Columbus ritira la #61 del suo figlio preferito
di Miki Faella
I Columbus Blue Jackets hanno ritirato per la prima volta nella loro recente storia (sono entrati con i Minnesota Wild nell’ expansion team di inizio millennio) la jersey #61 del Rick Nash.
La talentuosa ala canadese di Brampton è stata la prima scelta assoluta ai draft del 2002 proprio dalla franchigia dell’Ohio e, nonostante il carattere da prima donna con la puzza sotto al naso è stato uno tasselli e uomino chiave per i Blue Jackets anche fuori dal ghiaccio, spendendo ben nove stagioni alla Nationwide Arena, sua seconda casa, prima di salutare nel 2011 dopo 9 anni di onorata militanza, ed una doppia presenza in periodo di lockdown della Lega a Davos con l’amico Jumbo Joe Thornton (2004 e 2012) vincendo titolo e Spengler con i grigionesi proprio alla prima esperienza europea.
Rick ancora adesso detiene i record di franchigia per punti, reti ed assist (289+258) portando a casa anche uno storico Maurice Richard Trophy nel 2004 assieme ad Ovie e Iginla mentre poche fortune col team di Columbus hanno fanno la fortuna dello stesso Rick, trovando posto in pianta stabile con la nazionale canadese, con cui ha vinto un mondiale nel 2007 (MVP della rassegna) e doppio oro alle Olimpiadi del 2010 e 2014.
Dopo il divorzio con Columbus nel 2011 (solo una presenza nei playoff in nove stagioni!) lo fanno planare a NY sponda Rangers per sei anni, arrivando ad accarezzare il sogno Stanley nel 2014, con le blueshirts stoppare sul più bello da Los Angeles in 5 uscite, non riuscendo a togliersi l’onta di dosso che lo ha caratterizzato per tutta la carriera, quella di uomo-ombra nei playoff e sbeffeggiato in nordamerica al grido “quando il gioco si fa duro, Nash smette di giocare“, specialmente nell’ambiente elitario della NY che vive di pane ed hockey.
Una serie infinita di infortuni ed un contratto maledettamente pesante sul groppone di NY spingono il buon Nash e la dirigenza Rangers a cercare altri lidi per Rick, che nel febbraio del 2018 viene scambiato con Boston, dove giocherà solo 23 partite tra RS e playoff prima di finire ai box per i postumi di diverse commozioni celebrali che lo costringeranno al ritiro dall’hockey giocato a soli 34 anni e 15 stagioni tra i professionisti.
Columbus lo ha onorato stanotte nella sfida contro Boston (ultima sua squadra in NHL) innalzando sul soffitto dell’Arena di casa la sua #61, quale uomo e simbolo della franchigia per i tempi a venire.
Foto dal profilo Twitter dei Columbus Blue Jackets