NHL: L’Atlantic Division si aggiudica l’All-Star Game 2023

di Marco Meneghetti

Come di consueto, il mese di febbraio segna il momento che tantissimi fan della National Hockey League da entrambi i lati dell’Oceano Atlantico (non) stavano aspettando: quello dell’All-Star Game, ormai passato dall’essere una parate di stelle della più importante lega del nostro amato sport a un semplice spettacolino in pieno American style, in particolare dopo la discussa ristrutturazione del format che a partire dal 2016 ha rimpiazzato la classica sfida tra Conference con un inspiegabile torneo tra Division 3-contro-3, con tanto di riduzione del tempo di gioco a soli 20 minuti per partita. Una geniale trovata, l’ennesima, del “solito” Gary Bettman, ormai indiscusso deus ex machina della lega ogni volta che si tratta di spingere l’aspetto più scenico e “a stelle e strisce” del campionato.

Tralasciando le improbabili skills competitions -alle quali quest’anno si sono aggiunte altrettanto improbabili sfide come il cercare di infilare un puck in una buca da golf-, il torneo vero e proprio ha visto i giocatori selezionati da fan ed esperti darsi battaglia sul ghiaccio (ovviamente artificiale) di Sunrise, in Florida. A spuntarla sono state, rispettivamente, la Central e la Atlantic Division, in grado di sbarazzarsi della Pacific e della Metropolitan per 6 a 4 e 10 a 6. La finale ha invece visto prevalere i giocatori dell’Atlantic Division per 7 a 5, dopo un primo periodo (ma in questo caso sarebbe meglio dire “primo tempo”) totalmente appannaggio della compagine dell’Est, grazie a un parziale di 3 a 0 firmato da Tkachuk, Kucherov e Larkin. Il resto del match è dunque deciso, e neppure le prodezze dei vari Rantanen, MacKinnon e Makar riescono a risollevare le sorti della Central Division. L’ennesimo ASG è dunque storia, in attesa della prossima pagliacciat… pardon, kermesse in programma a Toronto il prossimo anno.

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