Le partite che ti fanno amare il Lugano

(da hclugano.ch) – Quella vissuta da 6143 spettatori ieri sera alla Resega è stata una serata intensa e che ha regalato emozioni a getto continuo. Una di quelle partite che ti fanno amare e apprezzare uno sport veloce e dinamico come l’hockey. Una di quelle partite che ti riconciliano con il tifo per la tua squadra del cuore. Anche dopo una regular season stentata e tormentata.

Contro uno Zurigo che ha confermato tutto il suo valore, il Lugano ha offerto una prestazione tutta grinta, sacrificio e voglia matta di portare a casa la prima vittoria nella serie. Le emozioni si sono moltiplicate nel terzo tempo. Dapprima la doppietta firmata da Luca Fazzini il cui bastone sembra essere ancora più caldo nei playoff di quanto già lo fosse in precedenza. Poi il provvisorio 4-3 di Rundblad, preludio del terribile forcing finale degli ospiti. Quando Alessio Bertaggia ha fallito il gol della sicurezza a porta vuota, i fantasmi del pareggio e del tempo supplementare sono aleggiati nella mente di tutto il popolo bianconero. Ma Elvis Merzlikins è stato superlativo, strozzando in gola l’esultanza di Thoresen. Quando il nostro portierone ha agguantato il disco nel guantone con un riflesso felino, si è capito che la classe del 22enne lettone e il fato avevano unito le forze e che l’1-1 nella serie era cosa fatta.

Ora il tutto si restringe ad un Best of Five. Gli ZSC Lions sembrano a tratti una macchina perfetta. Ma qualche errore lo commettono pure loro. Il Lugano deve essere consapevole delle proprie armi che sono diverse da quelle degli uomini di Wallsson. Ma soprattutto deve conservare lo spirito guerriero di ieri sera alla Resega. Una pista che in qualche frangente è sembrata una vera arena dell’epoca romana.
Quel mix di fiducia nei propri mezzi, lucidità e umiltà da outsider che può fare male. 

About the Author