La notte che cambiò la storia della NHL!

di Miki Faella

Ci sono date indelebili e da scolpire nella pietra, raccontare ai posteri col magone in bocca quando la storia diventa leggenda e segnerà il destino di due franchigie e destini che si incrociano sotto gli Dèi pagani dell’hockey: la sera del 2 Dicembre del 1995 nel mitico Forum di Montrèal, leggendaria pista che ha scritto e narrato alcune delle pagine più belle di tutto l’hockey mondiale va in scena la sentitissima partita tra i padroni di casa e gli acerrimi rivali di Detroit.

Mario and Patrick, albori dell’odio 
È una classica mattinata gelida all’ombra della metropoli canadese, l’iconico Patrick Roy telefona al suo amico Mike Vernon (proprio quelli della celeberrima scazzottata del 1997 tra Av’s e Red Wings a colpi di mask!) e gli confessa di fronte ad un cappuccino che mal sopporta l’ambiente che si è creato attorno a lui; l’arrivo in corsa di Mario Tremblay sul pancone di Montrèal ha portato malessere per il fuoriclasse e non solo, venendo bersagliato in continuazione con ogni pretesto mal digerito dal carismatico goalie quebecois, da sempre leader e anima degli Habs dentro e fuori il ghiaccio.

Vernon capisce l’aria pesante che respira l’amico e gli consiglia come ha fatto in precedenza di trovare nuovi stimoli ed un nuovo inizio come ha fatto lo stesso Mike quando ha lasciato Calgary; Patrick confessa che la pressione attorno a lui è veramente molto alta, così come le attese dei fans e media ma d’altronde lui è St.Patrick Roy, l’uomo dei miracoli che ha portato a suon di parate le ultime due Stanley Cup a Montrèal ed il suo nome è già Leggenda al pari degli eterni dell’hockey dove nel Québec hockeystico la pressione è quella classica di un overtime in Game 7 di una sfida da playoff…roba per non comuni mortali.

Prima del 2 dicembre
Gli avversari sono quelli tosti e portano il nome di Slava Kozlov, Sergei Fedorov e Steve Yzerman, roba da far tremare le vene ai polsi; Detroit ha un gruppo formidabile tra le mani e vola con 16 vittorie su 24 partite mentre gli Habs iniziano a risalire la china dopo un inizio terribile che ha portato al licenziamento di Demers (0-5 ad inizio RS) e la promozione di Tremblay alle prime uscite da allenatore in un team con un bel mix di esperienza e giovani arrembanti come Saku Koivu, Mark Recchi, Valeri Bure, Pierre Turgeon per una piazza che vive ed assapora Hockey 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno.

images (97)It’s my last game with Montrèal!
Il feeling Patrick non lo trova nel warm-up, è scuro in volto e con la mente forse è ancora alla chiacchierata con l’amico della mattina, unito ai fantasmi che gli balenano nella mente da un po’ a creare decisamente la non migliore condizione per affrontare Detroit che scende al Forum con la voglia di fare bene; i Canadiens pagano un inizio molto falloso ed ogni occasione con l’uomo in più sul ghiaccio diventa gol con Roy a raccogliere ben 5 puck alle sue spalle.

Negli spogliatoi Habs non si muove una foglia, l’aria è pesantissima con la tensione che si taglia letteralmente col coltello ed all’uscita dal tunnel Tremblay non cambia idea, lascia Roy sul ghiaccio nonostante la sua cattiva vena. Detroit banchetta nel terzo degli Habs che hanno evidentemente la testa sotto la doccia e la frustrazione di St.Patrick diventa palese sbracciandosi nella propria area a chiedere il cambio ma inutilmente.
Tremblay vuol far capire che ha lui in mano la squadra e non Roy; non è una lezione ma qualcosa che si trascina da mesi e che sul ghiaccio si manifesta nel peggiori dei modi.
Patrick ne prende altri 2 e viene sostituito, si avvia tra gli ululati del Forum verso il pancone, passa davanti a Tremblay che lo fulmina con lo sguardo mentre Roy non lo degna minimamente, rivolgendosi direttamente al proprietario dei Canadiens Ronald Corey dicendo “It’s my last game in Montrèal!”
Roba da far resuscitare i morti e spiriti dell’hockey dall’oltretomba insomma…

