Mondiali Top Division: la Svizzera alla caccia del primo oro della sua storia

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dall’inviato Gabriele Morganti

Canada – Svizzera 2-3 (0-1;1-;1-1)

Copenhagen. La seconda semifinale è quella serale tra Svizzera e Canada. Gli elvetici vengono dal capolavoro dei quarti dove hanno fatto fuori abbastanza inaspettamente la Finlandia, dopo aver chiuso al quarto posto del gruppo A la fase a gironi, e sono chiamati quest’oggi ad un’altra impresa, dato che scrociare i bastoni con il Canada non è mai facile. La formazione di coach Peters dal canto suo viene dalla vittoria per 5 a 4 nel grandissimo quarto di finale contro la Russia ed ha, come è ovvio che sia, tutti i favori del pronostico dalla sua parte.

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Parte il primo periodo e la prima occasione del match è dei canadesi: brutto disco perso in difesa da Corvi, a soffiarglierlo è O’Reilly che si gira poi velocemente e conclude pericolosamente verso la porta avversaria, con il disco che però sorvola di poco la traversa difesa da Genoni. Al terzo minuto dell’incontro c’è invece la prima occasione svizzera, la difesa canadese regala il disco nello slot a Haas, il numero novantadue tira, si oppone bene col corpo Kuemper, anche se concede il rimbalzo, il disco resta quindi lì indifeso, sul rimbalzo il più veloce di tutti è Hoffmann che però per via della pressione avversaria non riesce a gettare il disco in rete. Sul finire proprio di questa azione Nurse prende due minuti di penalità per delay of the game e special unit elvetica chiamata sul ghiaccio. Superiorità numerica che non viene però ottimamente gestita dalla formazione biancorossa e si resta dunque in parità. In seguito il Canada torna a riaffacciarsi in avanti, ci prova così Nugent Hupkins con un polsino dall’altezza del cerchio d’ingaggio ad impegnare Genoni, il quale però se la cava più che egregiamente. Un minuto più tardi è ancora il numero novantatre il più pericoloso sul ghiaccio, guadagna un disco nel terzo d’attacco e da posizione defilata prova ad infilare Genoni, l’estremo difensore elvetico è però attento e copre bene il suo palo.

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Truppa di coach Fischer deve cercare di velocizzare l’uscita dal terzo per evitare d’incappare in brutti turnover. A metà del primo drittel la Svizzera è in affanno, il Canada prova ad affondare il colpo, ci prova a più riprese con Pageau, Turris e Jost ma con delle conclusioni che Genoni può però in tutta tranquillità fronteggiare, e così è, la porta svizzera resta quindi inviolata. All’undicesimo minuto arriva un’altra grande occasione per i rossocrociati: Andrighetto dall’angolo gira il disco per Meier che è nello slot tutto solo, il numero ventotto accoglie bene il suggerimento del suo compagno e va in porta, la sua conclusione viene però parata con il corpo da Kuemper. Passa poco più di un minuto e arriva un’altra grande occasione per la formazione di coach Fischer: Scherwey viene lanciato in uno contro zero, ma trovatosi di fronte al goalie avversario si fa ipnotizzare, bravo e preciso ancora Kuemper che dice di nuovo di no all’offensiva avversaria. Si arriva al minuto tredici e questa volta ad esser pericoloso torna ad essere il Canada: McDavid si impossessa del puck dietro porta, conquista lo slot, va al tiro, Genoni para, il disco gli sguscia via, e salva tutto Untersander che ci mette la stecca, e riesce a buttare via il puck, poco prima che questo atraversasse la linea del gol, grande intervento, provvidenziale, del numero sessantacinque. A cinque minuti dal termine della prima sirena c’è un’altra incredibile chance da annoverare per la Svizzera: Josi dalla blu vede tutto solo a lato della porta Niederreiter, finta il tiro e lo serve precisamente, il numero ventidue potrebbe tirare a porta vuota, ma preferisce controllare il disco, lo fa purtroppo male, il puck gli sfugge leggermente e il tiro seguente è sporco e parato da Kuemper, nulla di fatto, si resta sullo zero a zero. A due minuti dal termine torna a farsi vedere il Canada: Barzal vince un duello nell’angolo, raggira la porta di Genoni, e serve nello slot Beauvillier che di prima intenzione conclude verso la porta avversaria, ma risponde attento e presente il numero sessantatre elvetico. Ad un minuto dal termine della prima frazione arriva il meritato vantaggio svizzero: diagonale di Untersander per Scherwey, il numero sessanta guadagna prima a grande velocità  il terzo d’attacco e poi dall’altezza del cerchio d’ingaggio si esibisce in un perfetto polsino che in diagonale batte Kuemper per l’1 a 0 svizzero. I ragazzi di coach Fischer in questo primo tempo hanno attaccato, hanno creato, sono stati pericolosi ed hanno quindi più che meritato questo momentaneo vantaggio di un gol sui canadesi.

