Guida alla EBEL 2016-2017

 

ebel

di Lorenzo De Vidovich

Ci sono state le campagne acquisti, c’è stato il precampionato, c’è stato il turno preliminare di CHL che ha sorriso solo a una delle tre partecipanti (Red Bull), a Bolzano c’è Hockey 33 che scalda i motori e una squadra pronta alla quarta stagione austriaca, e infine, c’è una sorella minore un po’ più cresciuta grazie agli estrogeni di provenienza italiana. Ora la EBEL, è pronta a tornare in pista con le sue certezze e le sue scommesse. Il Red Bull Salisburgo è ancora la squadra da battere, per Orli Znojmo e Linz l’avventura europea è durata poco, e fra le altre, si tratterà di capire chi ha colto gli innesti giusti, chi saprà creare il gruppo migliore come lo Znojmo lo scorso anno, e chi saprà confermarsi o risollevarsi. Partendo dalle due finaliste sino in fondo alla classifica, cerchiamo di conoscere meglio la stagione 2016-2017 della Erste Bank Eishockey Liga.

ec_red_bull_salzburg-svgEC Red Bull Salisburgo
Nuovo allenatore, stesso obiettivo: vincere, per la terza volta consecutiva. I Red Bull hanno già cominciato la stagione rispettando i pronostici nel gruppo P di Champions, che li vedeva un gradino sotto al Jonkoping e superiori agli Steelers di Sheffield. E’ andata con un secondo posto a 6 punti, una vittoria per sfidante. Sul pancone da quest’anno siede Greg Poss, che cambia aria dopo sei stagioni in ECHL al Florida Everblades. In passato ha allenato Iserlohn, Norimberga e Mannheim in DEL. L’eredità di Ratushny, passato al Losanna in NLA, è importante, ma non storica. La squadra mantiene un alto livello, sono partiti Komarek e Heinrich verso la Svezia, Sterling negli USA, Ledin a Losanna col coach, ma sono arrivate pedine interessanti: il difensore Mark Flood dalla KHL (Lada Togliatti), e nello stesso ruolo Bobby Raymond e Mathieu Roy dalla DEL, tutti e tre canadesi. Starkbaum tra i pali si mette alla prova dopo il training svedese, e Raffl ritrova Salisburgo dopo la AHL (non troppo bene l’avventura ai Manitoba Moose). In attacco ci sono gli americani Bill Tomas e Brett Olson, ma altri arrivi illustri sono giocatori locali: Herburger dal Bienne e il ritorno di Schiechl dopo quattro stagioni a Vienna. Si ritira il goalie ex-Pusteria Juuso Riiskman. Il titolo è alla portata.

orli_znojmo_logoHC Orli Znojmo
L’inesauribile bacino ceco frutta allo Znojmo una cisterna senza fine. Dopo la prima storica finale la nuova stagione è cominciata con una deludente CHL (zero punti) e il bisogno di reagire fin da subito, ancora prima di testare con più attenzione i nuovi giocatori che raccoglieranno l’eredità di Yellow Horn, Podesva, Trivino, Fiala, Sedivy, ma anche di Stach, Boruta, Baca. Giocatori, questi, che assieme a Tomas, Cip, Bartos e compagni, hanno particolarmente contribuito all’ottima scorsa stagione dei cechi, che hanno risposto sul mercato assicurandosi Adam Hughesman dopo i suoi gol a Vipiteno, Sean McMonagle dal Bolzano (upgrade italiano), più altri giocatori locali, il più interessante è il nuovo goalie Marek Schwarz. E’ difficile che si ripeta la finale, ma un altro campionato di alto livello è possibile.

linzEHC LIWEST Linz
La volta buona? Meglio non esporsi troppo. Il Linz sarà anche quest’anno fra le squadre più pericolose e sulla carta più forti del campionato, se saprà imporsi, lo dirà il ghiaccio dai playoff, fase della stagione con cui le Black Wings ancora non riescono a trovare il feeling giusto. Per due anni di fila, tanto sudore ai quarti col Bolzano, e poi eliminazione in semifinale, con una regular season da leader. Per cercare ancora il punto più alto a coach Rob Daum è stato fornito in difesa Jonathan D’Aversa, puntando su una certezza navigata in EBEL e mantenendo lo stesso criterio per gli attaccanti: Joel Broda dai Foxes, ritorno di Lebler, Rick Schofield dal Villach più la scommessa dalla NCAA, Curtis Loik. Pesano gli addii di Latendresse e soprattutto di Kozek, ma sono rimasti giocatori importanti, da Pichè a Dorion a DaSilva, McLean, Fabio Hofer, Spannring e via dicendo. Perché se il Linz ha una garanzia, è il roster, che però deve cercare quello sforzo necessario per volare più in alto.

