Il resto della classe degli NHL Entry Draft

Chiudiamo la nostra preview sul prossimo Entry Draft del 2016 che in anteprima HockeyWords vi ha offerto, partendo dalle papabili prime scelte Auston Matthews e Patrik Laine agli outsiders di lusso Jesse Puljujärvi e Pierre-Luc Dubois per dare a tutto tondo un resume sulle stelline del domani.

Non chiamateli figli d’arte!
tkachukCognomi pesantissimi da portare sulle spalle per Matthew Tkachuk ed Alexander Nylander, figli rispettivamente degli immensi Keith e Michael che anni addietro hanno infiammato le platee dei palafrigoriferi americani e non solo; entrambe ali, entrambi 18enni hanno all’attivo entrambi delle ottime stagioni a livello juniores, iniziando dallo yankee Matthew, 185 cm per 88kg di pura energia con un’ottimo istinto e senso della posizione non indifferente, ha chiuso una stagione d’oro in quel di London, a portare a casa la Ontario Hockey League portando in dote ai Knights la bellezza di 107 punti in stagione regolare per poi esplodere in post season con 20 reti ed altrettanti assist in 18(!) uscite per chiudere con 5+3 nella corsa all’iconica Memorial Cup (riservata ai vincitori di tutte le tre leghe hockeystiche canadesi). Con la casacca degli Stati Uniti, ha all’attivo due mondiali di categoria (U17 ed U18) col bronzo nell’Under20 quest’anno.
Dal fisico similare al sopracitato Tkachuk (184cm per 81kg) da un talento ancora tutto da svezzare, Alexander Nylander, fratello del William già nell’orbita della Nhl in quel di Toronto, è letteralmente esploso in questa stagione, dopo aver iniziato la trafila da juniores in Svezia (Sodertalje ed AIK) per scendere in Ontario a giocare @ Mississauga nell’elitaria OHL, chiudendo la primissima stagione oltreoceano col titolo di miglior rookie delle leghe canadesi (CHL) sopracitate con 34 reti e 53 assist in sole 63 partite tra stagioni regolari e di post-season.
Figli cresciuti (bene) calzando guantoni e pattini dei bravi papà anche per Max Jones, Kieffer Bellows e Ty Amonte, un passo indietro ai sopracitati nomi, ma a ritagliarsi ugualmente una menzione particolare.

Difensori e portieri in secondo piano.
Ali e centri (indubbiamente) faranno la fortuna di questa classe 2016 di chiamate, ma al contempo stesso vi segnaliamo dei buonissimi talenti sia tra i D-liner sia tra i portieri, storicamente la categoria più bistrattata degli Entry Draft: i primi nomi da segnare sono il finlandese Olli Juolevi ed il russo Mikhail Sergachyov, entrambi già svezzati alle latitudini nordamericane quest’anno, col possente finnico Juolevi (188cm per 83kg) a ritagliarsi la prima linea col team dell’anno dei London Knights a far la voce grossa in Canada, mentre il russo Sergachyov (189cm per 100kg) a ben impressionato tra i rink più piccoli canadesi grazie ad una presenza fisica non indifferente. Da tenere comunque sia sotto osservazione i vari Dante Fabbro, Jakob Chychrun e Jake Bean canadesi, mentre l’infinita classe yankee quest’anno serve direttamente dalla Boston University lo straordinario Charlie McAvoy.

Abbastanza avara invece quest’annata tra i pali, ad iniziare dagli estremi russi Mikhail Berdin e Sergei Bolshakov già nel giro della KHL al pari di Filip Gustavsson e Nillo Halonen a farsi le ossa nelle juniores scandinave; nomi di secondo piano anche in nordamerica con Tyler Parsons e Carter Hart tra i più accreditati ad esser chiamati tra i primi goaltender mentre saranno da tenere d’occhio in prospettiva futura i vari Amundrun, Edmonds e Kyle Dumba, fratello del Mathew Nhler, con Stephen Dhillon e Ryan Edquist tra gli yankee più interessanti.

Interessanti sorprese
Non dovrebbero passare inosservati già al primo giro di chiamate (basso) dei draft i vari avanti a stelle e strisce dal futuro roseo Logan Brown, Clayton Keller ed Alex DeBrincat, al pari dei cugini canadesi Michael McLeod, Brayden Burke e Brett Howden senza dimenticare i russi Abramov e Rubtsov, a chiudere una starting 30 di tutto rispetto con gli svedesini Asplund e Dahlen.

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