Lugano: errori e poca convinzione, sarà derby sotto la linea

(da hclugano.ch) – La serie di sconfitte fuori casa del Lugano è proseguita questa sera alla Tissot Arena dove i bianconeri si sono inchinati per 3-1 al Bienne. Grazie anche al rientro di Hirschi, lo staff tecnico ha dato fiducia ai quattro attaccanti stranieri con terzetti offensivi però rivoluzionati, almeno fino alla seconda pausa e Klasen e Martensson separati dopo tempo immemore.

Nel primo tempo i padroni di casa si sono fatti preferire, sbloccando il punteggio in powerplay con Schmutz. Secondo periodo più equilibrato con Chiesa e compagni che hanno però denotato scarsa convinzione al momento di tirare verso il portiere Hiller. Ancora in superiorità numerica o meglio in situazione di penalità differita è caduto il raddoppio dei seeländer per merito di Neuenschwander. Gli uomini di Shedden hanno aggredito gli avversari con maggiore ritmo e intensità dopo il quarantesimo. Hofmann ha trovato la via del gol con caparbietà. Una penalità fischiata a Ronchetti ha però mutato l’inerzia della gara. La pressione che finalmente il Lugano stava portando si è bruscamente spezzata e, da quel momento, per la compagine guidata alla transenna ad interim da Mike Mc Namara è stato relativamente facile arginare gli attacchi di Klasen e compagni, prima di infilare con Rossi a porta sguarnita il disco della tranquillità.

Qualche nota lieta si è pur registrata sul fronte luganese. Elia Riva ha avuto molto ghiaccio e tanta fiducia dallo staff tecnico. Al punto da essere schierato sulla linea blu in powerplay e nei frangenti più delicati. Con eccezione del Top Scorer Klasen, i Top Six faticano però terribilmente a creare gioco, a prescindere dagli abbinamenti decisi dal coach. Dietro si fanno sentire immensamente le assenze di Wilson, Furrer e Ulmer, i difensori più dotati in fase d’impostazione.

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