villach-1VSV Villach
Si riparte da Greg Holst, e non potrebbe essere altrimenti. Se il Villach ha raggiunto la semifinale, è grazie al cambio sul pancone verso il giro di boa, dopo che il gioco di Jarvenpää era diventato imprevedibile per un Villach con un potenziale inespresso. Per come si era messa la stagione, la semifinale è un traguardo sudato dopo gli ottimi playoff. Per osare di più, i carinziani hanno fatto la spunta di ciò che mancava. Nuovo portiere: Oliver Roy, da Lubiana. Colpaccio d’esperienza: Mikko Jokela, punti pesanti: Evan McGrath e Corey Locke dalla NLB. Buoni compromessi: Jan Urbas e dal Fehrevar Kevin Wehrs, infine la scommessa Labercque dalla CIS canadese. Per contro, alcune cessioni sono illustri: Pance ai rivali di Klagenfurt, poi Schofield, Santorelli, McKiernan e Lamoreux a Vienna, più il ritiro di Unterluggauer. A maggior ragione, si riparte dalle capacità di un allenatore che qui a Villach ha cominciato col piede giusto guadagnandosi la riconferma.

vienna_capitals_logoUPC Vienna Capitals
Sempre lì in alto, ma non abbastanza. I Capitals, forti di un portafoglio regolarmente colmo, si apprestano a tentare nuovamente l’assalto perlomeno alle semifinali, sebbene per il secondo anno di fila siano stati vittima delle loro stesse ambizioni. Per questo motivo, arriva il terzo allenatore in tre anni: Serge Aubin ci prova a Vienna dopo la brutta fine dei Freezers di Amburgo, allenati per due stagioni, rimpiazzando due anni fa Benoit Laporte. Coach giovane e dinamico, potrebbe essere l’uomo giusto per il nuovo Vienna. Cambio tra i pali, arriva l’ex Villach Lamoreux (dai carinziani anche McKiernan). Dal Bolzano ecco Vause e Pollastrone, da oltreoceano il difensore Collin Bowman, ma i colpi arrivano dalla Scandinavia: Kelsey Tessier cambia aria dopo tre anni non troppo convincenti in Svezia,  ci si aspetta molto da Riley Holzapfel, score non troppo alto, ma tra AHL e SHL, categorie superiori. Brockelhurst e il classe ’96 Ali Wukovitz puntellano la difesa. Lasciano invece la capitale il goalie Lawson (va in Liiga), Milam, Whitmore e Hartl in direzione DEL, mentre motivi (supponiamo) personali spingono Dzieduszycki in Canada nella semi-professionale ACH (Allen Cup Hockey), la sua grinta e la sua provocazione mancheranno a tutti.

HCB Alto Adige Alperia
logo_hcbIl primo colpaccio risaliva a quando l’intero mercato EBEL era ancora fermo: Tom Pokel confermato sul pancone. Poi, complice la ormai costante fuga degli stranieri che si fanno notare in maglia Foxes, il Bolzano ha messo mano al mercato, ma stavolta con i giusti tempi, e i giusti innesti locali, i playoff sono sicuramente alla portata. Cambiano molte cose, a partire dal goalie, lo slovacco Marcel Melichercik raccoglie la pesante eredità di “Jaro” Hübl, e a fargli da back-up il giovane Jacob Smith, saranno i numeri 1 e 2 del Bolzano. Il fuggi-fuggi ha invaso anche quest’anno Bolzano, importantissime le conferme di Palmieri e Reid, ma ora si tratta di scoprire il nuovo blocco di stranieri. Il primo arrivato è Denny Kearney, annunciato a maggio, 39 punti nella scorsa Allsvenskan. Poi un pacchetto confezionato già da luglio dagli Stati Uniti: Jesse Root, 60 punti in ECHL, Andrew Yogan, ala/centro che non si è imposto in AHL, a differenza del canadese Travis Olesuk, che in AHL ha militato per quattro stagioni, poi il difensore Max Everson, oriundo classe ’93, giusta occasione, e della stessa età dell’altro difensore canadese, Clark Seymour. In più, l’ex Appiano Marc-Olivier Vallerand ritorna in Italia. Coi Pirati andò benissimo. Dall’Italia innesti azzeccati: Glira è l’ultimo arrivo, per Marchetti e Gellert, è il premio ad una carriera in crescita. Tra i vari addii, dolorosi quelli dei difensori Flemming e McMonagle. Ma in EBEL è così da un po’ di anni, Bolzano scova, le regine attingono.

