SHL: Skelletfea a singhiozzo; Linus Omark con le lacrime contenute

Posted On 24 Sep 2023
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di Nicola Tosin

Dopo dieci giorni di competizione, non si può certo dire che la SHL offra le parvenze di una lega sbilanciata, in grado di offrire squadre di serie a e squadre di serie cadetta. Per nulla, poiché in queste prime quattro uscite il senso di bilanciamento è al limite del mistico: tranne le prime due della classe, Orebro e Farjestad, tutte le altre hanno una differenza reti rasente allo zero. Prendiamo l’esempio di Frolunda e Rogle, una terza e l’altra quarta: la formazione allenata da Roger Ronnberg ha subito dieci reti e ha un plus di uno, mentre i ragazzi capitanati da Anton Bengtsson ne hanno subite solo nove ma realizzata una in meno, quindi con un malus di uno.

Una situazione che troviamo in qualsiasi tabellino dedicato alla singola squadra che si analizza, basti pensare che il neo-promosso Modo è al penultimo posto con dieci reti siglate e dieci subite. Dei dati che fanno capire quanto sia un campionato in bilico, almeno in questo inizio, oltre ad offrire un gioco dinamico e pieno di stecche di qualità. Tanta tecnica, è noto, anche in un Oskarshamn che le ha perse tutte ed in grado di essere l’unica a non seguire il trend di cui abbiamo parlato, con ben diciassette reti subite contro le sole otto siglate, di cui la metà prodotte dalla coppia Lodin-Karklvist.

L’Orebro, che viene da una semifinale persa contro lo Skelleftea, è l’unica squadra ad avere un bottino di sole vittorie: tre dentro ai regolamentari ed una ai rigori contro il Rogle. Con la migliore difesa disponibile ed un attacco produttivo il giusto, ha tutte le carte in regola per essere una squadra rognosa nella sua organizzazione. Vista nella sfida contro il Lulea, è stata in grado di portare la gara ad un totale di soli ventuno tiri tentati dagli avversari e di cui solo undici nei primi 20′. Come già detto è l’unica squadra in grado di non aver ancora perso, poiché poche ore il Farjestad è caduto in quel di Malmo, dove i Redhawks sono stati in grado di reggere alla sfuriata del terzo centrale degli ospiti segnando il 2-0 in uno dei soli tre tiri tentati.
Un Malmo che ha tra le fila l’attuale top-scorer del campionato: Janne Kuokkanen, ex New Jersey Devils, con all’attivo quattro reti e due assist. Solo un altro giocatore è stato in grado di siglare quattro reti: Radan Lenc dell’HV71, squadra ferma a tre gare giocate di cui due perse, una ai rigori alla prima stagionale contro il Linkoping. Viene dalla prima netta vittoria, 6-2 contro l’attuale cenerentola Oskarshamn grazie anche ad una doppietta del già citato giocatore ceco. Lo Skeffeltea, ultima finalista sconfitta, è fermo al nono posto nonostante l’ottimo impatto di un neo acquisto: Oscar Lindberg, ex Berna, ha già messo le mani sul campionato con tre reti e due assist. Il problema della squadra del profondo nord è che produce solo lui, poiché il secondo miglior realizzatore è Jonathan Johnson con un 1+2 e la squadra è ferma a solo otto reti siglate, come Rogle, Lulea (nonostante una micidiale prima linea offensiva) e Oskarhshamn.
Come nota a margine, è giusto sottolineare l’accoglienza dei tifosi del Lulea per il ritorno di un giocatore che, a livello prettamente europeo, possiamo considerare eterno: Linus Omark. Dopo essere cresciuto nella società, prima di spiccare il volo e ritornare due anni fa dopo quasi quindici anni, in questo terzo ritorno alla prima casalinga è stato accolto con una curva completamente dedicata a lui, rappresentato mentre stringe la maglia ed urla per una rete siglata. Il giocatore, intervistato, ha detto che ha fatto molta fatica a contenere le lacrime. Lunga vita alla creatività di questo giocatore, 37 anni il prossimo Febbraio ed una creatività ancora vicina al prime.
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