Hockey Legends: Vladislav Tretiak

(da MMAG N°54 – www.hockeymammuth.it) – Se è esistito un portiere, non transitato dai ghiacci NHL, che ha fatto la storia di questo sport, questo è Vladislav Aleksandrovich Tretiak, goalie russo famoso per essere stato una saracinesca umana e artefice di molte delle vittorie di quella nazionale Sovietica di hockey su ghiaccio che ha monopolizzato il podio olimpico a cavallo tra gli anni ’70 e la prima metà degli anni ’80 (eccezion fatta proprio per Lake Plaid 1980 ovvero il “Miracle on Ice” della nazionale USA). Tretiak, che spese la sua intera carriera nelle file del CSKA Mosca (la squadra dell’Armata Rossa), divenne famoso a livello mondiale per il suo contributo decisivo nella vittoria dell’USSR contro il Canada nella gara inaugurale delle Summit Series del 1972. Pur non avendo mai calcato i ghiacci NHL, fu draftato dai Montréal Canadiens nel 1983 (138esima scelta assoluta) ma non poté mai vestirne la maglia vista la strenua opposizione da parte del governo Sovietico (ricordiamo che si era nel periodo della guerra fredda ed anche le stesse Summit Series erano state investite di un enorme significato politico). Nonostante la “segregazione” forzata in madrepatria, Tretiak riuscì comunque ad entrare nella legenda con la nazionale Sovietica conquistando qualcosa come 3 ori ed 1 argento Olimpici e 10 ori, 2 argenti ed 1 bronzo mondiali oltre ad una Canada Cup (l’antenata dell’attuale World Cup of Hockey) e l’ NHL Challenge Cup del 1979 in cui l’Unione Sovietica umiliò con un pesante 6-0 le All Star della NHL appena 3 giorni prima della cerimonia di apertura di Lake Placid (la coppa era concepita su una serie di 3 gare in 4 giorni, di cui la prima fu vinta dalle NHL All-Star 4-2, la seconda 5-4 dall’ Unione Sovietica e la terza e decisiva appunto 6-0 sempre dall’ Unione Sovietica). A Lake Placid Tretiak fu decisivo fino alla gara con gli USA (famosa la battuta di Herb Brooks/Kurt Russell nel film Disney dedicato alla partita: “Se gli segnate, mettete via il puck perché non succede spesso”) in cui, dopo aver incassato la rete di Mark Johnson ad appena 1 secondo dalla sirena del primo periodo, venne sostituito da Myshkin.
La carriera da giocatore di Tretiak si concluse 4 anni dopo, nel 1984, all’ età di 32 anni, anche a causa delle frizioni con il coach del CSKA e della nazionale Tikhonov, ma la sua fama non si esaurì, tanto da essere inserito nel 1989 nella Hockey Hall of Fame di Toronto pur non avendo mai giocato in NHL (unico giocatore russo, oltre a Kharlamov ad avere questo riconoscimento pur avendo militato solo e soltanto in patria). È stato inoltre nominato nel Centennial All-Star Team della IIHF.

Dopo una Olimpiade vissuta in panca come General Manager della Russia a Vancouver nel 2010, Tretiak è diventato il presidente della federazione di Hockey Ghiaccio Russa ed ha avuto l’onore di accendere il braciere olimpico a Sochi 2014 (assieme alla pattinatrice Irina Rodnina).

 

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