NHL: sembra allontanarsi Québec dal Retour
di Miki Faella
Col viaggio della Stanley Cup in giro per il mondo come tradizione vuole, continua la lunghissima estate off-ice del campionato più bello globo tra trade e rumors, riassetti all’interno delle 31 franchigie della Lega e, non per ultimo, Chuck Greenberg.
L’ex proprietario dei Texas Rangers (Major League di Baseball) ha pronto ben 500 milioni di dollari da offrire all’owner dei Carolina Hurricanes Peter Karmanos, per l’acquisizione della franchigia della Metropolitan Division; come una manna dal cielo arriverebbe l’offertona a rilevare i ‘Canes (già in vendita da parecchio tempo), viste le turbolente acque in cui versa la famiglia Karmanos.
Condizione necessaria però per l’acquisto, sarebbe la clausola no-relocation, il che farebbe nuovamente slittare i piani per il ritorno di Québec nell’Olimpo Mondiale dell’Hockey ancora una volta; dopo l’addio a malincuore datato oramai 1995 per diventare Colorado Avalanche, visti i cattivi tempi in cui versava la storica franchigia.
Dopo oltre 20 anni, uno spiraglio si aprì per il ritorno della franchigia quebecois, col Gran Commisioner della Lega Gary Bettman, ad ‘aprire le porte della sua Lega’ con una luxury-tax da 500 milioni; a passare i primi step furono proprio Québec City e Las Vegas (entrambe già a costruire le fondamenta dei futuri palaghiacci), ma la cordata canadese si sciolse presto al sole visto l’impossibilità a pagare l’esorbitante tassa.
Se il sogno di Bettman si è realizzato quest’anno è cioè nell’essere il primo Commisioner a portare nelle Major la Città del Vizio e del Peccato sul palcoscenico targato NHL, i più nostalgici del mondo e la Ville de Québec (che nel frattempo si è caricata sul groppone la splendida Arena cittadina), dovranno aspettare ancora un po’ prima di veder realizzato il sogno del fantastico ritorno , in tempi che purtroppo son lontani dai deja-vù nostalgici, ad esser preferiti ovviamente al business e da altri papabili mercati per le casse della Lega (vedi Seattle).
Tornando invece all’acquisto dei Carolina Hurricanes, campioni nel 2006, a Raleigh la notizia (incredibile ma vero) sta passando letteralmente inosservata, visto lo scarso amore che lega il North Carolina proprio con lo sport più bello del mondo e preferita di gran lunga a basket e football americano (sia professionistico sia a livello di college) con i tristi spettacoli che si osservano sempre sulle tribune della PNC Arena con ampi spazi desolatamente vuoti (vedi Isles, Coyotes e ‘Cats) e scarsissimo interesse di anno in anno attorno alle proprie franchigie.