KHL, eastern conference: Kazan instancabile mentre l’Avangard si conferma un top team

di Gabriele Morganti

Ad est al comando c’è il Kazan che ingrana sempre di più, partita dopo partita; a seguire ci sono Avangard ed Avtomobilist con nel mentre il Salavat che mette in mostra tutti i suoi problemi difensivi e il Metallurg che torna in zona playoff.

A Kazan è finita la fase di rodaggio

Il Bars alla vigilia del campionato partiva ovviamente con i favori del pronostico: molti giocatori di qualità, soprattutto in attacco, una rosa cambiata di poco, fatta eccezione per alcune new entry di un certo spessore, e quello che forse era l’unico zoccolo debole della squadra era rappresentato dalla difesa, molto giovane, nonché dalla porta, difesa da Garipov. Nonostante comunque il ventiseienne portiere russo non abbia sempre dato sicurezza sin qui alla retroguardia di coach Bilyaletdinov, i giovani terzini del Kazan, Sidorov, Yarullin e Musin, in quest’inizio di campionato sono riusciti a crescere in fretta, dovendo inoltre ricoprire ruoli importanti data l’assenza prolungata causa infortunio di Ohtamaa e di Zakarchuk, quest’ultimo rientrato e poi squalificato otto giornate per una brutta carica, crescita dei tre sopracitati dettata sicuramente anche dall’enorme esperienza che un certo veterano dalla gran carriera in NHL, di nome Andrei Markov, ha potuto portare in squadra. Il Kazan dunque è sempre più in sviluppo ed ha visto in queste partite, oltre che il lavorone del ceco Sekac, finalmente un Vladimir Tkachyov salire in cattedra a guidare l’attacco rossoverde: doppietta per lui nell’ultima partita vinta dal suo Bars per 3 a 2 sul Sibir; in gol nel penultimo match vinto per 2 a 1 sul Magnitka, in un incontro particolarmente fisico e tirato decisosi poi con il game winner firmato Andrei Popov; ed in rete anche nel successo di 3 a 1 maturato ai danni del Lada. Il Bars in questi ultimi incontri è caduto una sola volta, sotto i colpi del Traktor a Chelyabinsk, Tkachyov aveva siglato una marcatura anche qui, ma le segnature di Gynge, Szczechura e Rybakov hanno donato il successo per 3 a 2 all’OT al Traktor.

L’Avangard è un vero e proprio osso duro

La compagine di Omsk dimostra una qualità sotto porta impressionante ed una difesa che ha pochi eguali, con i due portieri a protezione della gabbia: Furch e Shinin, fin qui perfetti entrambi. Per i siberiani sono arrivate tre vittorie nelle ultime tre partite giocate: 4 a 1 ai danni della Dinamo Minsk con Martynov, Berezin, Kugryshev e Petersson in gol; 3 a 2 a sfavore della Loko con Martynov ancora protagonista autore di un gol e di un assist; e l’incredibile 6 a 0 in casa del Sochi con doppietta per Galimov e prima rete stagionale per Stas. Precedentemente però l’Avangard veniva da due sconfitte consecutive rimediate contro: SKA, la prima, in un incontro giocato bene in cui di certo i rossoneri avrebbero meritato qualcosa in più; e Dynamo Mosca, la seconda, subita per 1 a 0. L’Omsk ha veramente tutte le carte in regola per rimanere nelle posizioni di testa: il rientro dall’infortunio di Ahnelov in difesa darà sicuramente ancora più sicurezza ad un reparto di già fortissimo; mentre Sundstrom, uno degli acquisti cardine dell’estate, è ancora fermo ai box.

A Yekaterinburg pesa l’infortunio subito da Golyshev

Il giocatore di certo più rappresentativo della squadra: Anatoly Golyshev, è restato fuori rosa in questi due ultimi incontri, causa infortunio di cui non si conosce però l’entità. La compagine di Yekaterinburg non ha avuto comunque troppe difficoltà a vincere anche senza la presenza del numero quindici sul ghiaccio: nell’ultimo match giocato difatti gli “Automobilisti” si sono imposti per 4 a 2 sull’Admiral, con Vasilevski e Krikunov a segnare i gol decisivi, e sono così tornati subito in carreggiata dopo la precedente sconfitta di 2 a 1 rimediata in favore del Kunlun. Ancor prima però per i rossoneri erano arrivate vittorie importantissime: 4 a 0 ai danni del Salavat, shutout per Kovar, e gol per Vasilevski, Kucheryavenko, Chesalin e Beck; e 4 a 3 ai rigori contro il Neftekhimik, con la trasformazione vincente di Krikunov. Per quanto riguarda invece il fronte mercato: lo Yekaterinburg ha perso qualche giorno fa lo sloveno Rok Ticar accasatosi a Nizhny Novgorod.

A Nizhnekamsk sfuma l’arrivo di Jagr, tornato in NHL a vestire questa volta la maglia dei Flames

Il Neftekhimik che nel frattempo si era liberato di Zherdev, finito a Riga, sperava ovviamente nell’arrivo in rosa della superstar ceca Jaromir Jagr, ma così non è stato ed ora, dopo tre sconfitte rimediate di fila, a Nizhnekamsk dovranno lestamente tornare sulla giusta carreggiata. Le giocate di Sexton e Hanzl sono infatti servite a ben poco nel corso delle ultime partite: 4 a 3 in favore dell’Avto; la caduta di 3 a 2 ai rigori sotto i colpi di un Metallurg rinato; e l’ultima, la sconfitta più pesante delle tre, quella di 3 a 0 per il Barys. Il Neftekhimik se vuole puntare in alto ha sicuramente bisogno di segnare più gol: i giocatori dalle buone mani ci sono, a mancare è il goleador di turno con, in questo inizio di campionato, Chad Rau che è il giocatore con più gol all’attivo, sette; mentre ci si aspetta qualche cosina in più da giocatori quali Galimov e  Poryadin che mostrano un enorme potenziale ma che si fanno troppe poche volte vedere dove effettivamente conta.

