Pacific Division: le canadesi alla caccia di Vegas!

di Miki Faella

Sembra essere questo il leit motiv nella divisione del Pacifico, con le californiane in pieno rebuilding dopo i fasti del passato, Vegas un gradino sopra le altre nonostante la partenza dell’idolo Fleury, con McDavid alla caccia con Edmonton.

Vegas Golden Knights
Sono sicuramente il team da battere, un mix di esperienza ed affidabilità in ogni reparto per le gioie di Sin City; perso d’un nulla il President Trophy l’anno passato ed aver mancato le Stanley Cup Finals dalla rivelazione Montreal, partiranno agguerriti con DeBoer ad affidare i galloni di starter a Lehner, Pietrangelo e Martinez a guidare una delle difese più toste della lega ed in attacco l’imbarazzo della scelta con gli innesti di Dadonov e Patrick che coi vari Stone, Pacioretty e Marchessault promettono scintille.

Edmonton Oilers
Il giocattolo ad Oil Country inizia a pesare come un macigno; avere due fuoriclasse come McDavid e Drasaitl non basta a fare una franchigia vincente, dimostrazione lo swap rifilato dai Jets al primo turno dei playoff l’anno passato nonostante la seconda piazza nella divisione canadese; Holland ha portato peso da affiancare ai suoi gioielli con Hyman, Foegele e Ryan, con Keith e Ceci sulla blu, si è liberato di diversi pesi morti e l’unico grattacapo arriva dallo slot dove Smith starter designato alle soglie della quarantina.

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Vancouver Canucks
Piazza pulita nell’off season, troppi pensieri in ogni reparto e si partirà dal tandem Demko/Halak a far dormire sogni tranquilli ai fans di Vancouver, che sulla blu ritrovano Ekman-Larsson ad affiancare ad Hughes, mentre in attacco col ritorno di Pettersson in pianta stabile e le ottime mosse con Garland e la crescita di Hoglander e Podkolzin, possono far risorgere dalle ceneri i Canucks con Travis Green al timone.

Calgary Flames
Tante, troppe incognite in casa Flames, a vivere di fiammate per l’appunto, salvo scomparire completamente dai radar a seconda della verve dei propri franchise players (Gaudreau/Tkachuk) con una buona linea a livello di peso in attacco coi vari Monahan e Mangiapane, salvo crollare a ridosso della blu, vista la partenza di Capitan Giordano, valutando l’appetito dei nuovi arrivati a far risorgere i Flames dopo il nulla della scorsa stagione, dove il solo Markstrom (Vladar backup) si poteva salvare.

Seattle Kraken
Non sarà una Vegas 2.0 sicuramente ma c’è tantissima attesa nel vedere la 32ma franchigia nella NHL che sulla carta potrebbe giocarsela con le californiane ed all’atto pratico potrebbe stupire, con interessanti innesti, a partire dal fulcro dello slot con Grubauer e Driedger a garantire spalle protette, con Giordano ed i vari Lauzon, Dunn ed Oleksiak a portare chili, mentre in attacco le bocche da fuoco dovrebbero essere Eberle, Gourde e Donskoi, pochino ma tutte da testare!

Los Angeles Kings
Ci sarà da divertirsi nella Città degli Angeli, diversi prospetti a crescere benissimo nel farm team, voglia di fare bene e di riscatto forte per la truppa di McLellan, che ha portato Danault, Arvidsson ed Edler da affiancare ai soliti Kopitar e Brown ma con Byfield e Kaliyev già in rampa di lancio mentre Petersen dovrebbe essere starter designato con Quick riserva d’oro.

San Jose Sharks
Torneranno a mordere gli squali? Se lo chiedono da troppo tempo, passate le luci della ribalta e dei tempi di progetti a caratteri cubitali, iniziando dalla grana Kane, al momento a minare non solo lo spogliatoio di SJ, con solo due linee di peso al momento e diversi innesti datati (Cogliano e Bonino) nell’attesa della stella Eklund, a traghettare verso il nuovo corso Sharks che ha falle (e scommesse) in tutte le zone del ghiaccio.

Anaheim Ducks
Rebuilding time nella franchigia che fu di Walt Disney, troppo tempo lontano da un posto al sole dei playoff, non un vero progetto concreto in mano (Comtois, poi?) mentre il clima senza troppe pretese dell’ambiente californiano potrebbe dar tempo e voglia ai giovani di crescere (Drysdale e Zegras) nonostante il nulla sia arrivato dalle parti di Eakins, che avrà il difficilissimo compito di limitare i danni in questa ennesima stagione transitoria; Gibson si salverà dalla grandinata di reti pronosticata?

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