sono incoraggianti, la mancata conferma di Poulsen dopo il try-out, assieme all’arrivo (ennesimo colpaccio) di Mike Halmo, danno ragione a Knoll. Il Bolzano ha messo su un roster competitivo, ora sarà il ghiaccio a parlare. La semifinale raggiunta sconfiggendo l’eterno rivale Linz è un bel risultato da cui ripartire, ed il nuovo coach Pat Curcio ha un compito importante, continuare su quanto di buono costruito da Pokel, allenatore abilissimo ma forse troppo rigido. L’ex Milano e Lugano si gioca un’occasione importante, ed ha co-allestito la squadra che riparte dal blocco italiani, dove spiccano grandi talenti come Daniel Glira, Michele Marchetti (che avrà anche il fratello Stefano in squadra), Luca Frigo, oltre ai senatori biancorossi. Occasionissima per Viktor Schweitzer e Luca Franza, addio per Marco Insam. Fra tutti gli stranieri, dove sono confermati i due goalie e il “boss of working class” Oleksuk, spicca l’acquisto di Mike Angelidis, se ingrana saranno dolori per tutte le avversarie; anche Domenic Monardo si è già fatto notare. Scommesse Chris DeSousa e Chris Carlisle in difesa, dove invece è un colpaccio lo svedese Robin Gartner, e fa ben sperare anche Mat Clark, comparsa con gli Anaheim Ducks 3 anni fa. Da Innsbruck, attraversa il Brennero Austin Smith. Replicare la semifinale si può, ma soprattutto, la rosa può anche permettersi meno cali di tensione come nel black-out dello scorso gennaio.

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EHC LIWEST Linz
Forse una delle squadre più “antipatiche” della EBEL, nel senso che rappresenta l’avversario che mai vorresti incontrare: cinico e aggressivo nei playoff, macchina rodata in regular season, e avversario scomodo a seconda del livello di concentrazione della giornata durante la seconda fase. Detto questo, le Black Wings di Linz anche quest’anno dovranno fare più dell’anno scorso ed evitare il flop, che l’anno scorso è stato quasi completo, visto che i pronostici non lo vedevano uscire ai quarti. Per migliorare, c’è stato un cambio di allenatore: arriva Tony Ward, 55enne di grande esperienza oltreoceano, chiamato a tirare fuori il meglio da una rosa già competitiva e non stravolta: gli unici due addii sono quelli di Oberkofler e Potulny, emigrato in EIHL, più alla sua portata. Si ritira Brett McLean. Tra gli arrivi, Jake Dowell, 32enne di esperienza in NHL, è il valore aggiunto per puntare dritto alla fase finale senza mezzi termini. Come in ogni anno, poi, c’è l’acquisto “interno”, ovvero uno dei migliori della passata stagione: quest’anno è toccato è Corey Locke, 76 in regular season con Villach. Uscire ai quarti di finale significherebbe un’altra stagione sotto le aspettative e le potenzialità.

innsbruck-logoHC TWK Innsbruck “Die Haie”
Per l’Innsbruck sarà un anno importante. Dopo la conquista dei playoff già dalla regular season, i tirolesi hanno messo fine ad un periodo di fondo classifica che durava da diverso tempo. Ripetere la scorsa annata non è facile, in parte per il contraccolpo della bella stagione sul mercato, che ha visto partire Huber (Salisburgo), Smith (Bolzano), Ross (Zvolen) e Lamoreux (Frisk Asker). Anche DeSantis è sceso di categoria per dar manforte al Lustenau. Coach Rob Pallin riparte inoltre con un nuovo goalie: al ritiro di Andy Chiodo arriva dallo Znojmo il classe ’92 Patrik Nechvátal, ottimo innesto, con back-up l’esperto Rene Swette. Il trio Mychan-Guimond-Blain è la nuova guardia canadese, con i due difensori che formano il blocco difensivo straniero assieme al confermato Stach e il talento olandese Kevin Wehrs, l’anno scorso al Villach. Dai Foxes arriva Andrew Yogan, che fa il percorso inverso di Austin Smith. Ottime le conferme in attacco di Clark, Spurgeon (capitano fondamentale per la squadra) e Lammers. Se esploderà un giovane pari o simile a Huber durante lo scorso anno, il secondo aggancio consecutivo ai playoff potrebbe essere un obiettivo concreto, pur sapendo che non sarà facile ripetere la stagione precedente.

Orli ZnojmoHC Orli Znojmo
Ci sarebbe in parte da interrogarsi sul fatto che lo Znojmo si sia fermato alla finale dello scorso anno. Dall’altro lato invece, si potrebbe lodare la continuità dei cechi nella EBEL, qualificati ai playoff da sei anni a questa parte. Probabilmente l’anno scorso lo Znojmo ha scoperto la sua dimensione ottima, scontrandosi con il non facile palcoscenico europeo della CHL, ed una stagione da finalista che sarebbe stato difficile, se non impossibile ripetere. In questa zona quasi di comfort ha giocato un ruolo chiave il ritorno di Colton Yellow Horn, perno canadese in un’amalgama di certezze locali, orfana però di alcuni pezzi chiave durante la prima parte della scorsa stagione (Stach, Podesva, Trivino…) e costretta ad un cambio di allenatore a fine dicembre. Quest’anno si riparte con coach Roman Simicek, ed un nuovo ricambio di giocatori cechi (ci si aspetta molto da Erik Nemec dal Viktovice). Porta blindata con Tomas Halasz, slovacco anch’egli in arrivo dall’Extraliga ceca; back-up il giovane ventenne Jan Pechek, reduce da due anni oltreoceano nelle minors. Occasione di crescita importante anche per il ventenne ala destra Tomas Guman. Difficile pronosticare ora un posizionamento per lo Znojmo. L’assenza della CHL può però aiutare nell’acquisire subito punti importanti persi l’anno scorso, puntando ai playoff per il settimo anno consecutivo.

