Original Six: i giocatori che han scritto la storia
Sull’onda emozionale della scomparsa del grandissimo Gordie Howe, HockeyWords vuol dare lustro e spazio a quei giocatori diventati, come Mr.Hockey appunto, più che semplici giocatori, ma vere icone per i vari team della Lega.
Se per certe franchigie sarebbe impossibile scegliere tra l’infinita vastità della propria gloriosa storia (vedi Montréal oppure Toronto), per altre più recenti si cercan ancora nei roster attuali quei top-player a far le fortune o meno presenti; divideremo il nostro doppio articolo parlando prima delle storiche Original-Six, per poi scoprire tutte le altre franchigie della Lega più bella del Mondo.
Iniziamo (doverosamente) il nostro viaggio storico nel tempo proprio dai Detroit Red Wings di Mr.Hockey che assieme ai vari Sid Abel, Alex Delvecchio e Ted Lindsay nella fortunatissima Product Line (anni 40/50), avevan fatto la storia in quel di Detroit assieme all’estremo Terry Sawchuk; in tempi recenti come non dimenticare invece gli immensi Nick Lidstrom (tutta la carriera @ MoTown) e Steve Yzerman, attuale GM dei Bolts, oppure della ondata dei celeberrimi Russian-Five Fedorov, Larionov, Kozlov, Konstantinov e Fetisov a portare in dote due Stanley consecutive, delle 11 totali. Henrik Zetterberg è senza ombra di dubbio l’uomo franchigia del team di MoTown dopo l’abbandono di Datsyuk, a tornare nella Madre Russia.
Ci spostiamo invece in Canada per iniziare (semmai fosse possibile) dei leggendari Montréal Canadiens, detentori di ben 24 Stanley Cup, ad aver scritto storie su storie in ogni reparto sul ghiaccio: in porta Jacques Plante ha avuto in Ken Dryden prima ed in St.Patrick Roy poi i propri eredi a portare Stanley su Stanley nel mitico Forum, mentre in difesa Emile Bouchard, Bernie ‘Boom-Boom’ Geoffrion, Doug Harvey, Serge Savard ed il baffuto Larry Robinson possono solo ‘esser oscurati’ dai devastanti fratelli Richard, Maurice ed Henri (in foto, ribattezzati al secolo Rocket e Pocket), Jean Beliveau, Guy Lafleur, Dickie Moore, Howie Morenz a riempire (incredibile ma vero!) una panchina intera riservata agli Habs nella HHOF di Toronto. In tempi più o meno vicini, come dimenticare l’infinito Saku Koivu mentre l’attuale franchise-leader Corey Price è nel cuore dei tifosi del Quèbec.
(Forse) Solo gli arcirivali storici dei Toronto Maple Leafs posson contendere tanta storia e leggenda tra le proprie fila con 13 Stanley all’attivo nel mitico Maple Leaf Garden, con la memoria del tempo a farsi più lontana con l’ultima Stanley Cup datata addirittura 1967; Johnny Bower e Turk Broda sono stati muri invalicabili in porta, ben protetti dai ‘poco noti’ King Clancy, Hap Day con Syl Apps, Georgie Armstrong, Red Kelly e Teddy Kennedy assolute icone del tempo al pari della ‘linea dei bambini’ (Busher Jackson, Joe Primeau e Charlie Conacher) e degli indimenticati svedesi Borje Salming e Mats Sundin; i Leafs attuali, razzolano i bassifondi della Lega alla ricerca ancora della propria identità, ma affidata per il rilancio nelle mani saccenti di Lamoriello e Babcock.
Difesa protetta alla grandissima anche per i Boston Bruins (6 Stanley) con i vari Eddie Shore, Lio Hitchman e soprattutto Mr. Bobby Orr, ritenuto il difensore più forte di ogni tempo, con testimone arrivato ai giorni recenti all’immenso Zdeno Chara passando nel mezzo ad un certo Ray Bourque; in avanti Cam Neely, nonostante nessuna Stanley in bacheca, ha perpetrato le gesta di Phil Esposito, Johnny Bucyk e Milt Schmidt e Wayne Cashman con Patrice Bergeron simbolo degli attuali Bruins e reduce assieme a Chara della Stanley 2010.
Ultime, ma non certo in ordine di importanza Chicago e New York sponda Rangers, a trovare i primi con Tony ‘O Esposito e Glenn Hall due pilastri nello slot, passando per Bobby Hull, Stan Mikita e Denis Savard a scrivere alcune delle pagine più belle dell’hockey a Windy City (e non solo), al pari degli attuali Patrick Kane, Jonathan Toews, Corey Crawford e Duncan Keith, a portare sulle rive del Michigan ben 3 Stanley Cup (delle 6 in totale) negli ultimi sei anni(!).
Dopo ben 54 anni di attesa, la Stanley Cup è tornata sulle note di Simon&Garfunkel @ Broadway, con l’iconico Mark Messier (a lato) a guidare il plotone degli ex Dynasty Oilers (ben 7!), assieme agli indimenticati yankee Brian Leetch e Mike Richter nella lunghissima storia delle blueshirts (solo 4 Mug) a portare nel cuore le oltre che la GAG Line del passato (Jean Ratelle, Vic Hadfield e Rod Gilbert) gli strepitosi Andy Bathgate, Ron Greschner, in uno dei palcoscenici più amati della Lega, quel Madison Square Garden a sciogliersi davanti alle gesta di Hank Lundqvist, uomo franchigia dei Rangers.