L’Hockey Milano Bears 2020/21 si presenta
di Lorenzo De Vidovich
Ai piedi della Torre Branca, nel cuore di Parco Sempione e a pochi passi dalla Triennale, l’Hockey Milano Bears presenta organigramma, idee e parte del roster per la stagione imminente (inizio della IHL Division 1 previsto per il 3 ottobre 2020), con uno sguardo solido verso il futuro, che, come gli appassionati ben sanno, prevede una lunga strada verso il 2026, quando le Olimpiadi invernali arriveranno a Milano e Cortina.
Nuova stagione – Interviene per primo Pompeo Guarnieri, amministratore delegato della società, e per l’occasione anche portavoce della presidente Flavia Cenci, che rimarca il grande supporto ricevuto dai tifosi non solo nel costante tifo, ma anche per la costruzione di un futuro in un tempo di incertezza come quello attuale, dove non si ha ancora un data precisa per la riapertura dell’Agorà al pubblico rossoblù. Considerazioni importanti riguardo all’impianto milanese: “Agorà è stato l’unico partecipante nel bando di riqualificazione del palazzetto, verso le Olimpiadi invernali. Ora c’è un progetto da portare avanti”. Per quanto riguarda la squadra che si sta allestendo, con un sincero ringraziamento ai giovani ragazzi che hanno tenuto viva la squadra nella scorsa stagione, l’obiettivo è chiaro: “costruire una squadra per vincere la IHL Division 1 e salire in IHL. L’idea, a palazzetto riqualificato, è di salire di livello, con poco interesse verso la Alps Hockey League. Come Bolzano, saremo pronti a chiedere di partecipare alla EBEL”. Infine, nella ricerca di sponsor, Guarnieri svela la collaborazione col brand italiano Dolly Noire, che ha aiutato nel ridisegnare maglia e logo della squadra.
Il ritorno di Da Rin – “Ben ritrovati”, sono le prime dichiarazioni di Massimo Da Rin al ritorno sul pancone del Milano: “l’ago della bilancia nel mio ritorno sono stati da un lato il progetto sportivo di crescita del Milano, e l’attenzione rivolta al para ice-hockey, con un lavoro assieme ai disabili” (Da Rin è anche allenatore della nazionale paraolimpica, ndr). Nel nuovo staff tecnico anche Dominic Perna, nel doppio ruolo di giocatore e direttore sportivo, e la conferma tra le file tecniche di Luca De Zordo, allenatore nella scorsa stagione, che si metterà ancora al servizio della squadra e del nuovo staff. “De Zordo farà parte di questo team anche in futuro”, sottolinea Da Rin.
L’associazione “Noi Siamo Milano” – La presidente Annarita Avenia presenta invece i progetti di supporto da parte dell’associazione “Nun sem Milan”, finalizzati a raccogliere forme di sostentamento economico a fronte della pandemia, per tenere viva la passione in un momento di distanza fisica dall’Agorà, e per far fronte alle spese economiche societarie. La prima iniziativa, è una speciale card che, al costo di 50€, darà diritto a sconti e agevolazioni per il possessore.
La mattinata si conclude con la conferma di un sodalizio importante tra società e tifoseria, come indicato da Ivan Luraschi, rappresentante della Curva del Milano, e con la presentazione di alcuni giocatori dell’organico 2020/21. Si registra il ritorno tra i pali di Federico Tesini. Ai microfoni di Hockeywords, risponde il capitano della squadra Daniel Belloni, reduce da una stagione con la C sul petto in un anno di ripartenza:
“La squadra di quest’anno è più organizzata, abbiamo giocatori d’esperienza e ne arriverà qualche altro. Quest’anno puntiamo in alto. L’anno scorso non è stata un’annata facile, di fatto eravamo solo in 4 ad avere esperienza in prima squadra. Sono stato fiero e orgoglioso di quanto fatto dai ragazzi, soprattutto alla fine, con Dobbiaco ce la siamo cavata bene”
Hai sentito la tensione di questa prima stagione da capitano?
“Responsabilità, tensione, al riscaldamento hai comunque la tensione davanti ad un certo pubblico, me te la fai passare. Sono stato capitano di molti dei ragazzi anche in Under 19. Ovviamente essere in prima squadra cambiava le cose, con l’aiuto anche dei due assistenti, e di Fadani, un terzo assistente in pratica”.
Il capitano fa poi il punto sull’hockey italiano:
“non vedo un gran futuro nella Alps Hockey League, perché così non fai crescere il settore giovanile italiano, ma quello austriaco e sloveno. Le squadre italiane hanno prime squadre, molte altre straniere giocano con under 25 e under 22. Sarebbe bello vedere una Serie A come una volta”.