NL: pronti, partenza ed un’ipotetica top six stagionale

di Nicola Tosin

A quasi cinque mesi da quelle reti firmate Vatanen, Winnik e Hartikainen nella combattuta gara 7 di finale contro il Bienne, la squadra assemblata dal DS Marc Gautshi cercherà di ripetere l’impresa e salire a due titoli nazionali da inserire nel proprio palmares. Sulla carta non sembra essere cambiato nulla per il Ginevra: sempre lo stesso spirito combattivo, uno dei roster più completi, meglio assortiti e con un’amalgama di base coltivata nel corso degli anni. Se l’addio di Henrik Tommernes si farà sentire, come quello dello stesso Linus Omark tornato per la seconda volta in due anni al Lulea, le aggiunte di Theodor Lennstrom in difesa e di Lakari Manninen nel terzo offensivo permetteranno di continuare a far sognare gli anziani del gruppo. Ricordiamoci che Filppula e Winnik sfiorano le quaranta candeline, mentre molti altri viaggiano a ridosso dell’età di Cristo, sia in eccesso che in difetto. Sembra quasi parlare di un ultimo valzer per l’ossatura di questo gruppo.

Torniamo alla questione della carta: in fin dei conti, se questa famosa carta dovesse proferire un giudizio finale, per la stagione 23/24 della National League si dovrebbe assistere ad una sfida tra i già citati e lo Zurigo.
Nessuno altro, a livello prettamente teorico, dovrebbe vedere il proprio nome accostato a queste due società. Però la carta conta il giusto, con un fiammifero può fare una brutta fine. Lo Zurigo, è il roster che parla in prima persona e con cognizione di causa, si può considerare il vero e prioprio bulldozer di questa annata: nessun apparente punto debole, una profondità disarmante e che in altri contesti la bottom six potrebbe essere una top six, una voglia marcata di tornare a fare la voce grossa dopo una stagione 22/23 per nulla soddisfacente, contando le aspettative al fine di bagnare nel modo corretto la nuova arena. Con un Marc Crawford che siederà in panchina fin dal primo ingaggio, i Lions sembrano aver migliorato un gruppo già a livello enciclopedico: via alcune pedine storiche ma usurate dal tempo come Roe e Azevedo, dentro molte nuove bocche da fuoco offensive per migliorare un attacco poco prolifico. Quell’attacco fermatosi all’ottavo posto come efficienza grida vendetta, nonostante gli atipici problemi annuali di Andrighetto che con difficoltà vedremo ripresentarsi. Da gustarsi il ritorno in Svizzera di Denis Malgin dopo il secondo fallimento in NHL, mentre in difesa le modifiche sono state poche: miglior core del 2022/23, quindi base solida non si cambia o in minima parte.
Qualche passo distante da Zurigo e Ginevra possiamo piazzarci lo Zugo ed il Bienne. Il secondo per gioco forza causa la finale della passata stagione, anche se i dubbi della ragione sembrano prevalere sulla costanza di risultati, mentre il primo merita di essere messo a pochi passi dalle due corazzate per quanto fatto negli ultimi anni e per un roster che, nonostante il buco di risultati recente, è pur sempre di prima caratura. Lo Zugo, da alcuni considerati un pelo appagati dai due titoli consecutivi, cercheranno di rimediare a questo luogo comune: sesti nel 22/23, dentro alle prime sei per un solo punto, tanti infortuni problematici ed un sistema di gioco che non ha mai girato, come lo stesso Genoni a difesa della gabbia. Un’annata storta, con successiva risposta della dirigenza: tanti addii di blasone, da Djoos ad Abdelkader, e due grossi innesti svedesi con Andread Wingerli in attacco e Lukas Bengtsson in difesa. Differente la visione per il Bienne, decisamente offuscata dalla finale di pochi mesi fa: una squadra che sembra priva di vere e proprie stelle ma con un sistema di gioco, sempre propositivo e con dei difensori che hanno un grosso peso sulle spalle in tutti i terzi disponibili del ghiaccio, da vedere alla prova del repeat.
Un’annata in cui perdono il loro architetto, quell’Antti Tormanen che deve di nuovo lasciare la panchina per via della lotta a quel cancro che non sembra abbandonarlo, rimpiazzato dall’altro finnico Petri Matikkainen, classe 1967 e con all’attivo due titoli vinti con il Klagenfurt. Pochi cambiamenti a roster, minimi, con il nome del difensore svedese Ville Pokka da sventolare come uno dei più blasonati.
Pur avendo a roster uno dei migliori giocatori passati per il campionato elvetico nel corso dell’ultima decade, il Rapperswil si fa fatica ad inserirlo in un’ipotetica top six. Lo stesso vale per il Losanna, figlio di spese folli e alla ricerca di una sensata via da perseguire. Quindi, tirando le somme, viene in automatico inserire nella corsa il Berna ed il Lugano. Il primo perché il glorioso 2019 non è poi così distante e dopo un periodo di assestamento sembra aver trovato una strada, mentre il secondo pare aver attivato il cervello ed aver deciso di seguire qualcuno.
Tantissime le novità per i bernesi: dall’allenatore Jussi Tapola, quattro titoli in Liiga con il Tampere, al goalie svedese Adam Reideborn, in uscita da quattro anni in KHL con Kazan e Mosca, sponda CSKA; dall’affidabile ed esperto Julius Honka a quel Martin Frk che viene da quasi 150 punti siglati nelle ultime due stagioni in AHL. Importanti arrivi come importanti partenze, pensiamo a quella del sempre combattivo e produttivo DiDomenico, così tutti questi cambiamenti non dovrebbero offrire subito una solida realtà per competere ai piani più alti ma per fare qualcosa di importante e divertente da vedere. Differente la questione bianconera: la decisa conferma del giovane Luca Giovinazzi sembra un chiaro biglietto da visita della società, sembra quasi voglia ripetere quanto fatto dal Piotta con Cereda ma con un budget decisamente superiore. Si cercherà di seguire una retta via, magari con un progetto di qualche anno e con giocatori utili al sistema impostato. Certo, sei sempre il Lugano e hai una certa capacità di spesa, quindi a roster possono arrivarti Arttu Ruotsalainen, egregia stagione al Kloten, o il Michael Joly di turno, capocannoniere in carica della Liiga. In molti dicono che le fortune di questo Lugano dipenderanno da come Joey LaLeggia prenderà in mano la difesa, viste le sue eccelse qualità in impostazione.
L’unica cosa certa è che mercoledì 13 Settembre, alla BCF-Arena di Friburgo, il Gotteron ospiterà il Losanna per l’anticipo di questa nuova stagione della National League. Due squadre che, nella nostra ipotetica top six, non sono state incluse ma che potrebbero rivelarci alcune sorprese.
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