Western Conference: tutti a caccia di Colorado ed occhio alla Battle of Alberta!
di Marcello Savastano and Miki Faella
Eccoci al preview della Western Conference, che con la classica divisione Central/Pacific vedrà la corsa di Colorado al back-to-back, col team dell’eterno Joe Sakic a voler lasciate The Mug a Mile City, facendo attenzione a Minny e St.Louis sempre temibilissime, al pari del duo canadese Edmonton/Calgary che promettono i fuochi d’artificio!
Central Division
Nella Central Division la corsa si fa sugli Avalanche, ed ormai non è più una novità. I campioni in carica dovranno far fronte a qualche cambiamento più o meno pesante nel roster ma con il prolungamento di MacKinnon si sono assicurati una spina dorsale di altissimo livello anche per gli anni a venire. Come 12 mesi fa una grossa incognita riguarda il ruolo del portiere dove Georgiev prende il posto di Kuemper che, a bocce ferme dopo l’expansion draft, doveva essere un downgrade rispetto a Grubauer ma che alla fine ha dimostrato quanto un reparto difensivo di livello non necessiti di un grande nome tra i pali. I buchi lasciati dalle partenze di Kadri e Burakovsky saranno invece colmati con nomi meno altisonanti come Rodrigues, ricordando che anche i due “big” partenti arrivarono a Denver tra lo scetticismo generale.
I primi possibili antagonisti di Colorado sono assolutamente gli Wild che presentano un roster di tutto rispetto nonostante non abbiano fatto faville nella FA. Kaprisov ormai è un big della lega e sarà sicuramente determinante durante la RS, senza dimenticare che Minnesota ha messo sotto contratto Fleury nel finale di stagione assicurandosi un portiere con esperienza assoluta che può fare la differenza nei momenti fondamentali.
Altra squadra da tenere d’occhio sono i Blues che nonostante la partenza di Perron restano una squadra imprevedibile che, con un Binnington in forma, può puntare in alto anche in regular season nonostante la squadra dia sempre l’impressione di dare il meglio di sé nei playoff. Con O’Reilly e Tarasenko all’ultimo anno di contratto ed un Cap space ridotto all’osso, quella di St.Louis potrebbe essere l’ultima stagione prima di una grossa rivoluzione. Starà allo spogliatoio trarre l’energia necessaria per mettere in piedi una grande cavalcata.
Anche in Tennessee c’è grande voglia di far bene e l’acquisto di Nino Niderreiter, insieme al prolungamento di Forsberg (diventato ormai uomo simbolo della franchigia) sono due tasselli importantissimi per puntare ad essere qualcosa in più di una comparsa nella post season. I Predators sono riusciti a rinforzarsi anche dietro con l’acquisto di McDonagh da Tampa sperando di poter puntare con continuità su un altro grande portiere di questa divisione, Saros.
Dallas è riuscita a ringiovanire sensibilmente il roster salutando Radulov e Namestnikov, puntando su giocatori come Butcher e Marchment, autore di una buona stagione in Florida. Gli Stars non puntano a vincere la division ma hanno assolutamente le carte da giocarsi per entrare nei Playoff e magari giocare qualche scherzo a squadre più quotate, Dopotutto sono passate solo due stagioni dalla finale di Stanley giocata nella bolla di Edmonton. L’incognita principale per Dallas è sicuramente il rendimento della coppia di portieri che sarà fortemente condizionata dalla costante crescita di Oettinger.
Con meno aspirazione ad un posto nella postseason troviamo invece Winnipeg che ha ingaggiato un giocatore di esperienza come Gagner e puntano tutto su giocatori come Connor e Scheifele che nonostante arrivino da buone stagioni dovranno piazzare un’annata fenomenale per portare i Jets ai playoffs con un’impresa, che hanno dimostrato molte lacune soprattutto a livello difensivo pur avendo un portiere come Hellebuyck
Grande rivoluzione c’è stata a Chicago, dove si è deciso di lasciar partire una giovane promessa come Dach e dei giocatori solidi come Kubalick, Gustafsson e DeBrincat per portare a casa l’ex Montreal Domi ed Athanasiou, L’unico reparto dove i Blackhawks sembrano essersi rinforzati è l’estremo difensore, dove l’acquisto di Mrazek potrebbe rivelarsi un ottimo punto di partenza. Al momento Kane è restato nella “Windy City” nonostante le voci che hanno rincorso un suo trasferimento tutta l’estate, ma questo sarà verosimilmente il suo ultimo anno a Chicago, con il contratto in scadenza così come quello di Toews.
