Mondiali Top Division: USA sul podio con il bronzo, Canada senza medaglia

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dall’inviato Gabriele Morganti

USA – Canada 4-1 (0-0; 1-1; 3-0)

Copenhagen. Alla Royal Arena nel pomeriggio va in scena lo scontro nordamericano tra Canada e USA per la conquista della medaglia di bronzo. I canadesi per la prima volta in quattro anni non sono in finale a lottare per il primo posto ma, fatti fuori da un’impressionante Svizzera, si ritrovano impegnati nella così detta finalina. Per il terzo e quarto posto combattono anche gli Stati Uniti che nella semifinale di ieri sono stati completamente spazzati via da una Svezia marziana che questa sera dovrà difendere, contro la nazionale elvetica, il titolo di Campione del Mondo conquistato l’annata passata a Colonia.

Comincia la partita ed entrambe le squadre nei primi cinque minuti di gioco non vogliono concedere troppi spazi agli avversari e stanno quindi attente a non scoprirsi troppo. L’occasione più grande in questo inizio di scontro arriva sulla stecca di Parayko che riceve il disco sulla blu da Turris e lo spedisce con un potente polsino verso la porta, in mezzo al forte traffico presente davanti a Kinkaid, ma il suo puck esce di poco a lato ed il tutto si risolve ottimamente per gli USA. Al settimo del primo tempo si annoverano due veloci occasioni da gol, una per parte: sono prima i canadesi che con O’Reilly entrano velocemente nel terzo offensivo in contropiede, due contro uno, il novanta prova a servire a sinistra il compagno Barzal, il terzino statunitense si sdraia però sul ghiaccio e gli sporca la traiettoria del passaggio, ma da dietro, a rimorchio, arriva Vlasic, il quale si avventa sul puck e va al tiro di prima intenzione, parato bene con il gambale da Kinkaid; e sono poi gli americani, che dopo la parata del loro estremo difensore cambiano repentinamente il fronte d’attacco, mandano il disco lungo verso Atkinson, che aggancia il puck, lo difende bene con il corpo e va poi verso la porta con un bel tiro in girata, e di seguito McElhinney che risponde presente, oggi titolare tra i pali dopo la non bella prestazione di Kuemper contro la Svizzera. Passa un minuto e ancora USA pericolosi, questa volta con Kane, che da destra vede l’inserimento di Butcher al centro, lo premia, tiro del numero quattro e ottima parata ancora di McElhinney.

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A metà del primo drittel gli statunitensi sono costretti a giocare due minuti in inferiorità numerica, a prendere la penalità è Murphy che si siede in panca dei puniti per aver commesso un’interferenza. Gli americani pressano comunque alto i canadesi, e grazie alla velocità di Larkin vanno vicino al gol del vantaggio in short handed: il numero ventuno approfitta di una disattenzione difensiva dei biancorossi per impossessarsi del disco, guadagna il terzo d’attacco battendo in velocità il terzino canadese e si avvia a tutta birra verso la gabbia difesa da McElhinney, prova a mettere fuori gioco il goalie nemico con un paio di finte, dritto e rovescio veloce, ma niente da fare, il portiere di proprietà dei Maple Leafs è attento e ferma bene il disco abbassandosi in butterfly. Powerplay decisamente non tra i migliori quello giocato dalla formazione di coach Peters. Al tredicesimo Bonino entra nel terzo con il disco, si allarga a sinistra, serve al centro Gaudreau, il numero tredici prolunga la traiettoria del passaggio e chiama in causa l’accorrente Pionk che attacca lo slot a grande velocità ma non riesce nel tap in vincente, dato che il disco gli rimbalza davanti impennandosi e rendendogli di conseguenza difficile quella che poteva invece essere una semplice deviazione in rete.

