KHL, Eastern conference preview: Metallurg e Kazan i top team, da seguire Traktor e Admiral

KHL

di Lorenzo De Vidovich

Si scaldano i motori della KHL, che oggi inaugura la sua decima stagione con la classica opening night fra SKA e CSKA, due corazzate del torneo. Dopo la preview della western conference l’attenzione si sposta verso est, dove molte squadre ambiscono a confermare o migliorare i successi della scorsa stagione. A comandare la virtuale classifica delle pretendenti alla finale di conference, c’è la migliore squadra della eastern division degli ultimi anni, il Metallurg Magnitogorsk, seguito da Bars Kazan, Avangard Omsk e Salavat Yulaev Ufa. La possibile sorpresa è il Traktor, che si è rafforzato, ma attenzione anche all’Admiral. Qualche incognita su Sibir e Avtomobilist, i cinesi del Kunlun ripartono per la loro seconda stagione dopo il discreto esordio.

Metallurg Magnitogorsk: obiettivo finale
I Magnitka cercheranno di nuovo di conquistare la Gagarin Cup, come già accaduto in due occasioni. L’anno scorso lo SKA si è rivelato troppo forte, e da Ovest le squadre insidiose non sono poche, ma Mozyakin e soci sanno di essere una delle squadre più temibili dell’intero torneo. Per compensare l’addio di Antipin (passato ai Sabres in NHL), in difesa l’innesto chiave è l’esperienza di Denis Denisov, dal CSKA, assieme alla scommessa Nicholas Schaus, difensore aggressivo con un passato a Innsbruck. La possibile conferma di Chris Lee sarebbe il valore aggiunto. In attacco le novità sono Matt Ellison, da Minsk, e Anton Shenfeld, ala prelevata dal Lada Togliatti. Wolski non confermato, passa al Kunlun. Confermati il ceco Filippi e l’ala finladese Oskala. Koschechkin a difesa della gabbia per la quinta stagione. Si gioca per vincere.

AK Bars Kazan
Finalista di conference lo scorso anno, il Kazan cerca di ripetere una delle sue migliori stagioni, e da un precampionato con 3 vittorie e due sconfitte. La squadra ha acquisito le prestazioni di sette giocatori svincolati dal forfait del Novokuznetsk, ma potrà contare anche sullo svedese Anton Lander, che dopo sei anni a Edmonton tenta la strada russa, con Ziyat Paigin che fa il percorso inverso (giocherà in AHL). Dai Canadiens è arrivato il difensore trentottenne Andrei Markov mentre Stanislav Galimov passa a difendere i pali del Torpedo, confermato Garipov come starter. Si può ancora puntare in alto, ma servirà sfoggiare le migliori prestazioni come l’anno scorso.

Nuovi coach per Avangard e Salavat Ufa
Omsk riparte con una squadra rimaneggiata, con meno nomi altisonanti, ed un nuovo coach, il bielorusso Skabelka, arrivato dal Sibir. Sobotka, Zubov e Burdasor le cessioni più illustri, mentre gli arrivi principali provengono dalla Svezia (Everberg e Sündstrom), giovani scommesse come Zhukenov, e navigati in KHL come Stas e Petterson. Salavat Yulaev Ufa riparte da Erkka Westerlund sul pancone, ex coach della Finlandia, per sei anni al Jokerit. Il progetto è ambizioso, tante cessioni, a partire dal goalie Svedberg, volato negli States, ma anche tanti arrivi: il danese Philip Larsen da Vancouver, Joonas Kemppainen da Sibir, l’ala Dominik Kubalik da Plzen, e soprattutto il nuovo goalie, Ben Scrivens, in cerca di riscatto dopo un anno a Minsk. Per Ufa la finale di conference appare più alla portata rispetto all’Avangard, ma le due squadre sono comunque fra le più temibili ad Est.