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Inizia il secondo periodo e subito Svizzera pericolosa in avanti con Nino Niederreiter in un paio di occasioni: il giocatore di proprietà dei Wild viene prima servito a rimorchio da Corvi, con il suo polsino che finisce di poco fuori; e va poi a dar fastidio sotto porta al goalie avversario sfiorando la rete sul primo palo cercando di sfruttare nel migliore dei modi un rimbalzo concesso da Kuemper. Al minuto ventire è ancora Svizzera, questa volta il  protagonista è Hoffman, il quale ruba un disco in attacco e conclude poi verso la porta con il puck che si infrange però contro il corpo di Kuemper. Passa un minuto ed è ora il Canada ad andare vicino al gol: Horvat serve davanti la gabbia Pageau, il numero undici vede perfettamente stoppato il suo tiro da Genoni. Al minuto ventisette è ancora la formazione con la Foglia d’Acero in avanti: Schenn scambia con McDavid, il disco di ritorno per il numero dieci è un po’ arretrato, Schenn tenta comunque la botta, e Genoni risponde presente. Dopo neanche un minuto siamo già dall’altra parte, Corvi si libera con una magia del difensore avversario e attacca il primo palo, è però attento Kuemper, bravo a sbarrargli la strada. Passa giusto un minuto e il Canada trova il pareggio, ottima uscita dal terzo di difesa, Dubois manda il disco in diagonale per Horvat, il numero cinquantatre entra in attacco e va in porta con un polsino ad incrociare che batte Genoni, per il pari della formazione nord americana. Al ventinovesimo il Canada prende una penalità per tripping, brutta uscita dalla propria porta di Kuemper, il quale si avventa sul disco in maniera goffa e mette in difficoltà la sua retroguardia, di conseguenza Edmundson per rimediare al puck perso commette uno sgambetto. È un’occasione questa quindi che la Svizzera può sfruttare per riportarsi subito in avanti. E così infatti è, gli elvetici giocano un signor powerplay e segnano la loro seconda rete del match: Andrighetto taglia il ghiaccio per Fiala, il numero ventuno da posizione defilata finta il tiro e va nello slot da Hofmann, il quale da vicino schiaffeggia il disco a meta per l’enorme gioia dei tanti tifosi svizzeri presenti alla Royal Arena.

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Un minuto più tardi il Canada si rifà minaccioso in attacco con la ripartenza guidata da McDavid, che taglia con il disco davanti a Schenn, per poi servirlo, il tiro del numero dieci e la grande parata di Genoni. In seguito il portierone del Berna si letteralmente supera: nella successiva azione difatti sbarra in maniera magistrale la strada a Beauvillier, bloccando perfettamente con il guanto il disco sulla conclusione a botta sicura del settantadue, il quale si era esibito in un ottimo one tymer sull’eccellente servizio di Barzal. A due minuti dal termine della seconda frazione di gara, il Canada si fa vedere ancora, questa volta con l’assolo di Horvat, che si fa passare il disco in mezzo alle gambe, liberandosi così del suo diretto marcatore, per poi attaccare il primo palo da posizione defilata, è bravo però Genoni a bloccargli la strada. Passa un minuto e questa volta è Parayko che si esibisce in un paio di finte nell’angolo, per poi servire da dietro porta O’Reilly che conclude a rete, Genoni è aggressivo, esce dai pali, gli stringe lo specchio della porta e tiene il match sul 2 a 1. Di seguito il portierone del Berna resta l’assoluto protagonista sul ghiaccio dato che negli ultimi sgoccioli di periodo va a negare la gioia del gol con due grandi interventi, il primo su Ekblad, il secondo su O’Reilly. Alla seconda pausa il punteggio è dunque di 2 a 1 per la Svizzera che è stata brava ad incassare il colpo del pareggio senza scomporsi ed a tornare poi subito nuovamente in avanti nel risultato.

