Para Ice Hockey, l’Italia chiude in bellezza a Berlino: 4-0 alla Norvegia

(comun. stampa Fisg) – L’Italia di para ice hockey chiude in bellezza il Torneo di Qualificazione sul ghiaccio di Berlino. Nonostante avessero già in tasca da ieri il pass per la Paralimpiade di Pechino (4-13 marzo 2022), i ragazzi di Massimo Da Rin non hanno fatto sconti nemmeno alla Norvegia, battendola con un rotondo 4-0 e assicurandosi il primo posto nella manifestazione a punteggio pieno.

Nel primo tempo, ci hanno pensato Matteo Remotti Marnini e Andrea Macrì a portare gli azzurri al primo intervallo avanti di due lunghezze (2-0), mentre nel secondo hanno chiuso i conti Gigi Rosa e Stephan Kafmann. L’Italia ha amministrato poi nel terzo, riuscendo a mantenere inviolata la porta di Julian Kasslatter, autore di una buona prova, così come tutte le altre secondo linee schierate dal tecnico azzurro.

Questo il commento di fine torneo del portiere Gabriele Araudo, che oggi ha assistito da spettatore alla bella prova dei compagni: “Cinque vittorie su cinque partite è un gran risultato. C’è un bel clima di squadra e siamo stati molto affiatati sin dal primo incontro in tutti i reparti. Le altre squadre ci guardavano in modo diverso dopo il torneo sotto tono di giugno, credo che ci abbiano un po’ snobbato, ma noi gli abbiamo fatto capire che ci siamo sempre. Ci abbiamo messo il cuore sul ghiaccio, l’abbiamo fatto per Ciaz e per tutto il movimento. Siamo appena 40 ragazzi a giocare a para ice hockey in tutta Italia, mentre le altre nazioni più forti hanno qualche centinaia di tesserati. Abbiamo bisogno di atleti, per Pechino non avremo possibilità di inserire nessuno nel gruppo, ma per Milano Cortina 2026, pur essendo poco il tempo, di spazio ce n’è ancora, per cui puntiamo a invogliare i ragazzi a provare la nostra disciplina“.

Poi Araudo parla di Pechino che per lui sarà la quarta avventura ai Giochi dopo Vancouver, Sochi e PyeongChang: “In questi mesi lavoreremo duro per farci trovare pronti. Siamo consapevoli che il livello sarà altissimo con squadre del calibro di Canada, Stati Uniti, Russia, a cui io aggiungo anche i padroni di casa della Cina, che hanno vinto il Mondiale Gruppo B e penso possano essere la sorpresa del torneo. Noi andiamo a Pechino con la consapevolezza delle nostre forze, questo è soltanto il primo mattoncino che abbiamo messo per il nostro percorso, ci aspetta ancora tanta strada da qui a marzo“. I Dahu azzurri sono pronti a far sognare ancora l’Italia intera.

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