Sarà la volta giusta per McDavid e soci?
di Miki Faella
Ad un nulla dalla premiere in postseason, con gli Oilers a rigiocarsela coi Los Angeles Kings come nelle ultime due annate, complice lo scellerato sistema della griglia playoff ed una delle Division più ‘scassate’ della Lega.
Se in città la Oilers-Mania avrà il suo apice non solo nel cuore pulsante della City e capitale dell’Alberta, col sold out del Rogers Centre ma almeno 20000 persone all’esterno con un maxi-schermo gigante per assistere all’evento, la domanda è la solita che accompagna la truppa: sarà l’anno buono per McD e soci?
Da Woodcroft a Kris Knoblauch
Dopo un inizio disastroso con Jay Woodcroft allontanato più che dalle 3 vittorie nelle prime 13 partite da alcune (pesanti) frizioni con i senatori di casa Edmonton, la truppa dei petrolieri ha ricominciare a macinare gioco e vittorie con Knoblauch, fino ad arrivare alle 16 W consecutive tra Natale e prima dell’All Star Game, per consolidarsi stabilmente in zona playoff, vista la scarsissima concorrenza della propria divisione, ad iniziare dai cugini di Calgary; qualche buon arrivo durante la trade deadline per rinforzare la compagine Henrique e Carrick da Anaheim e Stecher da Arizona per noccioline, per arrivare con qualche credito in più in postseason degli anni passati.
Dopo l’eliminazione al secondo turno con Vegas tra mille e più polemiche ed il cocente sweep contro Colorado di due anni fa in finale di Conference, McDavid e soci possono giocarsi le proprie carte senza i cali di tensione dell’ultimo mese, tra vittorie importanti contro Vegas, Av’s e Jets e KO pesanti (contro Dallas, Vancouver o Toronto ad esempio).
Croce e Delizia…as usual
Tra le certezze di quest’anno in casa Oilers troviamo Stuart Skinner, che dopo un inizio altalenante con Jeff Campbell, finito nel dimenticatoio dopo partite agghiaccianti (gioca in AHL!) è tornato a buonissimi livelli come la scorsa stagione, chiudendo con 36 vittorie, il 90.5% di parate e 2.60 di GAA, nonostante di paurosi cali (e voragini) accompagnate dai dman.
Blindato Evan Bouchard per altre 8 stagioni ad Oil Country, lo stesso difensore quebecois è stato protagonista di una straordinaria stagione (16 reti e 64 assist) ed un Ekholm sublime, che ha portato solidità nel reparto, dove Nurse e Ceci cercano di limitare i danni mentre da Stecher, Kulak e Desharnais si aspettano di far da ombra a Skinnerone.
L’attacco stellare di Edmonton è senza meno uno dei più forti e completi della lega, chiudendo il gap della quarta linea con tanta prestanza e ‘cazzimma’ spesso mancata nelle recenti postseason, con i soliti McDavid (140 punti per lui) e Draisaitl (106 pt) a cercare di scardinare le rispettive difense, grazie alla vena realizzatoria di Zachy Hyman (54 reti quest’anno!) cosi come la presenza di RNH, Henrique unita al ritorno in questi giorni di Evander Kane, che in postseason (LA specialmente) trova il suo naturale equilibrio.
Potranno dopo quasi un decennio Connor McDavid e Leon Draisaitl trovare la giusta chemistry per puntare all’agognata Mug e tirare via la polvere dalla bench degli Oilers che dura dal lontano 1990? Non sarà facile, obiettivamente parlando in questa corsa alla Stanley Cup ci sono team molto più completi già solo nella Western Conference (Dallas, Vancouver o Winnipeg) mentre la (in)naturale selezione ad Est scremerà come al solito almeno 4 o 5 potenziali team da Stanley (Rangers, Carolina, Boston o Florida ad esempio) ma sognare non costa nulla e…i miracoli accadono come recitava (e realizzava) un certo Herb Brooks.
Foto dalla pagina Instagram degli Edmonton Oilers