Potrà Edmonton interrompere la maledizione canadese?
di Miki Faella
Portando a casa il Clarence Campbell Bowl qualche giorno fa, gli Edmonton Oilers si presentano alle Stanley Cup Finals dopo 18 anni d’assenza e, dopo mille peripezie tra le discese agli inferi con tanti di valzer in panca, roster rivoluzionati ogni anno, ad Oil Country l’aria è cambiata dell’avvento del fuoriclasse Connor McDavid.
L’anno dopo la vergognosa parentesi del lockout, ad Edmonton si è respirata la pura magia di una corsa epica fino a gara 7 delle Stanley Cup Finals, lasciata con l’amarissimo in bocca dai vari Ryan Smyth, Chris Pronger, Fernando Pisani (visto anche a Varese) e giudati da Craig McTavish in balaustra letteralmente in missione dopo aver strappato l’ultimo pass per i playoff del 2006, eliminando Detroit e San Jose in 6 partite ed Anaheim in cinque prima del KO a Raleigh ad un nulla dal sogno.
Dopo quella parentesi straordinaria, la truppa di Oil Country è rimasta a secco di postseason per una decade(!) tornando a respirare l’aria dei playoff nel 2017, dove arriva al secondo turno (fatta fuori dai Ducks in 7) ma torna nell’oblio subito dopo, con 2 mancate qualificazioni e due volte out al primo turno della corsa alla Stanley Cup in epoca pandemia.
McD e soci trovano Woodcroft e l’anno passato cadono solo in finale di Conference contro i futuri campioni di Colorado mentre quest’anno la storia potrebbe compiersi, dopo aver fatto fuori LA in 5, Vancouver in gara 7 ed ora Dallas in sei, a valere le Finals; il debito della fortuna canadese, lontano addirittura 31(!) anni ha l’ultimo ostacolo sulla propria strada, con i fortissimi Florida Panthers a rompere le classiche uova nel paniere.
La storia fu avversa poi sempre alle franchigie canadesi, a fermarsi come nelle peggiori delle maledizioni sul più bello, con Vancouver ad arrendersi per ben 2 volte in Gara 7 contro i NY Rangers nel 1994 e Boston 2011 con tanto di tumulti cittadini, Calgary ed Edmonton a pagare dazio nel 2004 e 2006 a Tampa Bay e Carolina (nel mezzo lo sciagurato Lockout) ed Ottawa ad arrendersi in 5 da Anaheim l’anno seguente, con tutto il Canada e non solo a trascinare da stanotte McDavid, Draisaitl e soci ad un appuntamento con la storia.