ECHL: falliscono i Newfoundland Growlers!

di Miki Faella

Si è scritta una pagina nerissima dell’hockey oltreoceano, col fallimento e la conseguente chiusura delle attività per la franchigia dei Newfoundland Growlers, team di base a St.John’s, nell’estremo Est canadese.

growlers-championshipIl farm team di Toronto, che giocava nella terza lega professionale nella ECHL da sei anni, ha chiuso di fatto la propria stagione regolare dopo 66 partite delle 72 partite previste con la conseguente diaspora di giocatori (una ventina) e la perdita del lavoro per assistenti e membri dello staff dei Growlers, campioni nella stagione d’esordio nel 2018-19.

La Deacon Sports and Entertainment, proprietaria della franchigia sia del Newfoundland e dei Trois-Rivieres Lions (sempre in ECHL) è riuscita solamente nella vendita dei Lions prima del termine del 2 aprile, senza trovare aquirenti per il team di St.John’s che in una nota diffusa “esprime il loro sincero apprezzamento ai fans, sponsor, partners, staff ed ai giocatori che hanno rappresentato con orgoglio i Growlers in questo cammino, la cui incrollabile resilienza e supporto sono stati determinanti, così come la partnerships con Toronto e Montreal in questi sei anni.

usatsi_18356099Più delle sei stagioni ad alto livello in ECHL, dove la postseason è stata centrata quasi sempre (Covid-19 a parte, che ha fatto saltare quasi 2 stagioni) è grande il rammarico per un (alto) prezzo pagato dell’hockey canadese, soprattutto con gli addetti ai lavori che si trovano a rimanere senza un salario, con un mercato di un altro livello per appetibilità, che si barcamena tra tasse molto più esose rispetto a quello dei cugini a stelle e strisce.

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