Il Barys Dawes dipendente

L’impressione ovvia che si ha guardando questo Barys sul ghiaccio è che senza i gol di Dawes le vittorie stentino ad arrivare, ma non è del tutto vero, o meglio, in quest’ultimo periodo abbiamo assistito ad un Astana meno zoccolo canadese dipendente: diciassette gol in sedici presenze sono tanti, tantissimi, ma negli ultimi successi targati Astana, la mano del numero nove si è vista poco. Ci ha pensato quindi il giovane dal grande futuro Nikita Mikhailis con la sua doppietta a guidare al successo di 6 a 1 il Barys sulla Loko; e ci ha pensato invece Pushkaryov, doppietta anche per lui, nella vittoria per 4 a 1 ai danni del Minsk. Mentre nell’ultimo incontro giocato vinto per 3 a 0 dal Barys sul Neftekhimik, Dawes è tornato a far coppia in maniera devastante con Linden Vey, doppietta per il numero nove e due assist ed un gol per il numero diciannove. Zoccolo canadese comunque meno presente anche per via dell’assenza nelle ultime uscite del forte difensore Darren Dietz, alle prese con un infortunio.

Salavat: crisi d’identità

La squadra allenata da coach Westerlund dovrebbe semplicemente stazionare in quelle che sono le posizioni di testa, ma non riesce purtroppo a dar continuità a quello che è il suo gioco frizzante e dinamico e molte volte si lascia andare a cali di concentrazione imperdonabili, sopratutto in quei match contro squadre di media bassa classifica che la dovrebbero vedere vittoriosa senza troppe difficoltà: da qui la sconfitta per 3 a 2 in favore del Traktor con i gol di Shipin, Sharov e Yakutsenya a ribaltare l’incontro, dopo che l’Ufa era stato avanti due reti a zero nel corso del match; e quella casalinga per 2 a 1 ai rigori contro lo Yugra. Il Salavat ha perso poi punti vincendo solamente all’OT per 3 a 2 contro il Lada a Togliatti, con il gol vittoria di Fyodorov; mentre precedentemente era stato battuto 4 a 0 in quel di Yekaterinburg. Una difesa ballerina ed un attacco sprecone, che nonostante tutto risulta essere il migliore dell’est, sono per ora il marchio di fabbrica di un Ufa che senza dubbio, rosa alla mano, può e deve fare di più, ma che sin qui invece si affida solamente alle giocate del singolo di turno: con Omark, Larsen e Fyodorov a scambiarsi gli incarichi.

Torna a sorridere il Kunlun

Dopo tre sconfitte filate la compagine di Pechino torna a far punti grazie alle ultime due vittorie ottenute contro Dinamo Riga, 2 a 1 con il game winner di Daloga; e Avto sempre 2 a 1 con questa volta la rete vittoria firmata Yip. Il Red Star è una squadra solida che raramente si lascia andare a giocate di fino e che bada molto al sodo. L’unico fantasista della squadra è con ogni probabilità il canadese Gilbert Brulè, che sicuramente a Chelyabinsk stanno rimpiangendo, mentre Wolski è il top scorer con tredici punti (3+10) in dodici presenze. L’acquisto più mirato è invece il naturalizzato cinese Cory Kane, lo scorso anno in Extraliga con l’Ocelari, che sta giocando veramente un ottimo hockey; con invece Hellberg tra i pali, una vera e propria sicurezza.

Il Magnitka fa il suo ritorno tra le prime otto

Tre successi nelle ultime cinque partite hanno donato una vitale boccata di ossigeno ai gialloblu. Con Mozyakin calato leggermente, ci han pensato Kovar, Ellison e Filippi a guidare agli ultimi trionfi contro Lada, Neftekhimik e Sochi, il Magnitka; mentre nel frattempo Samsonov, autore di grande prestazioni, sembra aver preso il posto a Kosheckin tra i pali; con invece l’arrivo in corsa dal CSKA del difensore Pivtsakin che si sta rivelando come una grande mossa.

A Chelyabinsk il Traktor rinasce

Dopo un settembre super negativo la formazione capitanata in attacco da Szczechura, ed alle riprese con moltissimi infortuni, è finalmente tornata a festeggiare: 3 a 2 contro il Kazan; 3 a 2 sul Salavat; e 2 a 1 sul Barys. Con Videll, autore comunque di un inizio di campionato decisamente negativo, fuori dai giochi, insieme a Yuri Petrov e Chernikov, a guidare l’attacco in queste ultime uscite ci hanno pensato, oltre che i soliti noti Szczechura e Yakutsenya, l’ex Neftekhimik Polygalov ed il nuovo arrivo Gynge, per lo svedese in particolare sono arrivate prestazioni più che convincenti in queste prime apparizioni con la maglia della formazione di Chelyabinsk.

Lo Yugra dà segni di vita

Il cambio in panchina con Zakarkhin, fatto fuori causa risultati ben al di sotto delle aspettative, sostituito da Yemelin ex assistant coach ad Ufa, ha decisamente dato un po’ di verve ad una compagine che appariva smorta fino a poco fa. Savinainen e Varfolomoyev, così come le ottime prestazioni messe in pista dal goalie Proskuryakov, hanno permesso alla formazione di Khanty Mansisk di vincere le ultime due uscite, le prime due con il nuovo allenatore, contro Sochi e Salavat.

 

 

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