IIHF: presentata la Classe 2019 della Hockey Hall of Fame

di Miki Faella

Il consiglio direttivo della IIHF ha annunciato  la Classe 2019 della propria Hockey Hall of Fame: celebreranno sul ghiaccio di casa in occasione dei Mondiali in quel di Bratislava e Kosice nel Maggio a venire, le icone slovacche Ziggy Palffy e Miroslav Satan, lo svedese Jorgen Jonsson, lo yankee Mike Modano e la fuoriclasse canadese Hayley Wickenheiser.
HHoF anche per il campionissimo kazako Boris Alexandrov (postumo), mentre i premi di categoria annuali vengono assegnati al bulgaro Konstantin Mihaylov (Richard “Bibi” Torriani Award) e postumo il Paul Loicq è per l’americano Jim Johannson.

Ziggy & Miro
Apriamo dai due fuoriclasse slovacchi, a conquistare sia le platee europee sia il palcoscenico d’élite della National Hockey League che (ovviamente ai Mondiali); estro e classe da vero sniper per Palffy, classe ‘72 di Skalica che oltreoceano ha giocato quasi 700 partite ufficiali condite da 329 con i NY Isles, LA e Pittsburgh senza arrivare a sfiorare la Stanley Cup, mentre nel vecchio continente ha fatto sempre la spola tra i campionati di casa ceco e slovacco, chiudendo nel suo Skalica la carriera on ice. Ha rappresentato la Slovacchia a 5 edizioni dei Mondiali (oro nel 2002,poi bronzo l’anno successivo ) e ben 3 Olimpiadi (top scorer nel 94). Miro Satan (1974) invece è riuscito sul finale di carriera a portare a casa la Stanley nel 2009 con Pittsburgh, dopo aver giocato con Edmonton, Buffalo, Isles e Boston 1050 partite ufficiali con 735 punti all’attivo. In Slovacchia ha sempre giocato col Trencin e Slovan, chiudendo la carriera a Bratislava appena sbarcata da due annetti in KHL; ha onorato la nazionale ai mondiali in 12(!) edizioni con oro sempre nel 2002, due argenti (2000-2012) e bronzo nel 2003, con due mondiali B e C con la neo-entrata Slovacchia nella IIHF, unito a 4 Olimpiadi e due World Cup di Hockey, per una carriera senza eguali in patria.

Svezia è casa!
Jorgen Jonsson, sempre classe 1972, è campionissimo tutto di casa Svezia che, dopo un inizio di carriera tra Rogle e Farjestads, rinuncia alla carriera in NHL dopo solo un annetto (diviso tra Isles ed Anaheim) per la gioia della famiglia; indossa i panni del suo Farjestads per ben 13 stagioni, raccogliendo poi con la nazionale delle tre corone i suoi titoli più importanti che comprendono 2 Ori Olimpici (1994/2002), 2 Ori Mondiali (più 3 argenti e 4 bronzi!) col quasi 300 presenze in nazionale.

Mike and Hayley
Mike Modano è uno dei giocatori americani più forti di sempre; ha speso la sua straordinaria carriera in NHL con Minnesota, Dallas (Stanley nel 1999) per chiudere a Detroit, con record su record conquistati sul ghiaccio; ovviamente è stata avara la sua presenza in nazionale, contando solo 3 mondiali ed olimpiadi (argento nel 2002) ed oro/argento in WC.
Hayley Wickenheiser è la Wayne Gretzky dell’hockey femminile, ambasciatrice dello sport canadese nel mondo ed è riconosciuta all’unisono come la giocatrice più forte di tutti i tempi. Il suo regale curriculum recita nell’ordine: 4 Ori Olimpici, un argento a cinque cerchi, ben 7 Mondiali vinti e 5 argenti iridati. Ha abbattuto innumerevoli barriere, giocando anche una trenina di partite nelle serie minori svedesi/finlandesi, mentre ha sempre onorato la nazionale canadese, giocando persino nelle olimpiadi estive nella specialità del softball.

Onore al merito postumo per la leggenda del Kazakhstan Boris Alexandrov che, dopo aver giocato anche nella grandissima Unione Sovietica nel 1976 (oro ad Innsbruck, bronzo alla Canada Cup) ha condiviso la carriera tra Mosca (Spartak/CSKA) e la sua Ust-Kamenogorsk, compresa una parentesi coi Devils Milano nel 1989/90; è scomparso nell’estate del 2002 a seguito di un incidente stradale quando era head coach della suo team kazako.

Assegnati anche i premi Richard “Bibi” Torriani al longevo portierone della nazionale di Bulgaria Konstantin Mihaylov, ad appendere guantoni e pattini al chiodo dopo ben 28(!) edizioni dei mondiali e numerose apparizioni anche nei mondiali inline, ritirandosi a 51 anni compiuti mentre il Paul Loicq Award va postumo a Jim Johannson, per la causa e dedizione portata nelle giovanili juniores americane ed a ricoprire ruoli dirigenziali molto importanti proprio per gli Stati Uniti.

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