logo_ec_moser_medical_graz_99ersGraz Moser Medical 99ers
Quella dell’anno scorso è stata per il Graz una stagione sicuramente positiva, col ritorno ai playoff dopo tre anni di assenza. Doug Mason tenterà il bis, anche se la concorrenza è agguerrita sicuramente quanto l’anno scorso. Un passaggio attraverso il relegation round sembra più plausibile. Il mercato ha portato novità soprattutto nel parco stranieri: Hannu Toivonen, prelevato dall’Ilves, sostituisce in porta Sebastian Dahm, passato in DEL. L’altro finlandese è il difensore Aleksi Laakso, che puntella il reparto arretrato con gli altri neo-acquisti Florian Iberer, rientrato in EBEL dopo anno in ECHL negli States, e lo svedese Johnathan Carlsson. In attacco molto dipenderà dagli innesti Justin Buzzeo, ala reduce da ottima stagione con gli Atlanta Gladiators (terza serie), il trentenne Brock Nixon, dall’Esbjerg Energy (Danimarca), e il centro, più giovane, Brock Higgs. Questi movimenti sono finalizzati a coprire gli addii di Siddall, Beach, Boinvin e Nash, tutti a loro modo determinanti lo scorso anno. Anche il Graz, sulla carta sembra abbia buone carte, che in caso di prolificità e stabilità degli stranieri, potrebbero trasformare i 99ers in sorpresa, a discapito di altre avversarie.

villach-1VSV Villach
Passare da una semifinale ad un terzultimo posto senza playoff è dura per chiunque, e lo è soprattutto per il Villach che ha visto andare in finale i cugini carinziani. Per dimenticare in fretta la stagione negativa, il Villach ha iniziato ad allestire il roster a marzo, con il primo innesto Kyle Beach, seguito da Petrik (dal Dornbirn), il ritorno di Alagic, Glenn dal Bolzano, poi il caso del mai arrivato Matt Register, e il nuovo goalie Kickert fresco campione EBEL, annunciati a maggio assieme all’esperto ungherese Sarauer e Jordan Hickmott, dal Banska Bystrica, prima vera incursione estera del VSV. Poi, le pedine finali sono arrivate a luglio: David Shield dalla AHL, Ben Walter, ex Salisburgo, Rob Flick (63 punti e 160 PIM nella scorsa rs di ECHL coi South Carolina Stringrays), bene anche l’arrivo dello sloveno Miha Stebih. In uscita, si faranno sentire Urbas, Latendresse (passato a Fehervar), Evan McGrath e soprattutto Locke, al Linz. Per il Villach le possibilità di accesso ai playoff sono determinate da un grande spirito di reazione alla passata stagione, assieme anche a qualche difficoltà di altri team, discorso quindi simile a quello del Graz, a dimostrazione che quest’anno i team di seconda fascia potrebbero competere molto di più tra loro.

dornbirgn-bulldogs-logoDorbirner EC
Un’ulteriore esempio della possibile complessità di questa stagione, è dettato anche dal nuovo roster del Dornbirn. Dopo una stagione sottotono successiva ad una conquista dei playoff, la squadra riparte sicuramente con nomi più altisonanti che sulla carta arricchiscono addirittura il team: uno su tutti è Matt Fraser, praticamente fermo l’anno scorso in SHL, è uno stay-at-home tra NHL e AHL che potrebbe fare la differenza nella stagione del team della Voralberg. McMonagle in difesa, l’ex Foxes Brodie Reid e soprattutto Ziga Pance in attacco, sono due valori aggiunti importanti. Il nuovo portiere è il francese Ronan Quemener, da anni stabilmente nel giro della nazionale, che prende l’eredità del connazionale Hardy. Occasione di crescita per il suo back-up Stroj e per il difensore Vallant, in prestito dal KAC. Gli addii più dolorosi, quelli di Livingston e Sylvester. Ritrovare i playoff sarebbe un successo che confermerebbe la solidità della squadra nella serie, tra budget più contenuto rispetto ad altre sfidanti e strategie di mercato ben mirate.

new_fehervarFéhérvar AV 19
Fanalino di coda dello scorso anno, il team ungherese cercherà la possibile risalita ripartendo dallo stesso coach Benoit Laporte, ma con una formazione rimaneggiata, consapevole però di dover dimenticare il drammatico relegation round della scorsa stagione. Molti ungheresi di talento sono stati smistati altrove in campionati anche più competitivi (vedi Sofron, Orban) mentre Sagert scende in AlpsHL al Gherdeina, squadra dell’ex Justin Maylan, non confermato come molti altri stranieri mentre gli stranieri sostituiti con tre macro-categorie di “foreigners”: blocco canadese, col nuovo goalie Mark Visentin, il difensore Harty e gli attaccanti Gilbert dal Bordeaux e Latendresse dal Villach. Due innesti sloveni: Music dal Lubiana e il difensore Vidmar dal Frederikshavn (Danimarca). I difensori finlandesi Uotila e Jyrrkiö e l’ala Luttinen. L’arrivo più recente è il ritorno di Jeff LoVecchio. Squadra forse meno competitiva rispetto alle altre vista anche la parabola discendente della scorsa stagione. I risultati dei primi misi potrebbero pesare sullo Szekesfehervar per l’intera stagione.

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