La Valpe risponde sulla vicenda Simone Armand Pilon

(da hcvalpellice.it) – L ultimo comunicato dell HCVFILATOIO2440 è una cava di capziose osservazioni. Come segno di distensione partiamo dai punti condivisibili: Simone Armand Pilon è un luminoso prodotto del vivaio dell’HC Valpellice. Ora veniamo a quelli non condivisibili.

La formazione sportiva di Simone Armand Pilon.

La presidenza Gatti risale al 2001-2005, cioè dal periodo in cui Simone aveva 5-9 anni. Ora senza voler entrare nel merito di eventuali valutazioni di quella presidenza (non ci interessano), è difficile che si possa considerare quel periodo come fondamentale e definitivo per la formazione dell atleta in questione o di qualunque altro si voglia parlare. A meno che non si tratti del Mozart dell hockey!
Collocandosi la presidenza Cogno dal 2010 ad oggi, risulta ancor più difficile affermare che nessun progresso tecnico di Simone si possa ascrivere a questo periodo.
Le osservazioni dell HCVFILATOIO2440 suggeriscono esplicitamente che la formazione sportiva di Simone sia esclusivo merito, in varia misura, delle presidenze Gatti, Barbero e Ferrando.
Anche qui i numeri ci confortano nel considerare questa tesi non veritiera e anche qui non ci interessa entrare nel merito di una valutazione di quelle presidenze.
È infatti sufficiente soffermarsi sul fatto che Simone aveva 13-14 anni quando si è imbattuto nella famigerata presidenza Cogno e che quindi, per avvalorare la tesi HCVFILATOIO2440, si è costretti a pensare che il nostro, a quell età, avesse già imparato tutto quel che sa oggi.
In fondo è risaputo che a 13-14 anni un uomo è fatto e finito, figuriamo solo dal punto di vista sportivo. Andiamo! Forse può valere per qualcuno l’idea che lo sviluppo di una persona si fermi a 13-14 anni, di sicuro non è questo il caso!
È altresì impossibile credere che da quell età in poi il buon Simone sia rimasto imperturbato da quanto è avvenuto nella Valpe targata Cogno.
Simone avrebbe dovuto essere completamente indifferente e immutabile di fronte alle esperienze scaturite dalla condivisione (o visione) di allenamenti con portieri come Regan, Parise, Frazee e Valiquette oppure con il coach Tom Barrasso, nonostante quest ultimo sia stato di gran lunga il più grande portiere mai affacciatosi nel panorama hockeistico italiano.
Tutto ciò sarebbe perfino offensivo nei confronti di Simone che passerebbe per un elemento di bassissimo spessore! E non è così!
A questo si aggiunga che tutti i giovani atleti sotto i vent anni in forza alla Valpe (almeno fino allo scorso anno) sono nella stessa condizione.
Alla luce di queste considerazioni ci sentiamo di poter concludere su questi argomenti dicendo che questa analisi dell HCVFILATOIO2440 è frutto di incompetenza o di malafede, e, nella povertà di scelta, propenderemmo volentieri per quella che non prevede colpe: l’incompetenza appunto.

La gestione delle giovanili.

Le giovanili della Valpe nella gestione Cogno sono state capaci di fare quel che non era mai stato fatto prima: vincere un titolo nazionale!
L U14 nel 2013/14 riuscì in questa impresa!
Fu fortuna? Che lo si dica ai diretti interessati.
Le chiacchiere vanno, quel che resta è l impresa.
Il fatto che si aggiunge è che lo staff tecnico dello scorso anno, che ora ha abbandonato la Valpe per offrire i suoi servigi all HCVFILATOIO2440, non è riuscito né a far evolvere né a mantenere su questo livello i protagonisti di quell impresa.
Quest anno i risultati sportivi sono stati in netta discesa rispetto agli anni precedenti.
Gli ex campioni di Italia della U14 che si erano confermati arrivando alle semifinali una volta “promossi dall età” in U16, sotto la nuova gestione della Giovanili Bulldogs nell anno 2016/17 hanno perso il loro smalto.
La U19 quest anno era accompagnata da consistenti aspettative, netta era la sensazione che avrebbe recitato un ruolo da protagonista. Purtroppo non è andata così. La squadra regina delle giovanili è uscita in fretta dal giro dei playoff, già a 4 o 5 partite dalla fine della regular season è stata relegata nel girone di consolazione.
Il pacchetto di dirigenti preposti alla gestione della U19, innamoratissimi della Valpe a chiacchiere ma di loro stessi ai fatti, nonostante l impegno fosse ormai divenuto di minore importanza, ha negato l apporto dei giocatori della U19 richiesti dall’HC Valpellice per rinforzare la senior impegnata in serie C nel mantenimento di una posizione che le stava garantendo l’approdo alle semifinali.
Anche a causa di questo rifiuto la squadra senior non raggiunse le semifinali per un solo punto.
Come se non bastasse non è arrivato nemmeno il risultato sportivo minore della U19 che, ripescata per squalifica del Real, ha perso entrambe le gare di spareggio con Gherdeina (la seconda fuori casa pur essendo in vantaggio di 3 gol).
La stagione 2016/17 non sarà certo ricordata a lungo, gli unici acuti sono giunti dai più piccoli che le gestioni pre-Cogno non le hanno viste nemmeno da lontano, a meno che non conti esporre le ecografie al terzo mese agli allenamenti sul ghiaccio.