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Nei primi minuti del terzo drittel il Canada spinge sull’acceleratore e va vicino al gol del pari in un paio di occasioni, ma Genoni si dimostra in partita e dice di no in entrambe le circostanze, prima su Turris e poi su Horvat. Al minuto quarantaquattro Nugent Hopinks prende un’ingenua penalità agganciando in terzo di attacco un giocatore avversario, e powerplay svizzero, che ha già dimostrato di poter far male ai nordamericani, che torna così sul ghiaccio. Ed a far male agli avversari ci torna nuovamente, dato che la special unit elvetica trova proprio in questa occasione il doppio vantaggio: il polsino di Corvi è deviato sotto porta da Haas, che tocca il disco quel tanto che basta per mettere fuori gioco Kuemper, il quale nulla può per evitare la rete rossocrociata. Passa un minuto ed è ancora Svizzera pericolosa: forechecking aggressivo degli elvetici, i canadesi non hanno il tempo di respirare e alla fine Andrighetto riesce a soffiare il disco al difensore canadese, trovandosi poi di conseguenza a tu per tu con il portiere, ma è bravo Kuemper che questa volta ferma tutto. Al minuto quarantanove il Canada prova ad aumentare la pressione offensiva e ci prova con Ekblad che tenta una discesa sulla destra ed attacca poi la porta da posizione defilata, prova la conclusione, e Genoni con due tempi blocca il disco. Si arriva a otto minuti dal termine dell’incontro e la truppa di coach Peters cerca sempre più di rendersi pericolosa, ma Genoni è impressionante e si oppone con grandissima veemenza a tutte le occasioni degli avversari, strappando pioggia di applausi dalle tribune ad ogni suo intervento. A sei minuti dalla fine viene fischiata una penalità agli elvetici, è Rod che va a sedersi in panca dei puniti per slashing e a concedere così un’opportunità gigantesca di riaprire la partita ai canadesi. La squadra con la foglia d’acero sul petto gioca una superiorità numerica di grandissima fattura: il disco che gira veloce, O’Reilly che tenta un paio di girate sotto porta, più di qualche tiro che va alla ricerca del traffico davanti alla gabbia, ma Genoni è sempre lì che imperterrito tiene duro e sopratutto tiene avanti la sua Svizzera. A due minuti e quaranta dal termine il Canada tenta l’assalto finale e sostituisce Kuemper con un giocatore di movimento in più, una scelta questa che si dimostra azzeccata, dato che a due minuti esatti dalla fine, la partita si riapre: McDavid va sulla blu da Parayko, il cinquantacinque si esibisce con un tiro di prima intenzione che buca Genoni e permette al Canada di provare l’assalto finale con qualche speranza di pareggio in più. Nel successivo ingaggio a centro pista i nordamericani tornano con i sei giocatori di movimento sul ghiaccio, ma questa volta la Svizzera tiene duro e nega il pari ai canadesi. Finisce quindi 3 a 2 l’appassionante match tra Svizzera e Canada.

Gli elvetici conquistano un’impensabile finale, e dopo quattro anni avranno la possibilità di tornare a giocarsi l’oro, che per loro non è mai arrivato. Per scrivere la storia dovranno vedersela contro i marziani svedesi.

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