Ci ha lasciato il Demone Biondo Guy Lafleur

di Miki Faella

L’iconico giocatore quebecois dei Montreal Canadiens Guy Lafleur, che con i suoi Habs ha conquistato ben cinque Stanley Cup è morto all’età di 70 anni.

images - 2022-04-23T051012.225La causa della morte non è stata comunicata ma tuttavia Guy ha sofferto negli ultimi tempi di gravi problemi di salute. Nel settembre del 2019 aveva subito un intervento chirurgico al cuore con un quadruplo bypass, poi seguito da un intervento chirurgico ai polmoni due mesi dopo; nell’ottobre del 2020, ha subito una recidiva di cancro ai polmoni ed a Natale aveva scelto di smettere con chemio e trattamenti per una migliore qualità della vita. La notizia è stata comunicata direttamente dalla famiglia Lafleur e dai suoi Montreal Canadiens:

Siamo profondamente rattristati nell’apprendere della morte di Guy Lafleur. Tutti i membri dell’organizzazione dei Canadiens sono devastati dalla sua scomparsa“, ha dichiarato il presidente di Canadiens Geoff Molson.
Guy Lafleur ha avuto una carriera eccezionale ed è sempre rimasto semplice, umile e vicino agli Habs ed ai suoi fan in Quebec, Canada ed in tutto il mondo. Durante tutta la sua carriera, ci ha permesso di vivere grandi momenti di orgoglio collettivo. È stato uno dei più grandi giocatori della nostra organizzazione diventando allo stesso tempo uno straordinario ambasciatore del nostro sport“.

Uno ogni generazione: gli inizi
Guy Damien Lafleur nasce il 20 settembre 1951 a Thurso, Québec, una piccola città nella parte occidentale della provincia, ed è cresciuto idolatrando il grande canadese Jean Béliveau; a 10 anni, c’erano già segni che Lafleur fosse un talento straordinario, giocando con i ragazzi di tre anni più grandi lui in un torneo internazionale Pee-Wee a Quebec City.
Lafleur ha giocato nella elitaria lega giovanile della QMJHL con i Quebec Jr. Aces ed i Quebec Remparts, raccogliendo l’incredibile record di 465 punti tra regular season e playoff con i Remparts, portando la squadra al titolo della Memorial Cup nel 1971.

Quell’anno Guy stabilì il record della stagione regolare della Quebec Major Junior Hockey League di 130 gol, record superato da un altro fuoriclasse qualche anno più tardi, che rispondeva al nome di Mario Lemieux.

download (1)Il draft (sbagliato)

L’arrivo di Lafleur a Montreal fu decisamente controverso; l’allora GM degli Habs Sam Pollock si mise d’accordo con la dirigenza dei California Golden Seals per salire nel draft NHL ed avere la prima scelta in assoluto (in cambio la prima alta scelta degli Habs ed altri 3 buoni giocatori) per assicurarsi i servigi di Guy, al cospetto di un altro quebecois di cui si parlava benissimo al tempo e che rispondeva al nome di Marcel Dionne.

L’impatto di Dionne fu decisamente migliore di Lafleur, portando a pensare che Pollock avesse commesso un errore fatale nella scelta di Lafleur ma il progetto era decisamente lungimirante, preparando il ghiaccio al Demone Biondo ed inserendolo in uno dei team più forte di tutti i tempi assieme al suo idolo Jean Beliveau. Critici e dubbiosi vennero messi a tacere due anni più tardi, quando Lafleur sollevò la sua prima Stanley Cup con gli Habs mentre “The Flower” esplose definitivamente l’anno seguente con la sua prima di sei stagioni consecutive con almeno 50 gol e 100 punti.

