Tampa, la grande notte di Vincent Lecavalier

di Fabio Sorini

Lacrime a Tampa. Tante lacrime nella città che, nel 2004, ha visto concretizzarsi un sogno che in pochi credevano possibile. Ma d’altronde lo sport è questo: un susseguirsi di favole, che meritano di essere raccontate e vissute fino in fondo. E che meritano di essere ricordate per sempre.

La storia che raccontiamo oggi è quella di un ragazzo di quasi due metri di altezza, che a diciotti anni è stato chiamato a prendere per mano una squadra nata da poco, che sognava di diventare grande, questo perchè i Tampa Bay Lightning nacquero solo sei anni prima, nel 1992.

Era l’estate del 1998: Michael Jordan e i Chicago Bulls avevano sconfitto da poco gli Utah Jazz, in sei splendide partite e i Red Wings di Yzerman avevano battuto i Capitals nelle Stanley Cup Finals. I Broncos avevano battuto di 7 punti i Packers e ci si apprestava a vivere i Mondiali di calcio in Francia. E’ stato un anno importante per tutti. Fondamentale e decisivo per i Bolts.

Si perché i Lightning erano chiamati a scegliere per primi al draft, a causa della disastrosa stagione da 17 vinte, appena terminata. I dirigenti dei Lightning avevano un pensiero ben chiaro quel giorno di Giugno.

“Il nostro futuro sarà in mano a Vincent Lecavalier”.

Mai scelta fu più azzeccata.

Con il tempo, intorno al fuoriclasse canadese, la dirigenza costruì una squadra che passerà alla storia. Il primo anno di Vinny non fu entusiasmante: 28 punti in 82 partite. Dopo una prima stagione di ambientamento, Lecavalier esplose, diventando una vera e propria guida per la squadra del sud della Florida.

Fino alla Leggenda.

Tutti gli appassionati di hockey ricordano il mitici playoffs del 2004. Dove Lecavalier, insieme ad una squadra che vantava nomi del calibro di St. Louis, Andreychuk, Khabibulin, Dan Boyle, Kubina, Brad Richards, Fedotenko e coach Tortorella, diede spettacolo. La seconda serie, contro Montreal, fu decisa dal ragazzo nato proprio in Quebec. Come dimenticare il goal con il bastone in mezzo alle gambe, per pareggiare gara 3 a pochi istanti dalla fine…!

Tampa, battendo i Flyers, per la prima volta, ottenne il pass per le Finals. Contro i Flames. Contro una squadra favorita sulla carta. Contro Jarome Iginla.

Risultato: 4-3 per Tampa e Stanley Cup in Florida.

Lecavalier rimane a Tampa per ben 15 stagioni. Un’eternità. Una bandiera, un giocatore che prese anche la C di capitano, che portò molto degnamente sulla sua divisa. Con i Lightning, Vinny vince una Stanley Cup, svariati trofei, quali il Maurice Richard Trophy, il King Clancy Memorial Trophy e l’NHL Foundation Player Award. Ha giocato 1037 partite mettendo a referto 874 punti complessivi. Ma, soprattutto, è entrato nel cuore di un popolo.

Poi il passaggio ai Flyers di Philedelphia, con i quali ha disputato tre stagioni, giocando 133 partite, prima di un’ultima avventura con i Kings durata 42 partite e 17 punti all’attivo.

Fino a oggi, con i Tampa Bay Lightning che hanno deciso di dargli il massimo riconoscimento possibile. Il gonfalone con il numero 4, vicino a quello di St. Louis, significa una sola cosa: nessuno potrà più indossare, a Tampa, la maglia numero 4.

Perché il 4, a Tampa, d’ora in poi avrà un solo proprietario: Vincent Lecavalier.

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