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Un minuto più tardi è il Canada ad affacciarsi minacciosamente in avanti: il disco gira velocemente nel terzo d’attacco bianco rosso, Ekblad tocca per Beauvillier, il suo è uno one tymer che termina di poco a lato alla sinistra del goalie della formazione a stelle e strisce. A quattro minuti dal termine Jost finisce in panca dei puniti per slashing, powerplay statunitense all’opera. Come successo in precedenza, è la formazione con l’inferiorita sul ghiaccio a creare però la chance più importante: Pageau è con il disco in neutra, vede a sinistra tutto solo Vlasic, lo serve con un passaggio orizzontale preciso, il quarantaquattro supera la linea blu, e prova lo slap shot, al quale però Kinkaid si oppone molto bene. La special unit statunitense con Kane sul ghiaccio si fa comunque vedere, il giocatore dei Blackhawks porta a spasso il disco, e fa muovere la difesa avversaria, vede a sinistra Atkinson, lo serve, l’ottantanove va con il one tymer, potente ma poco preciso, con il disco che sorvola di non poco la porta di McElhinney. Nel corso dell’ultimo secondo della prima frazione di gara, McDavid abbocca alle finte di McAvoy, è lo stende sul ghiaccio con uno sgambetto vendendo punito con due minuti di penalità. Termina quindi così un primo drittel a reti bianche, molto veloce e particolarmente dinamico.

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Il secondo periodo inizia con il powerplay americano, la superiorità numerica è giocata molto bene dai ragazzi di coach Blashill, tanto è che questi riescono a tenere per due minuti gli avversari nel terzo di difesa, creando anche non poche occasioni, la più grande è quella che arriva con il passaggio a sinistra di Kane per Atkinson, il tiro del numero ottantanove e la parata di McElhinney; in seguito è ancora un maestoso portiere canadese a far restare l’incontro sullo zero zero, dato che il numero trenta canadese dice di no per ben due volte consecutive a Lee che dal canto suo aveva provato ripetutamente a schiaffeggiare il disco in rete da posizione estremamente ravvicinata. Termina il powerplay e subito dopo un altro che ne arriva: Murphy prende due minuti per cross checking, special unit USA che torna quindi in pista. Il Canada non rinuncia però ad attaccare e, con uno strepitoso Pageau che difende splendidamente il puck per poi servirlo a Ekblad sulla corsa, va veramente ad un passo dal primo gol dell’incontro, il tiro del numero cinque, partito dello slot, si infrange sul corpo di Kinkaid. Dopo cinque minuti di secondo periodo anche gli statunitensi vanno ad un passo dal vantaggio: Kane lavora il disco per DeBrincat che serve a destra McAvoy, il suo backhand colpisce il palo a McElhinney battuto. La pressione degli USA è alta e i canadesi incappano in un’altra penalità, è questa volta Edmundson a sedersi in panca dei puniti. Il goal americano è nell’aria ed alla fine arriva: McDavid si dimentica di controllare il disco nel terzo di difesa, se lo perde tra le gambe, ed è qui che interviene Kreider, che si impossessa del puck, va verso la gabbia, lascia sul posto con una finta McElhinney ed insacca con il rovescio per il vantaggio USA. Al minuto ventinove gli americani sfiorano il raddoppio, Gaudreau vede con la coda dell’occhio l’inserimento di Bonino, lo premia con un perfetto diagonale, il numero tre allora attacca la porta, si sposta il puck sul rovescio, ma McElhinney in spaccata copre il secondo palo e gli dice di no. Al trentunesimo arriva finalmente la risposta della squadra con la foglia d’acero sulla maglia: Barzal è in possesso del disco nell’angolo, vince un paio di battaglie in balaustra e si accentra attaccando il primo palo, Kinkaid para ma non blocca il puck, si accende allora una mischia nello slot, finché dopo qualche secondo di suspance, il numero uno statunitense riesce a sdraiarsi sul disco ed a far fermare il gioco agli arbitri. Passa un minuto ed è ancora il Canada a farsi vedere dove conta: cavalcata sulla destra di McDavid, il giocatore degli Oilers tenta il tiro con il rovescio, para Kinkaid e sul rimbalzo Nugent Hopkins colpisce il disco volante con un colpo alla baseball senza però trovare la porta, il puck esce di poco a lato.