Sospensione e The Trade 2.0
La partita finisce 11-1 per Detroit ma poco importa; l’argomento è solo uno e l’attenzione è rivolta verso Patrick Roy che ne ha subite ben 9 di reti con 26 parate nella Sua gabbia. Una umiliazione che è peggio di un onta per il leggendario goalie che affermava “detesto perdere più di quanto amo vincere” e Montrèal fa quadrato attorno alla situazione con gli uomini sbagliati e nel momento sbagliato, con la stampa canadese intera a schierarsi dalla parte del goalie con qualche critica di troppo ma gli si concede questo ed altro a St.Pat. Rejean Houle e staff, insediati da soli 40 giorni, prendono una di quelle decisioni che ha cambiato la storia dell’hockey negli anni a venire; Roy viene sospeso e si iniziano ad intavolare trattative di mercato e la più appetibile è quella con i Colorado Avalanche, nuova franchigia in NHL sorta sulle ceneri dei Québec Nordiques.

Colorado agli altari, Montrèal nel baratro
images (100)In Colorado, Roy viene spedito assieme a Mike Keane mentre a fare il viaggio inverso sono i talentuosi Martin Rucinsky, Andrei Kovalenko e Jocelyn Thibault, starter designato e futura star nei piani dei Canadiens; questa è una di quelle trade che han definitivamente cambiato il corso della storia hockeystica e se Patrick Roy farà le fortune sin dal primo anno a Mile City con un team pieno di stelle ed affamato di vittorie come Joe Sakic, Peter Forsberg, Adam Foote ed allenati dal grande Corey Crawford, Montrèal non vincerà più nessuna Stanley negli anni a venire e se non è una maledizione poco ci manca, dato che le ultime due portano inciso nella Leggenda proprio il nome di St.Patrick, con la prima da rookie che nemmeno parlava in inglese già idolo assoluto, la seconda con la bellezza di 10 partite vinte da Montrèal nel 1992 in overtime su 16…roba da immortali, con un team buonissimo certo, ma non fantastico, ed entrambe col Conn Smythe Trophy sottobraccio; quella datata 1992 è l’ultima Stanley Cup vinta da una franchigia canadese.

images (99)#33 Patrick Roy
Il rivoluzionario goalie del butterfly style vincerà ben 2 Stanley Cup con la jersey dei Colorado Avalanche nel 1995/96 e 2000/01, alzerà il terzo Conn Smythe Trophy ad inizio millennio (unico a vincerne 3!)  prima di appendere i gambali al chiodo tre anni dopo sempre da vincente mentre Montrèal nello stesso periodo vincerà solo due serie playoff in 8 anni(!) senza vedere la postseason per la metà del tempo, arrivando alle Stanley Cup Finals solo l’anno passato…
Mario Tremblay rimarrà a Montrèal solo due stagioni prima di essere cacciato via per gli scarsi risultati e non allenerà mai più come head coach in NHL (solo assistant a Minny e NJ).
images (96)Il 22 novembre del 2008 viene ritirata la #33 di St.Patrick nella sua Montrèal, farà pace con la sua gente ed i suoi fans che ora possono guardare nell’alto del Centre Bell la sua gloriosa maglia, accanto alle due sue Stanley Cup, quelle che portano il nome del più grande goalie di tutti i tempi, quel Patrick ora è un tutt’uno con i suoi Québec Remparts, franchigia storica della Québec Major Junior Hockey League, ha allenato in NHL dove il primo anno ha pure portato a casa il premio come allenatore dell’anno proprio con Colorado ed a lui ancora si ispirano le giovani leve dello slot, così come era idolo dei vari Martin Bruder e Roberto Luongo, che sognavano sin dalle prime volte di calzare i pattini e gambali come il loro eroe che anche solo per un istante e di riscrivere la storia dell’hockey (come poi han fatto) emulando Roy, che proprio la notte del 2 dicembre dove è cambiata la storia dell’hockey e Lui ancora una volta era presente…
Chapeau St.Patrick

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