Stanley Cup Playoff: I Blues si vendicano 49 anni dopo

di Emanuele Badessi

Cala il sipario sulla stagione NHL più imprevedibile degli ultimi anni, con i Blues che alzano la Coppa con la C maiuscola dopo una gara7 pressochè perfetta e si prendono così la rivincita per lo sweep subito proprio dai Bruins 49 anni fa, nell’unica loro altra apparizione alle Stanley Cup Finals. Una gara 7 perfetta dicevamo, in cui St.Louis ha ritrovato un Binnington “formato campionato” che ha chiuso a doppia mandata la gabbia dei Blues davanti agli assalti dei giocatori di Bean Town e che ha più di una volta strozzato in gola l’urlo ai tifosi di casa, accorsi al TD Garden nella speranza di celebrare l’ennesima impresa dei propri beniamini. Venendo alla partita, i padroni di casa partono a mille ma Moore trova sulla sua strada un attento Binnington e sul rebound è Sundqvist a dare una mano al suo goalie. Ancora Binnington di gambale ci mette una pezza su una leggerezza difensiva dei suoi cosi come su Krug che lascia partire un tracciante dalla blu su cui il #50 dei Blues mette il gambale. Lo show del goalie ospite prosegue su Marchand che tenta di sfruttare lo screen davanti allo slot da parte di Johansson e su Krejci che sul finire di una penalità si presenta a tu per tu con lui ma trova sulla sua strada per la gloria il suo gambale destro. La difesa non perfetta dei Blues complica la vita al proprio goalie ma Binnington si supera nuovamente con Johansson che semina il panico nello slot; i Blues però non stanno a guardare e anzi colpiscono nei minuti finali del periodo con Ryan O’Reilly abilissimo a deviare quel tanto che basta il disco sparato dalla blu da Bouwmeester per superare Rask e dare il vantaggio ai suoi. Sulle ali del’entusiasmo poi, gli ospiti trovano anche il raddoppio con 7.9″ ancora sul cronometro: Schwartz serve un bel no-look pass a Pietrangelo ed il capitano dei Blues supera Rask con un bel rovescio che si infila sotto la traversa e gela il TD Garden.
Nel secondo periodo l’assedio dei Bruins si fa asfissiante ma la difesa dei Blues regge bene e Binnington continua nella sua personale sfida con gli avanti dei Bruins che non riescono a superarlo, mandando tutti al secondo riposo ancora sul 2-0. Negli ultimi 20 minuti l’assalto dei padroni di casa prosegue con Nordstrom che esalta ancora il goalie ospite mentre dall’altro lato è Schenn a confezionare assieme a Tarasenko l’azione che vale ai Blues il 3-0 e virtualmente le mani sulla coppa con poco più di 8 minuti e mezzo da giocare. I titoli di coda arrivano poco dopo con Perron che semina il panico nell’angolo alla destra di Rask uscendo con il puck e servendolo sul palo lontano a Sanford che deve soltanto spingerlo in porta, per il 4-0 che fa esplodere l’Enterprise Center, casa dei Blues, colma di tifosi e il Busdch Stadium, casa dei Cardinals, anch’esso pieno all’inverosimile per la trasmissione di questa gara7. La rete della bandiera per i ragazzi di coach Cassidy arriva a poco meno di 3 minuti dalla sirena con il sesto uomo di movimento sul ghiaccio: a rovinare il possibile shutout ad un superlativo Jordan Binnington è Matt Grzelcyk che sfrutta il traffico davanti allo slot e smuove il tabellino dalla lato Bruins. Il sipario sulle Stanley Cup Finals 2019 si abbassa con la tradizionale stretta di mano di fine serie tra le due squadre e con le immagini di Gary Bettman, il commissioner della lega, che consegna il Conne Smythe Trophy come MVP dei playoff a Ryan O’Reilly, autore di una striscia di 6 gare a punti nelle Finals (come lui soltanto Mark Messier nelle Finals del 1994 tra i Rangers ed i Canucks) e la Stanley Cup nelle mani di Alex Pietrangelo, capitano dei St. Louis Blues. Da citare anche l’ingresso, grazie alla vittoria di stanotte, di Jay Bouwmeester nell’esclusivo Triple Gold Club: per il difensore 35enne di Edmonton infatti, dopo l’oro olimpico di Sochi 2014 e l’oro doppio nei mondiali in Finlandia (2003) e Rep. Ceca (2004) è arrivata la Stanley Cup che gli ha schiuso le porte del club che comprende giocatori del calibro di Peter “Foppa” Forsberg, Sidney Crosby, Niklas Lidstrom e Pavel Datsyuk.

Permetteteci una piccola divagazione in chiusura con la bellissima scena tra Colton Parayko, numero 55 dei Blues, e Laila Anderson, la bambina di 11 anni affetta da una rara malattia, la HLH, che colpisce il sistema immunitario e provoca delle gravi infiammazioni. Laila, una grande fans dei St.Louis Blues, ha fatto amicizia con Parayko durante una sua visita all’ospedale pediatrico di St.Louis dove era ricoverata ed è stata invitata ad assistere alle Finals ed anche a gara7 a Boston. Ebbene Parayko ha festeggiato con lei la vittoria sul ghiaccio e Laila ha baciato la coppa come un membro dei Blues, immortalata in un filmato che sta facendo il giro del mondo.

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