Eastern Conference: Bolts e Panthers in pole position per la postseason

Iniziamo la nostra review sull’Atlantic Division in rigoroso ordine alfabetico, dai Detroit Red Wings. La squadra di Steve Yzerman, che ha lasciato, qualche stagione fa, i Bolts per tornare “a casa”, pare senza dubbio migliorata. Nella Motor City sono arrivati giocatori di esperienza, come Perron e Sundqvist, che daranno sicuramente una mano a crescere a Zadina e compagni. Ma non solo: Kubalik, Copp e Chiarot possono portare un po’ di entusiasmo per una squadra che sta facendo fatica a tornare ai fasti di un tempo. Per i Boston Bruins, invece, si prospetta un anno particolarmente complicato dal punto di vista sentimentale. Bergeron ha infatti firmato un contratto annuale e giocherà la sua 19esima stagione in NHL, all’età di 37 anni. Infortuni permettendo, lui, Marchand, Pastrnak e Hall dovrebbero garantire una buon numero di goals. Gli arrivi estivi di giocatori come Zacha e Lindholm potrebbero aiutare, anche se resta da vedere quanto. Staremo a vedere se i Bruins daranno a Bergeron l’ultima possibilità di giocare parecchio anche nei playoffs. Ce la faranno, i Buffalo Sabres, a fare una stagione almeno decente, questa volta? Difficile, molto difficile. La squadra, bene o male, rimane quella dello scorso anno, con Skinner, Okposo e Dahlin che devono tirare la carretta per tutti. In estate non sono arrivati grossi nomi e, sinceramente, è difficile anche trovare una soluzione per questa franchigia. La strada, per loro, sembra essere decisamente in salita. I Florida Panthers, insieme a Calgary, hanno messo in piedi la trade dell’estate: Huberdeau approda in Canada mentre Matthew Tkachuk giocherà a Sunrise. Sono arrivati altri giocatori di esperienza, come Del Zotto, White, Cousins e Marc Staal, per provare a dare l’assalto alla Stanley Cup. Quello che è certo è che devono fare attenzione: il roster è più che buono e dovranno cercare di arrivare alla post season in forma, non troppo stanchi in sostanza, per poter dire la loro. In Quebec ci sono i Montreal Canadiens che stanno cercando di ricostruire una squadra che ha raggiunto le Finals nel 2021. Dadonov e Monahan sono i due colpi più importanti dell’estate che, insieme all’arrivo di Kirby Dach, possono far divertire i tifosi al Bell Center. Tuttavia, con Carey Price ancora out, il roster dei portieri degli Habs non sembra avere la qualità necessaria per giocarsela con le altre formazioni della Division. I tigosi canadesi devono sperare, inoltre, in un’altra ottima stagione del loro coach, il confermatissimo Martin St. Louis. Discorso un po’ diverso per gli Ottawa Senators, che hanno cambiato tanto, migliorandosi non poco. Sono arrivati in casa Sens niente meno che Alex DeBrincat e Claude Giroux, che dovrebbero garantire un numero di goals importante. Qualche giorno fa, è stato messo sotto contratto anche Derick Brassard, da Edmonton e Talbot (quest’ultimo acquisito a metà Luglio), da Minnesota. Considerando anche i giocatori già presenti nel roster, come Tkachuk e Stutzle, difficilmente quest’anno si andrà a Ottawa per portare via punti facili. I Tampa Bay Lightning sono un punto di domanda molto interessante. Sicuramente rimangono una contender per il titolo, ma per replicare i successi del 2020 e del 2021, devono incastrarsi un paio di tasselli. La difesa ha perso McDonagh e Rutta, due pedine fondamentali che dovranno essere sostituite degnamente da Myers, Cole e Fleury. Anche Palat ha salutato ed è finito in New Jersey. Per quanto riguarda le linee offensive, servirà un maggior supporto, in termini di goals, da giocatori come Colton, Killorn, Cirelli e Namestnikov, altrimenti per loro non sarà facile riportare la coppa in Florida. Infine, due righe sui Toronto Maple Leafs. Il core della squadra è rimasto intatto e sono arrivati Jarnkrok, Aston-Reese, Aube-Kubel a dare una mano. In porta, la più grande incognita: lasciare andare “Soupie” Campbell e affidare le chiavi della gabbia a Matt Murray sembra un azzardo bello e buono. Per fortuna loro, hanno acquisito anche Samsonov, che potrebbe giocare più di qualche partita. La squadra comunque c’è e, dopo una serie contro Tampa persa all’ultimo respiro di gara 7 (e che, forse, avrebbero meritato di vincere), i Maple Leafs sono chiamati a fare un ulteriore step nella direzione giusta. Altri fallimenti non saranno tollerati.