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Trenta secondi dopo però la formazione biancorossa pecca ancora di disciplina, Beauvillier prende due minuti per roughing e USA con la chance per trovare il raddoppio. Il powerplay americano come al solito produce più di qualche occasione, in particolar modo è ancora Kreider ad esser pericoloso ed a sfiorare questa volta la sua seconda rete del match: il venti controlla un disco che rimbalza nello slot, e lo gira velocemente verso la porta avversaria, risponde però bene con il corpo McElhinney. Al minuto numero quarantasette è invece Kane a guidare l’avanzata degli USA, l’attaccante dei Chicago prende il disco in neutra, lo porta in attacco e, nonostante sia assistito a sinistra da Lee, decide di ignorarlo, e di optare per la soluzione personale, allora la tenta, ma il suo è un polsino verso il primo palo, respinto bene da McElhinney. A due minuti dal termine del secondo drittel arriva il pareggio canadese: è Vlasic che con un polsino di prima intenzione batte nel five hole un Kinkaid non esente da colpe: il numero quarantaquattro va a segno chiudendo alla grande una veloce e bella transizione guidata da Horvat e Turris, i quali erano stati bravi a trasformare velocemente l’azione da difensiva in offensiva. I secondi venti minuti di gioco terminano sul punteggio di uno pari.

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La prima occasione dell’ultima frazione è targata Canada: Turris va via al suo diretto marcatore, tenta il tiro da destra, para con la maschera Kinkaid e sul rimbalzo Horvat per poco non trova il gol del vantaggio. L’incontro va avanti senza troppe occasioni ed interruzioni, e arrivati al minuto cinquanta la formazione statunitense torna nuovamente in superiorità numerica: Gaudreau supera con un bel guizzo Ekblad, il quale decide di fermarlo con le cattive commettendo così un tripping ben vistoso. Nel corso del powerplay però il Canada come al solito non rinuncia ad attaccare ed a mettere in difficoltà la nazionale a stelle e strisce, tanto è che a Lee, proprio nel corso di un’azione difensiva, vengono fischiati due minuti per interferenza. I canadesi continuano però la loro più che indisciplinata partita ed anche O’Reilly, nel corso di una battaglia nello slot con un difensore avversario, finisce in panca dei puniti per un fischio dovuto ad una intereferenza. A sei minuti dal termine della partita arriva, proprio durante questa superiorità numerica, il nuovo vantaggio USA: ingaggio vinto in attacco, disco sulla blu per Kane, il tiro del numero ottantotto, la parata di McElhinney e sul rimbalzo il più lesto di tutti è Bonino che si impossessa del disco, se lo sposta sul rovescio e batte l’estremo difensore nemico per il 2 a 1 degli Stati Uniti. Passano due minuti e Kreider ha sulla stecca una nuova occasione per siglare la sua doppietta personale, e per portare avanti di due i suoi compagni: Ekblad controlla malissimo il disco sulla blu d’attacco lasciandolo tra l’altro incostudito, Kreider ci si avventa sopra e si autolancia in un breakaway in solitaria, arriva davanti a McElhinney, ma quest’ultimo gli nega il gol e lascia in partita i suoi.

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A tre minuti dal termine i canadesi vanno ad un passo dal pareggio: tiro di Edmundson sulla blu, parata con lo scudo di Kinkaid e la conclusione sul rimbalzo ad opera di O’Reilly non trova per veramente un soffio il fondo della rete. A due minuti e mezzo dalla fine il Canada tenta il tutto per tutto e toglie McElhinney tra i pali per un giocatore di movimento in più, ma gli USA, purtroppo per loro, conquistano il disco con McAvoy, che lo serve poi a Lee, il quale entra in neutra e con un tiro preciso insacca il puck a porta vuota, facendo 3 a 1 USA. I canadesi però non ci stanno e decidono di togliere ancora il portiere, gli statunitensi finiscono per approfittarne nuovamente, e questa volta è Kreider ad insaccare il disco, in maniera tra l’altro alquanto fortunosa: il puck rimbalza sul suo pattino in zona neutra e si fa tutta la strada fino a superare la linea di porta avversaria, chiudendo i conti sul definitivo 4 a 1 degli Stati Uniti sul Canada.

Gli USA tornano così a casa con una medaglia, quella di bronzo, mentre i canadesi finiscono, con disappunto, fuori dal podio.

 

 

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