Tra due stagioni la CHL cambierà format
di Lorenzo De Vidovich
In poche parole, più meritocratica. Tra due stagioni la Champions Hockey League, la massima competizione europea di hockey su ghiaccio, cambierà format introducendo alcune novità ridimensionanti. La competizione, numeri alla mano, fa fatica a decollare in termini di affluenza di pubblico, e da alcuni club viene forse presa un po’ sottogamba, come una competizione secondaria, concentrando le forze più verso il campionato nazionale. Ma al di là di questi limiti, è la più grande vetrina europea internazionale per club, che definisce un senso di appartenenza all’hockey europeo che occorre rafforzare in ottica futura. Anche tra due stagioni, nel 2017-2018, nonostante le varie novità, l’Italia non farà parte della competizione, o meglio, potrà prendere parte il Bolzano, ma in virtù dei suoi risultati in EBEL, ma per la neonata AHL (Alps Hockey Liga) per non era non sembra ci sia spazio nello scacchiere delle regine d’Europa. Ma quali sono le principali novità del torneo europeo internazionale? Il board della CHL, riunitosi a Berlino in occasione dell’Assemblea Generale, ha stabilito nuove regole e nuove linee guida che riguardano soprattutto l’accesso alla competizione, che sinora assicurava un posto a tutte le squadre fondatrici. Dalla stagione 2017-2018, non sarà più così. Le 32 squadre partecipanti, potranno accedervi solo per meriti sportivi conquistati sul ghiaccio, il fatto di essere fondatori non assicurerà più l’accesso alla fase a gironi estiva-autunnale. “Crystal-clear qualification criteria will determine the right to play, not money. This is our future“, afferma il CEO Martin Baumann. Per ogni nazione, potrà far parte della CHL un massimo di cinque team, una scelta che sembra finalizzata a combattere l’egemonia scandinavo-finlandese, messa a rischio solo dal Davos quest’anno, uscito in semifinale. Il vincitore della precedente edizione della CHL parteciperà di diritto all’edizione successiva, ma questo non garantirà una wild card in più per le altre squadre provenienti dalla nazione vincitrice. Ad esempio, se il Frölunda, detentore del titolo, vincerà l’edizione 2016-2017, questo risultato non allargherà a sei il numero di squadre svedesi. Resta poi l’obiettivo di allargare gli orizzonti anche alle squadre di KHL, che accrescerebbero considerevolmente il livello (già alto per i molti talenti sul ghiaccio) della competizione. 32 squadre da 13 nazioni, il futuro prosegue da questi numeri, stabilendo i criteri sportivi che determineranno la qualificazione:
- Campione CHL
- Vincitore del titolo nazionale
- Vincitore della regular season nazionale
- Secondo classificato della Regular Season
- Finalista sconfitta nei playoff per il titolo nazionale
- Semifinalista nella nazione con il ranking più alto, in base alla posizione finale ottenuta anche in regular season
Proprio il ranking CHL, è destinato a diventare determinante a partire da questa stagione, che sarà importante per i singoli club al fine di far salire la posizione della propria nazione. In testa alla graduatoria, resteranno però le sei leghe fondatrici, seguite dalle altre nazioni che per questo motivo dovranno puntare ad innalzare il proprio livello di gioco per garantirsi un futuro anche nella più importante competizione europea. Ad oggi, il ranking risulta il seguente, sulla base delle due precedenti edizioni:
- 1ª – Svezia (5 squadre)
- 2ª – Finlandia (5)
- 3ª – Repubblica Ceca (4)
- 4ª – Svizzera (4)
- 5ª – Austria (3)
- 6ª – Germania (3)
- 7ª – Norvegia (1)
- 8ª – Slovacchia (1)
- 9ª – Francia (1)
- 10ª – Bielorussia (1)
- 11ª – Danimarca (1)
- 12ª – Gran Bretagna (1)
- 13ª – Polonia (1)
- 14ª – vincitrice della Continental Cup (1)
Dalla stagione 2017-2018, inoltre, la fase a gironi sarà suddivisa in otto gruppi da quattro squadre, le due migliori passeranno alla fase successiva, i sedicesimi di finale, con i playoff che materrano la formula dell’andata-ritorno home-away. In più, vi è un’importante conferma per quanto riguarda la copertura mediatica dell’evento: CHL e Infront Sport&Media estendono la partnership fino al 2023, un accordo che soddisfa appieno Martin Baumann: “The new Infront contract, together with the new competitive format, gives us stability and a long-term perspective to develop club ice hockey in Europe“. Adesso, manca solo la passione dei tifosi, che dal campionato va ampliata anche alle gare di Champions Hockey League. Il futuro dell’hockey su ghiaccio dell’intera Europa passa anche e soprattutto da qui.