Mondiali U20: tutto pronto ad Edmonton e Red Deer
di Miki Faella
Inizieranno nel giorno di Santo Stefano i Campionati Mondiali Under 20, arrivati alla 46ma edizione e che si svolgeranno nello Stato canadese dell’Alberta; c’è come sempre grandissima attesa ad accompagnare la rassegna, oramai autentica vetrina dei migliori talenti/prospetti nel panorama hockeystico mondiale.
Designate ad ospitare l’evento che ci accompagnerà a cavallo dell’anno solare fino al 5 gennaio saranno Edmonton e Red Deer, che nel calendario IIHF rientrano dopo l’edizione scorsa a porte chiuse (ad Edmonton) causa pandemia, con le autorità sanitarie canadesi a limitare al 50% l’affluenza di pubblico nelle arene.
Classico il formato, con 10 nazionali divise in due gruppi da cinque con gironcino all’italiana; le ultime due classificate battaglieranno per non retrocedere in Prima Divisione (Best of 3, neopromossa la Bielorussia) mentre saranno sfide incrociate ad eliminazione diretta dai quarti di finale col format 1-4 2-3, 3-2, 4-1.
Gruppo A (Edmonton, Rogers Place 18347 spettatori): Canada, Finlandia, Germania, Austria e Repubblica Ceca.
Gruppo B (Red Deer, Peavey Mart Centrum 7111 spettatori): Stati Uniti, Russia, Svezia, Slovacchia e Svizzera.
Con i favori del pronostico partono sempre i padroni di casa del Canada, a portare una selezione ricchissima di talento e completa in ogni reparto, ad iniziare dalla linea offensiva con Shane Wright, papabile prima scelta ai prossimi draft, così come Mason MacTavish e Jake Neighbours che hanno già bagnato i piedi in NHL, a spalleggiare i vari Guenther, Perfetti e Bourgault che assieme al 16enne Connor Bedard faranno le gioie degli avanti canadesi, che in difesa contano su Capitan Guhle e la prima scelta agli ultimi draft Owen Power, a proteggere Sebastian Cossa, starter designato da coach Dave Cameron.
Alle spalle dei fortissimi canadesi ci sono sempre gli Stati Uniti, campioni in carica (vinsero 2-0 la scorsa edizione) con 6 giocatori reduci dallo scorso mondiale e guidati dal duo Matt Beniers e Jake Sanderson, veri motori del team a stelle e strisce, a contare sul solito mix di collegiali e giocatori provenienti dalla fucina interna della USNTDP (programma programma statunitense di sviluppo dei giocatori) per le gioie di scout e franchigie NHL, con la possibilità di vedere all’opera i già draftati Drew Commesso, Matthew Coronato e Brett Berard, future stelle del domani.
Le speranze europee contano sempre sulle scandinave e Russia, ed in particolar modo la Finlandia a mostrare la solita compattezza e che con Stati Uniti e Canada hanno monopolizzato le ultime 9 edizioni (3 titoli nel 2014, 2016 e 2019) con la stella dello slot Joel Blomqvist (Pittsburgh) che sta facendo benissimo in patria, al pari dei rocciosi difensori Puutio e Niemela, mentre in avanti le forze finniche fanno affidamento a Kemell, Koivunen e Lambert, tra i top prospetti mondiali. Agli ordini dell’ex Nhler Sergei Zubov la Russia si presenta col dente avvelenato e dal pugno prettamente difensivo a questa rassegna, a digiuno da ben 11 anni dal titolo ma con un bel gruppo di prospetti e talenti già affermati anche in KHL, ad iniziare dall’ottimo goalie Askarov, ben protetto da Mukhamadullin e Kirsanov mentre tra le punte di diamante offensive occhio al 16enne Matvei Michkov, il Connor Bedard della baby sbornaja ed Igor Chibrikov.
La Svezia è pronta ad approfittare di ogni occasione per dire la sua in chiave medaglie, con Eklund, Holtz e Lysell tra i protagonisti più attesi con Rosen, Olsson e l’estremo Wallstedt in chiave difensiva.
Tra le altre baby stelle su cui puntare in questa rassegna, occhio ai nomi di David Jiricek e Jan Mysak della Repubblica Ceca, dalla vicina Slovacchia Juraj Slafkovsky e Filip Mesar, senza dimenticare lo svizzero Simon Knak, il tedesco figlio d’arte Florian Elias e l’austriaco Marco Kasper.
Primo ingaggio della rassegna iridata in quel di Edmonton il giorno di Santo Stefano, con Finlandia e Germania all’ora di pranzo (locale)!