Sorpesa Traktor? Astana e Admiral possono sorprendere
C’è anche chi si è rinforzato per migliorare l’accesso ai playoff. Il Traktor Chelyabinsk acquisisce punti importanti con Brulè, Videll e Polygalov. In porta Pavel Francouz è una garanzia e in attacco il canadese Paul Szczechura cercherà di migliorare il suo scoring. L’intenzione è di puntare più in alto dei quarti di finale. Chi potrebbe anche confermarsi nella griglia per i playoff, sono i kazaki del Barys Astana, che si presentano con una formazione rimaneggiata, molte cessioni illustri come Dustin Boyd, che passa alla Dynamo Mosca dopo sei stagioni ad Astana che gli hanno permesso l’accesso alla nazionale kazaka. La scommessa in difesa si chiama Darren Dietz, 13 presenze in NHL due anni fa. Per i playoff ci sarà da lottare, ma se alcune squadre ripeteranno i flop dell’anno scorso (Sibir su tutte), per l’Astana potrebbero esserci molte possibilità. Chi invece è un altro team interessante che può di nuovo fare bene, seppur a metà classifica, è l’Admiral Vladivostok, incoraggiato da un buon precampionato. Le new entry sono tutte locali e giovani, la squadra è quasi la stessa della scorsa stagione, capace di agguantare i playoff al fotofinish.

Neftekhimik e Avtomobilist provano l’assalto ai playoff, Sibir incognita
A Nizhnekams Possono crescere e sperare in un campionato migliore per il Neftekhimik, squadra giovane ma apparsa competitiva dopo le prime uscite estive. Molte le novità: Chad Rau dal Kunlun Red Star, i portieri Makarov e Yezhov raccolgono l’eredità di Kolppanen, passato al Rögle in SHL. Il ceco Robin Hanzl è alla prima esperienza in KHL, mentre Dan Sexton è chiamato ad incrementare il suo scoring. Più ombre che luci nel precampionato del Sibir, che ha acquisito le prestazioni dell’ex Lugano Patrik Zackrisson, ma in porta ha perso Taylor e riparte quindi con Salak, 15 presenze lo scorso anno. Due stagioni fa la squadra fece un campionato egregio, non ripetendosi però l’anno scorso. Legittimo inserire la squadra fra le incognite della eastern conference, pur con una possibilità di accesso ai playoff. Anche l’Avtomobilist Yekaterinburg dovrà trovare la sua dimensione nella speranza di poter agganciare il treno per i playoff. In porta torna Jakub Kovar dopo una stagione al Severstal, l’acquisito più illustre è Dwight King da Los Angeles, assieme a Francis Parè dalla Svizzera e Taylor Back, dai NY Rangers. Moltissimi i volti nuovi, per una squadra che può sorprendere, sfidanti permettendo.

Kunlun Red Star, Amur, e le altre
Alla sua seconda stagione, la compagine cinese del Kunlun Red Star tenterà di ripetere la grande conquista dei playoff arrivata alla sua prima volta in KHL. Il Kunlun era una buona squadra lo scorso anno, e quest’anno la rosa è cambiata praticamente tutta. Un enorme parco stranieri, con soli nove giocatori russi e i soli Zach Yuen in difesa e Rudi Ying in attacco a rappresentare la cina. Con la giusta amalgama, si possono ancora puntare i playoff, sperando che il pubblico possa aumentare. Amur Kharbarovsk, Lada Togliatti, Ugra Khanty-Mansiysk sembrano le tre squadre con una marcia in meno rispetto alle altre. Per Amur molte novità e il desiderio di poter perlomeno lottare per i playoff. Per Ugra, il miglior acquisto è il nuovo allenatore, Igor Zakharin, capace di portare il Salavat in finale di conference due anni fa. Le novità straniere sono l’ala Veli-Matti Savinainen, campione finlandese col Tappara Tampere, e lo statunitense Jeremy Morin, ventiseienne navigato in NHL. Per la squadra che rappresenta la più piccola città del torneo, i playoff ora come ora non sembrano alla portata. Stesso discorso per il Lada Togliatti, da diversi anni sul fondo della classifica, che accoglie le novità Genoway (dal Jokerit), Carter Ashton, e l’esperto Jiri Novotny, reduce da due anni in sordina, tormentato da infortuni. Per coach Artis Abols ci sarà da lavorare anche quest’anno.

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