Auston Matthews, il Prescelto

HockeyWords continua il suo tour pre-draft firmato NHL e, dopo aver doverosamente aperto con la stellina Patrik Laine, ci spostiamo sul fenomenale Matthews, prodotto della magnifica fucina di campioni in erba dello United States Development Program, a valorizzare (ed a seguire sin delle categorie juniores) i talenti yankee.

matt 2Auston, di mamma messicana e nato nella Bay Area, cresce hockeysticamente parlando @ Scottsdale (Arizona) ed accantona il baseball per dedicarsi anima e corpo all’hockey, dopo aver visto dal vivo col padre una partita degli allora Phoenix Coyotes (ora Arizona), nella speranza di emulare i suoi beniamini di allora Doan e Briere; chiusa la trafila nelle formazioni locali, sbanca in pompa magna nella cantera americana, scalando nella stessa annata le categorie juniores U16/17 e 18(!) portando a casa sia i mondiali U17 sia U18 nel 2013/14, finendo subito sul tabellino dei vari talent scout. L’anno successivo rinuncia alla chiamata dei Draft Bantam della CHL (sul genere draft Nhl riservato ai giovanissimi, con Everett) restando fedele alla selezione americana U18, raccogliendo quasi due punti di media ad uscita, bissando l’oro (sempre con l’U18) per fare poi benissimo, nonostante la giovanissima età, con la selezione americana ai Mondiali U20.

Centro assolutamente devastante nello slot (188cm per 88 Kg) e dotato di ottimo pattinaggio compresa una visione di gioco a 360° (si ispira a Toews e Kopitar,ndr) , rimane fuori per solo due giorni(!) dalla classe dei Draft del 2015, firmando tra mille e più lamentele il suo primo contratto da professionista in Svizzera con gli ZSC Lions di Zurigo (compreso il Ministero del Lavoro rossocrociato a dare il nulla osta al 17enne Auston senza non troppi intoppi) ben figurando nella premiere tra i pro l’anno passato, con 24 reti e 25 assist in 40 uscite(!) portando in dote la Swiss Cup ai Lions, intervallata dal bronzo ai Mondiali U20.
Auston chiude magnificamente la stagione hockeystica ‘tra i grandi’ con la chiamata ai Mondiali russi, dove gli Stati Uniti ad un niente dalla medaglia (quarti), firmando uno strepitoso 6+3 a referto in 10 partite, rimanendo ben saldo nel contempo stesso al primissimo posto nei ranking dei vari istituti accreditati (Hockeyprospect, NHL Central Scouting e così via…) nonostante l’MVP al finlandese Laine, a render ancora più febbrile l’attesa per la chiamata della #1 Pick degli Entry Draft 2016 di fine mese, al First Niagara Center di Buffalo, con Toronto a scegliere il proprio campioncino per prima, seguita da Winnipeg, Columbus ed Edmonton.