Ha dominato la seconda metà del decennio, portando la Dynasty degli Habs a quattro titoli consecutivi della Stanley Cup dal 1976 al 1979, in un team farcito di stelle quali Yvan Cournoyer, Larry Robinson, Serge Savard e Ken Dryden, vincendo per due volte l’Hart Trophy, assieme al Conn Smythe Trophy del 1977 come MVP dei playoff, dove celebri rimasero le Cherry Rules, nel voler sfiancare e ferire lo stesso Guy nella serie contro Boston.
La sua abilità, classe ed un pizzico di fashion con la sua iconica capigliatura bionda segnarono tutti gli anni ’70, diventandone simbolo del tempo e riconosciuto in ogni dove; l’ex allenatore Scotty Bowman gli perdonò il suo vizio per le bionde, lasciandolo fumare tra i periodi anche quando c’era bisogno del massimo livello di concentrazione. Qualche anno più tardi anche Joe Sakic neo primi tempi coi Quebec Nordiques spese le stesse parole per il vizio di Guy:
Fumava nelle stanza degli hotel ma sempre in bagno..gli dissi che non doveva farlo ma ero talmente in soggezione da lui che glielo lasciavo fare ugualmente!”

Il 24 marzo 1981, Lafleur uscì miracolosamente salvo da un incidente dopo che con la sua Cadillac, dove aveva sfondato una recinzione mentre tornava a casa, con un cartello stradale a rompere il parabrezza e mancandogli la testa di pochi centimetri.

images - 2022-04-23T050941.917La fine con gli Habs ed il primo ritiro

Il rapporto di Lafleur con la dirigenza canadese iniziò a inasprirsi negli anni ’80; gli venne chiesto di frenare il suo stile di gioco a tutto ghiaccio per favorire uno stile più difensivo e dopo che Montreal si rifiutò di soddisfare la sua richiesta di trade, ha scioccato l’intero mondo hockeystico quando a soli 33 anni ha annunciato il suo ritiro nella stagione 1984.
Nei tre anni seguenti Lafleur ha solo pubblicamente sponsorizzato eventi di hockey per beneficenza ed è stato inserito nella Hockey Hall of Fame nel 1988.

Nello stesso anno, il GM dei New York Rangers Phil Esposito lo convinse a rinunciare al ritiro per tornare in NHL. Guy ha giocato una stagione a New York, ed il return al Forum di Montreal fu epocale, col pubblico quebecois a tributare una rara standing ovation per un giocatore avversario. Ha poi giocato  altri due anni con i Quebec Nordiques, prima appendere definitivamente i pattini al chiodo per la seconda e ultima volta dopo la stagione 1991.

A quel tempo, Lafleur fu il secondo giocatore nella storia della lega (dopo Gordie Howe) a tornare in NHL come giocatore dopo essere stato inserito nella Hall of Fame.
Nella sua carriera post-giocatore, Lafleur è diventato un ambasciatore dei Montreal Canadiens e ha istituito il Guy Lafleur Award of Excellence, un premio assegnato ogni anno al miglior giocatore di hockey studente nella provincia del Québec.

images - 2022-04-23T051337.212Oggi la sua statua si trova fuori dall’arena Bell Center di Montreal insieme ai grandi canadesi di tutti i tempi Howie Morenz, Maurice Richard e Jean Béliveau. Il suo numero 10 è stato innalzato tra gli immortali nel tempio del Forum di Montreal la sera 16 febbraio 1985, diventando il sesto numero ritirato dalla franchigia quebecois; non si dimenticarono di lui nemmeno nella lega juniores della Québec Major Junior Hockey League, intitolando a suo nome il premio MVP dei playoff e ritirando qualche anno fa il suo #4 (numero del suo idolo Beliveau) in tutta la lega.

Lafleur è ancora il leader di tutti i tempi dei Canadiens per punti (1.246), assist (728) e gol vincenti (94).
È stato nominato tra i migliori 100 giocatori più grandi giocatori di tutti i tempi della NHL da Hockey News nel 1998 (11mo!) così come Lafleur è stato anche nominato uno dei 100 più grandi giocatori dalla NHL come parte della sua celebrazione del centenario della Lega nel 2017.

Lafleur lascia i suoi due figli, Mark e Martin, e sua moglie, Lise ed assieme alla comunità mondiale dell’Hockey ci stringiamo al dolore ed affetto per il Demone Biondo.

Stecche al cielo per il Demone Biondo 🖤

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