Coach Cooper nella storia: è il più veloce a raggiungere le 400 vittorie

di Fabio Sorini

La vittoria dei Lightning in casa dei Maple Leafs di ieri notte ha permesso all’allenatore della franchigia della Florida di diventare il coach che ha raggiunto più velocemente le 400 vittorie in carriera. Un traguardo certamente di valore, che merita di essere celebrato: ma la storia di Jon Cooper sul pancone dei Lightning parte da molto lontano ed è piena di gioie ma anche di terribili delusioni.

Un percorso che parte da lontano, dicevamo. Cooper viene ingaggiato da Yzerman (allora GM dei Lightning) nel Marzo 2013, per sostituire quel Guy Boucher che, a parte una finale di Conference persa alla settima con Boston, non aveva più nient’altro da dare a questa franchigia. La sua prima esperienza ai playoffs arrivò però l’anno dopo, nel 2014, quando i Bolts orfani di Bishop (infortunato), si arresero a Montreal in 4 partite, uscendo subito di scena, al primo turno. L’anno successivo fu quasi trionfale e fu l’inizio, di fatto, della “legacy” di Tampa che conosciamo oggi. I Lightning, infatti, arrivarono fino alle Finals, perdendo da una super Chicago alla sesta partita. L’ossessione per la Stanley Cup aumentò giorno dopo giorno: l’anno successivo, i ragazzi di coach Cooper non riuscirono a fare l’ulteriore salto di qualità: senza Stamkos per praticamente tutta la post season, si arresero ai Penguins al termine di una gara 7 molto combattuta (terminata 2-1 per Pittsburgh), non riuscendo a strappare il biglietto per le Finals.

Ma è veramente l’allenatore giusto per vincere?”

Molti tifosi dei Lightning stavano iniziando a porsi questo quesito e la stagione 2016-17 certamente non fu prima di difficoltà: Steven Stamkos si fece male a Novembre, in quel di Detroit e sia il coaching staff che la squadra fecero una terribile fatica a ritrovare la retta via. La stagione fu deludente e “Tampacuse” (appellativo dato dai tifosi ad una squadra zeppa di prospetti arrivati dai Syracuse Crunch, il farm team) fallì la qualificazione alla post season. Furono proprio i Maple Leafs a conquistare l’ultimo posto utile per giocarsi i playoffs (che poi persero, al primo turno, contro Washington), arrivando davanti a Tampa di un solo punto.

Il malumore dei tifosi crebbe sempre di più e non bastò una chiamata all’All-Star Game, organizzato proprio a Tampa nel 2018, a fargli cambiare idea. Anche perchè, ai playoffs, i Lightning arrivarono là in fondo ma ancora non riuscirono a imporsi. Una pesante sconfitta in gara 7, in casa, contro Ovechkin e i suoi Capitals (0-4 il risultato finale) fece crollare ancora di più le certezze di questa squadra. Certezze che neanche l’arrivo di un fortissimo difensore come Ryan McDonagh riuscì, apparentemente, a dare.

Fire Cooper, as soon as possible, and hire either Quenneville or Gallant

Nonostante il President Trophy vinto al termine della regular season 2018-19, nella quale Tampa vinse la bellezza di 62 partite, nella post season, i Bolts subirono quella che è ricordata come una delle delusioni più cocenti degli ultimi anni, se non proprio della loro storia. Lo sweep arrivano per mano dei Columbus Blue Jackets allenati da John Tortorella fu pesante, netto. Una doccia fredda che nessuno, né a Tampa né in tutto il mondo, si aspettava. Dopo il primo periodo di gara 1 terminato sul 3-0, i Lightning sprofondarono nell’incubo più buio, non riuscendo più a sollevarsi. E le colpe, come spesso succede in caso come questo, ricaddero sul coach. In molti si chiesero se fosse il coach giusto per vincere, se fosse effettivamente un buon allenatore e se potesse dare ancora qualcosa a questa squadra. E, in molti risposero di no.

BriseBois (nuovo GM dei Lightning, succeduto a Yzerman), invece, la pensò diversamente.

Cooper venne confermato in panchina e la squadra iniziò la nuova stagione zoppicando, per poi riprendersi intorno a Dicembre. Poi la pausa per il Coronavirus, le bolle di Toronto e Edmonton. Le serie vinte con Columbus, dopo innumerevoli OT, Boston e Islanders. Le Finals, di nuovo. Lo storico goal di Stamkos in gara 3.

La prima Stanley Cup.

Si, la prima. Perchè l’anno dopo Tampa concesse il bis. Al termine di una run semplicemente perfetta (nella quale i Lightning non persero mai 2 partite di fila e Vasilevskiy chiuse la gabbia nelle partite decisive della serie), i Bolts vincero la loro terza Stanley Cup, battendo il finale i Canadiens per 4-1.

La nostra storia termina con il traguardo di ieri sera, arrivato, come detto, al termine di un percorso di crescita, che ha visto momenti felici alternarsi con delusioni cocenti.

Sicuramente questo allenatore ha ancora tanto da dare a questa squadra: il rinnovo del contratto arrivato di recente ne è la prova.

Congratulazioni coach Cooper!!!

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