STANLEY CUP FINALS: Pittsburgh vs San Jose
Ci siamo.
Dopo 82 uscite di stagione regolare e 18 partite di post-season, lunedì sera sul ghiaccio mostrato e tirato a lucido del Consol Energy Center di Pittsbrugh, si alzerà il sipario sull’ultimo atto dell’infinita e spettacolare stagione hockeystica nordamericana 2015/2016 firmata National Hockey League: le Stanley Cup Final’s.
Sei anni dopo la storica Stanley Cup sollevata in quel di MoTown al termine di una drammatica Gara 7 risolta da una doppietta di Max Talbot e dalle strepitose parate di Marc-Andrè Fleury (chiedete a Nick Lidstrom) a riportare @ Steel City la Stanley Cup nel segno di Sidney Crosby (assieme ai presenti Malkin, Kunitz, Letang e Fleury, ndr) il team dei Penguins arriva al gran ballo delle finali al termine di una strepitosa cavalcata nei playoff della Eastern Conference, culminando una stagione iniziata male (allontanato Jonhston a dicembre col team a razzolare nei bassifondi) mettendo in fila i NY Rangers (4-1), estromettendo addirittura i Washington Capitals in sei uscite (4-2) autentici dominatori di RS, tirano fuori le unghie ed i guantoni per sovvertire in volata di serie i Tampa Bay Lightning in Gara 7, dopo aver sfiorato il baratro terminata G5, con i Bolts messi spalle alla balaustra con i pinguini ad un pattino dalle vacanze anticipate.
A farla da padrone in questi PO è stata la devastante ‘HBK Line’ l’acronimo della linea Hagelin-Bonino-Kessel, con a referto la bellezza di 17 reti(!) unite a 45 punti, oscurando i fuoriclasse Sid e Geno ‘fermi’ a 15 punti ciascuno dietro lo scatenato Phil Kessel (9+9, top scorer Pens), secondo solamente al rookie delle meraviglie, a rispondere al nome di Matt Murray, strepitoso backup a calarsi nello slot di Pittsburgh dopo sole 13(!) uscite in RS, arrivando ad 11 vittorie su 15 in post-season, relegando di fatto alla panca il quebecois Fleury, appena ristabilito da un brutto infortunio, col 22enne a parare oltre il 92% di media con 2.22 di reti ad incontro.
Premiere invece per gli Sharks nell’anno delle nozze d’argento per la franchigia della Bay Area alle finali di Stanley Cup, dopo una stagione passata a saccheggiare in lungo ed in largo le piste ospiti (Pens avvisati col vantaggio casalingo) prima di eliminare nell’ordine Los Angeles (4-1), Nashville (4-3) e St.Louis (4-2) strappando il pass per le finali.
L’incredibile lavoro di coach DeBoer ha portato i suoi meritatissimi frutti, con la linea Hertl-Thornton-Pavelski vero incubo delle difese avversarie, al pari dei veterani di franchigia Couture (8+16, team leader) e Marleau, senza dimenticare l’apporto inamovibile dei pilastri difensivi Burns (20 punti in 18 uscite!) e Vlasic a protegger benissimo le spalle del sempre presente Martin Jones, a portate a casa tutte le vittorie degli squali, parando poco meno del 92% con 2.12 di reti subite ad uscita praticamente al primo anno da partente nello slot.