Questo quanto raccolto da coloro che si autoinvestono del titolo di depositari della tranquillità del futuro dell hockey valligiano. Queste le fondamenta robuste contrapposte a quelle giudicate inesistenti nell HC Valpellice.

La Valpe esiste da più di 80, praticamente è sempre esistita, ed ha avuto nella sua storia momenti alti e bassi, ma ha sempre continuato la sua attività entro i limiti della sua contingente situazione. Questo è stato reso possibile da tutti coloro che, bello o cattivo tempo, sono rimasti nella Valpe a lavorare, non certo da quelli che hanno abbandonato la nave al suo destino.
Le persone che inneggiano ai più cristallini valori sportivi sotto un vessillo inventato e con un nome di fantasia, sono le stesse che facevano parte della Valpe che tanto denigrano e con tanta forza cercano di annientare. In barba a tutti i veri tifosi della Valpe, presenti e passati.
La storia della Valpe è piena di personaggi che si sono “sbattuti” per la Valpe ed hanno lottato con lei e per lei. Nessuno di questi personaggi, più o meno celebri, si è mai distinto per aver contribuito a danneggiare premeditatamente la Valpe, anzi, lavorando dal di dentro, hanno contribuito a scriverne la storia ed hanno ottenuto il giusto riconoscimento personale passando dalla via faticosa del lavoro e non da quella breve del tradimento.
Il nuovo corso, la speranza della Valpellice, i garanti dei sonni tranquilli di chiunque in valle adori l hockey sono quelli che fino a pochi anni fa si spellavano le mani in tribuna in occasione di coppe e finali scudetto, si affollavano attorno al presidente Cogno per congratularsi.
Ora, dopo essersi sbeffeggiati a vicenda (vedasi ex componenti HC Valpellice che prima denigravano ed ora sono svenevoli nei confronti di Sainato o l epurazuone di Kavcic da parte degli stessi che ora lo portano in trionfo prima che trionfi) sono lì a demolire la Valpe pur di raggiungere quella gloria personale che non sono riusciti a raggiungere all interno della Valpe stessa!
Non importa se per farlo devono fare a pezzi la Valpe.
Non importa a loro e nemmeno al loro seguito.
Importa di sicuro a chi alla Valpe ha legato a doppio filo il proprio cuore. Ma sul serio.

Veniamo alla tanto decantata gestione Barbero che veleggiava giuliva con i pingui sovvenzionamenti regionali a fondo perduto (buoni tutti così). Gestione che, tra l altro, si premurò di allontanare come persona presuntuosa ed incapace Sainato. La cattiva memoria è ammissibile, la memoria tagliuzzata ad arte da lame affilate già un po meno.
Quella è la stessa gestione che esauriti i rifornimenti gratuiti della regione, ha salutato tutti e lasciato alla subentrante 132000 euro (centotrentaduemila!) di debiti per ore di ghiaccio non pagate, relative anche alle giovanili dei tanto declamati BOCIA MPESTÁ con cui ci riempie la bocca di questi tempi perché fa figo e non impegna.
Per non parlare degli sponsor falliti che non mantennero gli impegni presi con Barbero e che gravarono sulla gestione di una stagione ampiamente iniziata (quella della prima storica semifinale biancorossa) basata sulla disponibilità di quelle cifre che di fatto si volatilizzarono.
Un eredità funesta che ammonta ad oltre 300000 (trecentomila!) euro di ammanchi!
Chi non capisce il significato di 300000 euro alzi la mano.
Chi non capisce il significato di 300000 euro di ammanchi ereditati alzi la mano.
Chi non capisce che 300000 euro di ammanchi sono un blocco di granito che non è possibile far “svanire” per magia tenga pure le mani a posto e le usi per chiamarsi un medico oppure semplicemente la smetta di fare l ipocrita e cambi registro.

È stato colto ogni pretesto per cercare di danneggiare il direttivo tuttora in carica.
Chiunque si è ritenuto in diritto di attaccare in qualunque modo, anche sul piano personale, la società intera dell’HC Valpellice anche se fino a ieri ne faceva parte integrante, ed ora anche in questo modo maldestro e puerile che potrebbe tranquillamente lasciare il posto a quel silenzioso lavoro a cui accenna l’HCVFILATOIO2440 in fin dello sproloquio.
La società dell’HC Valpellice però è dura. Sarà mitologia moderna, sarà leggenda, fate voi, ma anche solo sapere di far parte di una società così ti trasmette tenacia e voglia di combattere e resistere.
L’HC Valpellice è ancora in piedi, ne ha prese a sufficienza di pesci in faccia e si sente di ripagare con identica moneta sonante.

About the Author