Un altro caso di razzismo in American Hockey League

di Miki Faella

L’attaccante dei San Jose Barracuda Krystof Hrabik è stato sospeso dal board della AHL per 30 partite, a causa di un gesto razziale durante un incontro nello scorso weekend, nei confronti dell’ala dei Tucson Roadrunners Bokandji Imama, giocatore di origini congolesi.

Le organizzazioni dei Barracuda e San Jose Sharks hanno rilasciato una dichiarazione congiunta ne “l’essere sconvolte nell’apprendere di tale incidente. Rivolgiamo le nostre più sincere scuse ad Imama, all’organizzazione Roadrunners, alla Lega della AHL, ai nostri fan ed all’intera comunità hockeystica“.

L’AHL sta con Boko Imama“, ha dichiarato il commissioner Howson.Non è giusto che un giocatore venga sottoposto a commenti o gesti basati sulla sua razza; dovrebbero essere giudicati solo in base alla loro capacità di esibirsi come giocatori sul ghiaccio, come compagni di squadra negli spogliatoi e come membri della loro comunità”.

Non è il primo caso (purtroppo) che vede Imama coinvolto in aggressioni di natura razzista, con Brandon Manning ad offendere l’anno passato il granitico Bokandji, prospetto dei Los Angeles Kings, ricevendo 5 giornate di squalifica; Hrabik potrà essere eleggibile solo dal 3 di aprile e dovrà svolgere servizi comunitari e corsi di formazione presso NHL’s Player Inclusion Committee prima di tornare alle attività hockeystiche.

 

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