Pyeongchang 2018: Putin sceglie la linea morbita. Le date dello scandalo

di G. Poli

Oggi, cone anticipato questa mattina, sono arrivate le tanto attese dichiarazioni di Putin. L’attuale presidente della della Federazione Russa ha scelto una linea morbida amettendo di fatto la colpa del suo paese nell’affare doping di Sochi 2014. Quello che ha voluto sottolineare è l’applicazione del principio della responsabilità collettiva messa in pratica dal Cio e a suo modo di vedere nella maniera errata.

La cosa importante dichiarata da Putin è la seguente:

«Le autorità russe non ostacoleranno la partenza degli sportivi russi alle Olimpiadi invernali 2018 come atleti neutrali, certamente non dichiareremo alcun boicottaggio e non impediremo ai nostri atleti di partecipare, se lo vorranno fare ai Giochi di Pyeongchang 2018″.

Riportiamo anche per chiarezza e completezza di informazioni le date della vicenda (tratto dalla “Gazzetta dello Sport” di mercoledì 6 dicembre)

  • NOVEMBRE 2015. L’agenzia antidoping russa, dopo le rivelazioni del Rapporto McLaren, è dichiarata inadempiente e la Iaaf sospende la federazione: l’atletica russa non può gareggiare ai Giochi di Rio, un mese dopo tutta la delegazione paralimpica.
  • LUGLIO 2016. Completato il Rapporto McLaren, con testimone l’ex responsabile del laboratorio antidoping di Mosca, Rodchenkov, fuggito negli Usa, vengono provate le sistematiche alterazioni dei test sugli atleti russi, con provette manomesse durante i Giochi di Sochi 2014.
  • DICEMBRE 2016. La seconda parte del rapporto McLaren cita il coinvolgimento nel doping di Stato russo di 1115 atleti di oltre 30 sport ed emergono i nomi di 12 medagliati ai Giochi di Sochi 2014.
  • 9 NOVEMBRE. Il Cio squalifica a vita i primi 4 fondisti (2 medagliati, Legkov e Vylegzhanin) e vacilla il 1° posto nel medagliere: 13-11-9.
  • 16 NOVEMBRE. La Wada decide all’unanimità che la Russia non può garantire la «pulizia» dei suoi atleti e conferma la sospensione dell’agenzia antidoping russa (Rusada).
  • 22 NOVEMBRE. Radiati skeleton: Tretiyakov (oro) e Nikitina (bronzo).
  • 24 NOVEMBRE. Altri 4 squalificati a vita, tra cui il bobbista portabandiera Alexandr Zubkov (2 ori) e Olga Stulneva (bob), Olga Fatkulina (argento 500) e Alexander Rumyantsev.
  • 26 NOVEMBRE. Il Consiglio Iaaf, dopo la conferma della sospensione della Rusada, conferma quella della federazione di Mosca: i russi, ai Mondiali indoor di Birmingham di marzo gareggeranno da indipendenti.
  • 5 DICEMBRE. La Russia esclusa dal Cio per i Giochi di PyeongChang 2018.
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