Hockey Hall of Fame: classe 2017

di Miki Faella

Nel weekend appena andato agli archivi, l’Olimpo hockeystico si è arricchito di altri 7 importantissimi nomi del firmamento mondiale: Dave Andreychuk, Mark Recchi, Teemo Selanne e Paul Kariya quali massimi esponenti della National Hockey League, la canadese Danielle Goyette, monumento dell’hockey femminile, il proprietario dei Boston Bruins Jeremy Jacobs e Clare Drake, innovatore dell’hockey canadese.

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Dave Andreychuk
Una delle ali sinistre più forti di tutti i tempi, detentore del record per il maggior numero di reti in PP (ben 272!), ed una storica Stanley Cup in quel di Tampa nel 2004, dopo nove anni dal ritiro viene nominato nella Hockey Hall of Fame. I numeri mostruosi del canadese hanno pochi eguali nel suo ruolo, con 640 reti e 698 assist confezionati in 1639 partite di RS, unito ai 162 caps nei Playoff (43+54), fanno di Andreychuk un campionissimo dalla lunghissima militanza in NHL con le jersey di Buffalo, Toronto, NJ, Boston, Colorado ed infine Tampa Bay.

Mark Recchi
Il campionissimo canadese ha dovuto aspettare solamente un anno extra per la chiamata nella HHoF, dopo ben 22 stagioni sul ghiaccio e da tre nelle fila dirigenziali dei Penguins, per poi diventare assistant coach a Steel City proprio quest’anno; i suoi record per longevità (marcatore più stagionato nelle Stanley Cup Finals) ne hanno reso un immortale ad ogni latitudine nordamericana. Ha giocato @ Pittsburgh, Philadelphia, Montréal, Carolina, Atlanta, Tampa Bay e Boston, vincendo tre Stanley Cup (1991 Pens, 2006 Hurricanes e Bruins 2011), condendo il tutto con 577 reti e 956 assist in 1652 presenze in RS, con 189 match di playoff (61+87) in NHL.

Icone e Fratelli sul ghiaccio: Teemu Selanne e Paul Kariya
Kariya Selanne Ci sarebbero migliaia di parole, frasi ed aneddoti per due dei più grandi teammate nel passato meno recente della Lega; quando la stessa NHL puntava a mercati meno hockeystici ma di maggior impatto a livello mediatico-monetario, la franchigia della Walt Dysney, nata anche sul grande schermo con le ‘anatre di Gordon Bombay’ puntò sia sul merchandising sia sull’accoppiata che faceva letteralmente invidia ad ogni team della NHL, per 5 splendide stagioni con Anaheim prima di riunirsi @ Colorado nel 2003-04 quando però la franchigia degli Av’s aveva perso gran parte dei suoi campionissimi. The Finnish Flash, dopo aver riscritto ogni record in patria con lo Jokerit, sbanca da rookie con Winnipeg, arrivando per infiammare la California prima con gli Original Mighty Ducks poi con San Jose. Prima del lockout gioca per un anno in Colorado, per tornare a casa Anaheim per nove stagioni, portando la Stanley Cup con l’attuale nick Ducks (dopo che la Dysney vendette la franchigia) nel 2007. Oltre 21 stagioni per Teemu in National Hockey League ha avuto una media di quasi un punto a partita (684 reti e 773 assist in 1451 partite), per calare leggermente nelle 130 presenze in PS (44+44) quale icona e versatilità sul ghiaccio.
Meno prolifica e purtroppo corta la stellare carriera di Kariya in NHL, messo KO al dalle continue concussion cui è stato coinvolto il longilineo giocatore di origini giapponesi, ad illuminare letteralmente i palcoscenici dei palafrigoriferi americani (e non) per 989 partite ed altrettanti punti (402+587) a fronte di sole 46 uscite in PS (16+23) giocando in quel di Anaheim, Colorado, Nashville e St.Louis, senza però arrivare alla Stanley Cup, con oro alle Olimpiadi del 2002 di Salt Lake City.

Goyette,Jacobs and Drake!
L’avanti quebecois Danielle Goyette è stata per oltre un decennio simbolo e monumento dell’hockey femminile, capace di vincere la bellezza di 7 Mondiali e 2 Ori Olimpici (Salt Lake City 2002, Torino 2006), accompagnando spesso il suo nome alla leggendaria Hayley Wickenheiser, compagna di mille e passa battaglie con la gloriosa jersey canadese.
Jacobs, proprietario dei Boston Bruins da oltre 40 anni, ha ridato lustro ed onore alla franchigia del Massachusetts, riportando dopo un lunghissimo digiuno la Stanley proprio nella Bean Town, unendo alla passione sportiva, professionalità e leadership riconosciuta all’unanimità nella Lega. Chiude infine un head coach conosciuto in ogni angolo del Globo e che risponde al nome di Clare Drake, icona e mentore di moltissimi allenatori (vedi Mike Babcock o Ken Hitchcock) che rivoluzionò l’hockey canadese e mondiale dalla sua University of Alberta per quasi tre decenni, con tattiche ed insegnamenti tecnici ancora oggi largamente usati nel mondo hockeystico.

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