dornbirgn-bulldogs-logoDorbirner EC
Da rivelazione a conferma: questo il tentativo del Dornbirn, che riparte dai playoff raggiunti col telepass del pick round. Un risultato meritato per una squadra che ormai ha trovato la quadratura, intraprendendo un corso positivo da quando è approdata in EBEL, sempre con coach Dave McQueen, ormai un’icona nella Voralberg. Salutato D’Aversa, in difesa gli innesti sono l’esperto Kevin Schmidt da Amburgo, poi i giovani Siutz, di ritorno da Vännas (Svezia), Kompain e Kotinsky, pronti a integrarsi con Crawford, Magnan e soci. In attacco attenzione a Cody Sylvester, che però ha deluso in DEL e cerca nuovo equilibrio accanto al fratello Dustin, e soprattutto a Charlie Sarault, classe ’92 reduce da una stagione in ECHL agli Utah Grizzlies coronata da 74 punti complessivi. Può essere la rivelazione. Il giovane nazionale austriaco dal KAC, Daniel Ban farà ascensore tra Dornbirn e Bregenzerwald. Più che le cessioni, quelle importanti sono soprattutto le conferme: Hardy in porta, Arniel, D’Alvise e Livingston in attacco, Crawford in difesa. Ottenere di nuovo pick round e playoff sarebbe la conferma di una realtà in crescita.

kacKlagenfurter AC
La “contessa”, che aveva minacciato di chiudere i rubinetti se la squadra avesse continuato a deludere, c’è ancora, e ha finanziato una rivoluzione, forse necessaria. Klagenfurt deve ritrovare smalto e concretezza, perché, in poche parole, così non va molto bene. Di conseguenza, il nuovo allenatore Mike Pellegrims, coach dell’Olanda ed ex Wolfsburg, è chiamato a far giocare bene una squadra parecchio nuova. 13 cessioni e 10 acquisti, per invertire la rotta e puntare a nulla meno del pick round. Dal Krefeld Pinguine sono giunti in tre: il nuovo goalie Thomas Duba, ex Foxes, il difensore David Fischer e l’ala destra Mark Hurtbise. Si punta forte su Ziga Pance, che resta in Carinzia dopo due anni a Villach, e sui rientri austriaci: l’ala sinistra Bischofberger non si è imposta in NLB, ma la sua carriera può ancora decollare, il giovanissimo Mario Richter dopo gli studi negli USA tenta la fortuna nella terra natale, Matthew Neal porta invece punti importanti. Lo sloveno Mitja Robar darà un prezioso contributo in difesa. Passate le ultime tre stagioni non proprio positive, per il KAC è tempo di resilienza, sapendo che le risorse economiche sono ancora molte.

innsbruck-logoHC TWK Innsbruck “Die Haie”
In Tirolo, serve sdraiarsi sulla riva del fiume e aspettare. Potrebbe non succedere niente, o potrebbe esserci un ulteriore miglioramento, come quello che lo scorso anno ha portato gli Squali dal penultimo al quartultimo posto. Niente di che, ma con l’ultima campagna acquisti, un assalto ai playoff tramite (con molte probabilità) il relegation round, potrebbe essere un’ipotesi, che per diventare realtà, dovrà passare dal gioco imbastito dal nuovo coach Rob Pallin. Gli acquisti sono altisonanti. Si parte dai difensori Daniel Mitterdofer, che ha il sapore del colpaccio, Philipp Lindner, scuola Salisburgo sulla via della consacrazione, e Lubomir Stach, che sconfina e da Znojmo va in Tirolo, ritrovando il compagno di squadra Ondrej Sedivy (55 punti la scorsa stagione). Molta esperienza col trentacinquenne Kristian Kudroc, dal Plzen e con recente passato in KHL. Ma i nomi non finiscono qui, perché c’è anche il ventenne Mario Huber, di ritorno dalla QMJHL e probabilmente da tante risse, Mario Lamoreux arriva invece da top scorer in Danimarca nel Esbjerg Energy, squadra dove l’altra new-entry Andrew Clark ha fatto 100 punti totali due anni fa (e 61 l’anno scorso a Rapperswil). Infine, non male nemmeno l’ala destra Austin Smith, che ci prova ad Innsbruck dopo le esperienze in Liiga e DEL2. Troppo presto per dire che potrebbe essere la sorpresa, ma la rosa è di gran lunga migliore rispetto agli ultimi anni.


