The Great One o semplicemente #99

di Miki Faella

Oggi spegne 58 candeline il giocatore più  forte di tutti i tempi, icona a livello mondiale che ha portato l’Hockey (proprio quello con la H maiuscola!) in posti immaginabili, unendo una classe fuori dal comune a passione, dedizione e costanza a livelli mai raggiunti in precedenza, che lo hanno innalzato tra gli eletti ancor prima di diventare Leggenda, una volta appesi pattini e guantoni al chiodo.

Il suo celeberrimo #99 gli venne consegnato dal suo allenatore juniores, a ricordargli che sarebbe stato due volte più forte del suo idolo, un certo Gordie Howe che portava il numero 9; da quel momento, non se sarebbe più separato. La sua splendida carriera giovanile faceva già accorrere moltissimi giornalisti nella sua Brantford dove accumulava punti su punti ad ogni partita mentre, dopo un inizio nella gloriosa e scomparsa WHA, la sua Dynasty loggata Edmonton Oilers fonda le radici già nella leggenda, al termine di una partita a backgammon in volo da Indianapolis con destinazione da comunicare in volo (la scelta sarebbe ricaduta altresì su Winnipeg) è probabilmente l’ultima di un team forgiato ad arte attorno a Sua Maestà, con record su record inanellati direttamente dal suo ufficio sul ghiaccio. Basterebbero le sue stats, i suoi record in NHL (ben 61!) ed i suoi trofei a far restare a bocca aperta: 894 reti, 1963 assist in una carriera senza eguali condite da 4 Stanley Cup e ben 9(!) premi quali MVP della Lega.
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Con ‘The Trade’ si mosse persino il governo canadese a bloccarne il trasferimento dalla gelida Edmonton per le spiagge e lo show-biz di Los Angeles, facendo prima conoscere, poi innamorare quelle platee non propriamente hockeystiche dove ora, a distanza di anni, hanno più piste da ghiaccio che campi da golf (chiamato effetto Gretzky!). La premiere ad Edmonton con i suoi LA Kings è stata l’apoteosi, come gli stessi genitori a riabbracciare un proprio figlio, cosa che solo le migliori culture sportive possono sia accettare sia celebrare (chapeau!). Quando poi per un doppio (strano) gioco del destino ha superato Mr.Hockey Howe quale top scorer di tutti i tempi proprio sul ghiaccio di Edmonton, il match è stato sospeso per 30’ con celebrazioni degne delle migliori parate della Stanley Cup; coppa che lo stesso Wayne non alzerà più al Cielo una volta lasciata la casa Edmonton.

Durante la sua iperbolica carriera, costellata di successi e record, Gretzky ha vestito le maglie dei St.Louis Blues (poche uscite) e dei New York Rangers, arrivando a chiudere dopo 20 anni meravigliosa la sua carriera il 18 Aprile del 1999, raccogliendo in quell’occasione il punto numero 2857 in carriera (Jagr a seguire ne ha ‘solo’ 1921!) dopo 1487 uscite, roba da far semplicemente girare la testa. Ha vestito la gloriosa maglia della nazionale canadese in molte occasioni, arrivando a portare ben 3 Canada Cup alla causa canadese, non raccogliendo però mai ne l’oro olimpico (storica la premiere dei pro a Nagano ‘98), così come ai mondiali e in World Cup.

La National Hockey League onorò il giocatore più forte della storia ritirando il numero #99 dalla Lega e non aspettò i canonici 3 anni per l’introduzione alla Hockey Hall of Fame, arrivata l’anno seguente. Negli anni molti fuoriclasse sono stati accostati a #99 (vedi Lindros o di recente Crosby) ma senza che nessuno di essi sia mai riuscito a sfiorare l’ombra di The Great One, all’unisono ritenuto il più forte di ogni epoca, capace non solo di record e momenti indimenticabili sul ghiaccio, ma riuscendo nell’impresa di fare uscire dai vari palafrigoriferi l’Hockey stesso.

Ladies and Gentleman, this is The Great One!

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