Passando alla Metropolitan Division, lo scorso anno a dominare sono stati gli Hurricanes che hanno vinto la division con 6 punti sui Rangers; proprio ai Rangers è andato Vincent Trocheck che a luglio è finito in blueshirts per 7 anni. Altra partenza eccellente per quanto riguarda il team di Raleigh è stata quella di Max Domi, accasatosi a Chicago. Al contrario inizieranno quest’anno la loro avventura in North Carolina due veterani che si spera aiutino con la loro esperienza la crescita dei più giovani. Stiamo parlando di Max Pacioretty che molto bene ha fatto negli ultimi anni a Vegas e Brent Burns che ha concluso la sua esperienza ultradeceannale a San José. Per i Rangers questa potrebbe essere la stagione della conferma; la cura Gallant nella passata stagione sembra aver funzionato con le blueshirts arrivate in finale di Eastern Conference prima di inchinarsi a Tampa. Gli arrivi in estate di Halak, a sostituire Georgiyev finito in Colorado, di Vesey, di ritorno a New York dopo l’ultima stagione trascorsa sull’altro lato dell’East River, oltre al già citato Trocheck, uniti ai gradi capitano assegnati a Trouba e alla continua maturazione tra i pali di Shesterkin,già premiato come miglior goalie della lega nella scorsa stagione, danno stabilità ad una squadra che ha ben fatto già lo scorso anno. Venendo alla franchigia di Steel City, i Pittsburgh Penguins, con il trio assieme da più tempo in una lega professionistica, Crosby, Malkin, Letang e la fiducia a DeSmith e Jarry tra i pali uniti all’arrivo di Petry dagli Habs a puntellare il reparto arretrato i Pens rimangono un cliente scomodo per tutti, anche e soprattutto in ottica postseason. Passando ai Washington Capitals, il cambio principale è arrivato tra i pali con la firma del fresco vincitore della Stanely Kuemper da Colorado e di Lindgren da St.Louis e la partenza di Vanacek direzione New Jersey e Samsonov direzione Toronto. Con gli arrivi di Strome e Gustafsson da Chicago e di Brown da Ottawa la dirigenza di Capital City ha tentato di dare profondità ad attacco e difesa. Dopo aver mancato i playoff lo scorso anno, gli Islanders blindano Matt Barzal con 8 anni di contratto, confermano la coppia di goalie russi Varlamov-Sorokin, prendono Soshnikov da St.Louis, Romanov da Montreal e innestano qualche giovane come Holmstrom, Raty per tentare di riprendersi il proprio posto nelle partite che contano. Attraversando l’East River arriviamo in New Jersey, con i Devils dove al duo di ragazzini terribili Hischer-Hughes, si aggiungono Marino da Pittsburgh, ma soprattutto il colpo Ondrej Palat dai Bolts. Per tentare di fare quello step decisivo per tornare al posto occupato ad inizio anni 2000, a battagliare per la coppa in postseason. Giro di acquisti canadese per i Columbus Blue Jackets che firmano Gaudreau e Gudbranson da Calgary e Luoto da Winnipeg oltre a prolungare di 4 anni il contratto di Laine per tentare di dire la propria in una division combattuta come la Metropolitan. Pochi movimenti mirati nella città dell’amore fraterno coi Flyers che portano all’ombra della Liberty Bell Deslauriers da Minnesota, Tony DeAngelo da Carolina e Justin Braun di ritorno dai Rangers per provare a ricostruire il team e a staccarsi dall’ultima piazza della division.

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