I St.Louis Blues hanno ritirato la #44 di Chris Pronger
di Miki Faella
Serata indimenticabile all’Entrerprise Arena di St.Louis, dove i Blues hanno onorato il loro beniamino Chris Pronger, ritirando la sua gloriosa #44.
Visibilmente emozionato durante la cerimonia, il granitico Chris era circondato dalla famiglia, ex teammate e da chi gli ha voluto bene durante le 9 splendide stagioni all’ombra del Gateway Arch ha riservato bellissime parole per la sua platea che non lo ha dimenticato “so che ancora ricordate della trade con Shanny da Hartford, ero poco più che ventenne e mi avete fatto sentire a casa e spinto a giocare sempre bene e più duro per quasi dieci anni, così come ogni volta quando ho giocato da avversario in questa che ho sempre sentito come una seconda casa, visto che me ne sono andato da Dryden poco più che 15enne…ora basterà alzare gli occhi al soffitto e sarò sempre con voi qui!”
Pronger è stato uno dei difensori più completi nella storia della NHL, venendo scelto come 2° assoluto nei draft del 1993 dai defunti Hartford Whalers (attuali Carolina Hurricanes, alle spalle in foto con Daigle e Gratton)
dopo aver vinto una Memorial Cup con i Peterborough Petes ed i Mondiali Under 20 da protagonista lo stesso anno; il suo impatto tra i pro fu subito devastante ma dopo soli 2 anni venne scambiato per Shanahan, l’allora idolo del Missouri.
In nove stagioni (ben 6 coi gradi di Capitano) ed in quasi 600 partite coi Blues ha formato una coppia formidabile con Al MacInnis (presente alla cerimonia) senza però arrivare mai all’agognata Stanley Cup a St.Louis, con l’apice della propria carriera arrivata nel 2000 con 14 reti e 62 assist, venendo premiato quale MVP della Lega.
Dopo il lockout della Lega nel 2004, arriva ad un nulla dal sogno Stanley Cup con gli Edmonton Oilers l’anno seguente (sconfitta in Gara 7 nelle Finals) mentre non sbaglia corona il sogno di una carriera nel 2006/07, alzando al cielo la gloriosa Mug con gli Anaheim Ducks dei vari Selanne, Giguere, Getzaf e Niedermayer; dopo 2 anni saluta Orange County per volare in quel di Philadelphia ma durante il terzo anno di militanza coi Flyers subisce un gravissimo infortunio all’occhio destro a seguito di una hit assassina di Mikhail Grabovski la sera del 19 novembre del 2011, terminando di fatto la sua splendida carriera sul ghiaccio.
Ha sempre risposto presente alla chiamata della selezione canadese con una vittoria ai Mondiali del 1997 e ben 4 partecipazioni olimpiche con medaglie d’oro nel 2002 a Salt Lake City assieme all’amico fraterno MacInnis e nel 2010 a Vancouver, entrando l’anno seguente nel prestigioso Triple Gold Club, avendo vinto la Stanley Cup, Mondiale ed Olimpiade ed è membro della Hockey Hall of Fame di Hockey dal 2015 mentre è annoverato tra i 100 migliori giocatori della NHL di tutti i tempi.
In NHL ha giocato per 18 stagioni, collezionando 1167 presenze, 157 reti e 541 assist (26+95 in 173 caps in postseason) chiudendo con di un plus/minus strabiliante di +183 e 1590 PIM ed è ancora adesso ricordato ed ammirato non solo nella sua St.Louis ma in ogni palaghiaccio del nordamerica per lo spirito combattivo, dedizione e spirito che lo hanno sempre contraddistinto.
Well Done #44