La “grossa” novità in Arizona sarà la casa dei Coyotes che giocheranno alla Mullet Arena, uno stadio da appena 5000 posti che al momento è visto come obbiettivo di scherno da parte di molti tifosi, ma che potrebbe rivelarsi una location molto suggestiva. Per il resto la squadra è sempre sullo stesso livello degli anni precedenti, e ci si chiede se mai questa franchigia riuscirà ad avere un exploit che la porti a vivere una stagione emozionante ma al momento i soli Keller e Chycrun sembrano davvero poca roba per una divisione competitiva come questa.
Pacific Division
Iniziamo dagli Edmonton Oilers, che dopo questa infinita estate passata ad un nulla dalle Finals nonostante moltissimi punti interrogativi tra difesa e goalie, esce rinforzata sotto questi punti di vista in off-season, con l’arrivo dell’ottimo Jack Campbell a difendere i pali ed ottimamente aiutato dal backup Stuart Skinner, la difesa vedrà l’evoluzione(?) dei vari Broberg e Barrie, la conferma di Nurse e Bouchard a dare solide garanzie sulla blu mentre in avanti la conferma di Evander Kane aiuterà di certo il reparto più offensivo della Lega a veder macinare punti e gioie McDavid, Drasaitl e compagnia bella.
Sullo stesso piano, se non appena un pattino più avanti, troveremo i Calgary Flames, usciti rinforzatissimi dall’affaire Tkachuk/Gaudreau, che salutano senza lode i cowboys dell’Alberta e con gli innesti letali di Nazem Kadri, Jonathan Huberdeau e Mackenzie Weegar sulla blu puntano a garantire ancora più forza in ogni settore per i ragazzi di Darryl Sutter.
La terza canadese sta almeno due piani sotto i cugini dell’Alberta, con i Vancouver Canucks alla continua ricerca di conferme dopo le anonime stagioni scorse, ad iniziare da Thatcher Demko che si augura di trovare quest’anno ottimi dman a difendere lo slot Canucks, mentre in avanti la conferma di JT Miller spera di trovare solide basi da Pettersson e la stella russa Kuzmenko (bene in preseason) e sapientemente guidati alla balaustra dal ritorno di Bruce Boudreau.
Prima di passare alle californiane, ci fermiamo sul ghiaccio dei Seattle Kraken (poi Vegas) che dopo la stagione inaugurale si trova un Shane Wright come bel regalo dei draft per crescere e maturare al pari di Matthew Bernier, pronto alla conquista della NHL, che potrebbero regalare emozioni alla truppa dello Stato di Washington; il GM Francis ha lavorato benissimo questa estate con gli innesti di Bjorkstrand e Burakovsky ma latita spaventosamente dietro la blu, dove Grubauer avrà il suo bel daffare.
Sulla carta ed in simulazione, i Vegas Golden Knights dovrebbero avere i numeri per dire la loro anche senza Robin Lehner (fuori tutta la stagione) e con l’interessante figlio del Nevada Logan Thompson a trascinare i suoi assieme ad Adin Hill, con una defense zone da top4 nella Lega guidata da Pietrangelo, Theodore, Martinez e McNabb mentre in attacco si spera di trovare Jack Eichel a guidare i suoi, con Bruce Cassidy a contenere la prima donna Eichel nel caso dovesse fare nuovamente zizzania (Buffalo docet).
I Los Angeles Kings dovrebbero essere quelli più completi del trio di californiane, col solito duo Petersen/Quick a garantire vittorie e sorrisi, che con l’arrivo di Kevin Fiala rimpiazzano Dustin Brown e con l’aiuto di ottime seconde linee potrebbero creare non poco scompiglio ad ovest anche se inizia a farsi sentire qualche annetto sul groppone di Kopitar e soci. Gli Anaheim Ducks sperano nell’evoluzione di Trevor Zegras nelle proprie fila che, salutato Capitan Getzaf, dovrebbe essere il faro del team, che con i vari Ryan Strome, Frank Vatrano e John Klingberg, potrebbe far smuovere dal pantano in team di Orange County. Con l’apertura nel vecchio continente, i San Jose Sharks puntano a rifarsi il look e da fare all in col nuovo GM Mike Grier a portare linfa vitale nella Bay Area ma che naufraga inevitabilmente contro una difesa praticamente assente, un duo di casa assolutamente da interpretare in mancanza di dman mentre l’arrivo di Eklund potrebbe aumentare la quota punti rispetto all’anno passato.