img_6251Féhérvar AV 19

La stagione 2014-2015 fu sorprendente, molto meno quella successiva. Le disponibilità economiche sono inferiori rispetto alla media del campionato, ma gli ungheresi non mollano e con Benoit Laporte sul pancone, cercheranno di reagire all’ultima stagione conclusasi al terzultimo posto. L’allenatore dal Quebec potrebbe essere adatto alla risalita, che nel caso in cui non si verificasse, non sarà un dramma. Tre canadesi, un americano e quattro ungheresi sono i nuovi acquisti, tra le cessioni la più illustre è quella di Ryan Martinelli. Tra i nativi, Istvan Sofron sentiva nostalgia di casa, la promessa Csànad Erdèly porterà quanto acquisito oltreoceano e Jànos Vas ha un bagaglio europeo di tutto rispetto. Attenzione all’ex Pustertal e Gherdeina Justin Maylan, da noi si è fatto valere. Chris Owens e David Machowski sono difensori interessanti e grintosi, in particolare il secondo. Obiettivo pick round non proibitivo, se i nuovi acquisti gireranno a dovere.

logo_ec_moser_medical_graz_99ersGraz Moser Medicals 99ers
10 acquisti e 10 cessioni per voltare pagina dopo una stagione davvero negativa. Poi, alcuni arrivi (Vance e Pentikainen) hanno dirottato verso altri lidi. Di conseguenza, restano gli innesti per una squadra non stravolta. Come si dice comunemente, chi vivrà vedrà, ma il rischio di un’altra stagione faticosa c’è ancora. Molto interessante il nazionale sloveno Ken Ograjensek che torna in EBEL dopo due anni a Epinal, da scoprire Brandon Nash, che ha un buon cv, l’arrivo di spessore è Oliver Snetzinger dal KAC, Veihager al secondo tentativo austriaco dopo mezza stagione a Villach. Matt Pelech, anche lui emigrato dopo il crac dei Frezzers di Amburgo, porta pugni e PIM, Kurtis McLean l’esperienza di chi ha visto NHL e KHL, ma ha segnato poco negli ultimi anni, compreso lo scorso a Vienna. Dai Capital anche il trentacinquenne Klimbacher. In uscita, Kaspitz (a Lione), Poulsen (ai Pelicans), Mitchell, Krajnc (a Jesenice), più Kovacevic e Pinter che hanno terminato il contratto. Al Graz, a nostro parere, resta il dono della outsider, ma molto meno di quanto possa esserlo Innsbruck.

hdd_olimpija-logoHDD Olimpija Lubiana
Ultima della classe sempre sul filo del rasoio. Si è garantita la partecipazione sistemando i conti per tempo, ma un palazzetto vuoto e un’organico costantemente inferiore alle sfidanti, sono sicuramente dei limiti rilevanti. Le partenze sono state compensate con una campagna acquisti coraggiosa che rischia però di non cambiare le sorti della compagine slovena. In porta al posto di Roy, al Villach, c’è l’ex Valpe Jeff Frazee, che potrebbe andar bene per la categoria, così come il difensore Sascha Guimond, quebecoise dal punto facile. Da segnare sul taccuino dei prospects l’ala sinistra metà svizzero e metà slovacco, Gilbert Gabor, e la doppia ala di stecca sinistra, classe 1993, Raphäel Bussières. Il compito di segnare spetterà a Chris Langkow, che arriva dalla ECHL (Elmira Jackals), ma nelle due annate precedenti non ha sfigurato in AHL. Adis Alagic torna in patria a dar manforte ai suoi connazionali (prima era al Villach). Tutta da scoprire la promessa lettone Kristaps Bazevics, difensore che nel caso non facesse bene, diventerebbe promessa mancata. Sotar, Logan e Kalan rinforzano lo Jesenice per la AlpsHL, Tazvelj, nota positiva dell’anno scorso, va in Ligue Magnus. Evitare l’ultimo posto iper-solitario sarebbe un successo, e attenzione alle sfide contro il Bolzano, per i Foxes, gli sloveni sono quasi un tabù.

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